Essere sul campo. Dialoghi e comunicazioni etnografiche a distanza

The restrictions due to the Covid pandemic in which we lived from 2020 to 2022 imposed distancing as a social behavior and the use of technological devices to partially compensate for the impossibility of interpersonal contact. Field research was also limited due to the impossibility of moving around the area, distrust of close contact and the precautions necessary to prevent contagion. Therefore, the question arose as to what was meant by «being in the field». This paper is based on long-lasting ethnographies and on the reflections that emerged following the production of dense and profound ethnographic documents based on data collected through WhatsApp, one of the most widespread digital messaging platforms.

Le restrizioni dovute alla pandemia di Covid in cui abbiamo vissuto dal 2020 al 2022 hanno imposto il distanziamento come comportamento sociale e l'utilizzo di dispositivi tecnologici per compensare in parte l'impossibilità del contatto interpersonale. Anche le ricerche sul campo sono state limitate per l'impossibilità di muoversi sul territorio, la sfiducia nei contatti ravvicinati e le precauzioni necessarie per prevenire il contagio. Si è posta quindi la questione di cosa si intendesse per «stare sul campo». Questo contributo si basa su etnografie di lunga durata e sulle riflessioni emerse a seguito della produzione di densi documenti etnografici basati sui dati raccolti tramite WhatsApp, una delle più diffuse piattaforme di messaggistica digitale.