Autonomia negoziale significa possibilità di autoregolare la propria sfera giuridica. Eppure, oggi, anche sulle spinte del diritto sovranazionale, l’ordinamento è sempre più attento al quomodo i privati impiegano l’autonomia. Il retaggio liberale secondo cui i singoli sono i migliori giudici dei loro interessi deve confrontarsi nei tempi moderni con l’evidenza empirica che, innanzi alla massificazione dei rapporti e alla concentrazione delle risorse economiche nelle mani di pochi, la libertà negoziale sia diventata, per i più, un simulacro di mera forma. Diviene quindi cruciale un intervento più incisivo dell’autorità legislativa, finalizzato a razionalizzare l’esercizio dell’autonomia contrattuale, soprattutto in vista della tutela della parte debole (che nel presente scritto è rappresentata dalla minoranza assembleare), nell’ottica dell’eguaglianza sostanziale e del principio di non discriminazione. L’evoluzione del diritto privato a cui stiamo assistendo tende a superare la vetusta percezione del privato abilitato a fare tutto ciò che non gli è vietato, a vantaggio della concezione, costituzionalmente orientata, che l’iniziativa economica privata possa e debba essere indirizzata verso la giustizia sociale. In definitiva, la libertà privata non sembra più essere estranea a valutazioni ispirate da fini extraindividuali e collettivi, accostandosi ad una funzionalizzazione non troppo lontana da quella presente nel diritto dei poteri pubblici. Il contesto dell'invalidità delle delibere condominiali testimonia tale metamorfosi.
Invalidità delle delibere condominiali e regime degli atti amministrativi / DI BENEDETTO, Ludovico. - In: IL FORO AMMINISTRATIVO. - ISSN 2284-2799. - Anno 2023:4(2023), pp. 532-560.
Invalidità delle delibere condominiali e regime degli atti amministrativi
Di Benedetto Ludovico
Primo
2023
Abstract
Autonomia negoziale significa possibilità di autoregolare la propria sfera giuridica. Eppure, oggi, anche sulle spinte del diritto sovranazionale, l’ordinamento è sempre più attento al quomodo i privati impiegano l’autonomia. Il retaggio liberale secondo cui i singoli sono i migliori giudici dei loro interessi deve confrontarsi nei tempi moderni con l’evidenza empirica che, innanzi alla massificazione dei rapporti e alla concentrazione delle risorse economiche nelle mani di pochi, la libertà negoziale sia diventata, per i più, un simulacro di mera forma. Diviene quindi cruciale un intervento più incisivo dell’autorità legislativa, finalizzato a razionalizzare l’esercizio dell’autonomia contrattuale, soprattutto in vista della tutela della parte debole (che nel presente scritto è rappresentata dalla minoranza assembleare), nell’ottica dell’eguaglianza sostanziale e del principio di non discriminazione. L’evoluzione del diritto privato a cui stiamo assistendo tende a superare la vetusta percezione del privato abilitato a fare tutto ciò che non gli è vietato, a vantaggio della concezione, costituzionalmente orientata, che l’iniziativa economica privata possa e debba essere indirizzata verso la giustizia sociale. In definitiva, la libertà privata non sembra più essere estranea a valutazioni ispirate da fini extraindividuali e collettivi, accostandosi ad una funzionalizzazione non troppo lontana da quella presente nel diritto dei poteri pubblici. Il contesto dell'invalidità delle delibere condominiali testimonia tale metamorfosi.File | Dimensione | Formato | |
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