L'equilibrio irrequieto tra discrezionalità amministrativa, corruzione per l'esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d'ufficio

This paper sets out to analyze the never-entirely-dormant debate on the relationship that binds the two main hypotheses of corruption, specifically where the object of the pactum sceleris is an administrative activity of a discretionary nature, aiming at the same time to investigate the resilience of the domestic model of protection adopted, with regard to corrupt practices, by Law No. 190 of 2012 – and substantially consolidated by subsequent reforms – in light of the evolution of cassation jurisprudence, as well as in a comparative perspective with the paradigm employed by France and the United Kingdom.

Il presente contributo si propone di analizzare il mai del tutto sopito dibattito sul rapporto che lega le due principali ipotesi di corruzione, in particolare nei casi in cui l’oggetto del pactum sceleris sia rappresentato da un’attività amministrativa di natura discrezionale, mirando al contempo ad indagare la tenuta del modello di tutela prescelto dal legislatore domestico in materia di corruzione con la legge n. 190 del 2012 – e sostanzialmente consolidato dalle successive riforme – alla luce dell’evoluzione della giurisprudenza di legittimità, nonché in prospettiva comparatistica con il paradigma adottato da Francia e Regno Unito.