During the Eighties, with the spread of personal computers, the image of the Italian television was revolutionised by computer graphics. Broadcasts like Obladì Obladà (1985) and Immagina (1987-88), both directed by Ranuccio Sodi, made extensive use of computer graphics and combined analogue and digital post-production techniques. These programs were dedicated to contemporary audio-visual production: from videoclips to video installations, from advertising to computer art and, more generally, to artistic forms related to electronics. For Obladì Obladà, Massimo Iosa Ghini designed the graphic line and created a futuristic studio that revealed the style of bolidismo. While in Immagina, Fabrizio Plessi’s scenographies dictated the aesthetics of the transmission, dialoguing with Mario Convertino’s graphics. The article aims to analyse the two programs as products of an aesthetical and technological experimentation in which the collaboration between the director and the artists involved represents an attempt to create a “television art”.

Durante gli anni Ottanta, parallelamente alla diffusione dei personal computer, l’immagine della televisione italiana viene rivoluzionata dalla grafica digitale. Trasmissioni come Obladì Obladà (1985) e Immagina (1987-88), entrambe dirette da Ranuccio Sodi, fanno ampio uso della videografica e combinano tecniche di postproduzione analogiche e digitali. Si tratta di programmi dedicati alla produzione audiovisiva contemporanea: dal videoclip alle videoinstallazioni, dalla pubblicità alla computer art e, più in generale alle forme artistiche legate all’elettronica. Per Obladì Obladà, Massimo Iosa Ghini cura la linea grafica e disegna uno studio futuristico che preannuncia le linee estetiche del bolidismo. Immagina invece si serve delle scenografie di Fabrizio Plessi, che dettano l’estetica della trasmissione, dialogando con la videografica di Mario Convertino. L’articolo si propone di analizzare i due programmi come prodotto di una sperimentazione al contempo estetica e tecnologica in cui la collaborazione tra il regista e gli artisti coinvolti rappresenta un tentativo di creare un’”arte televisiva”.

Obladì Obladà e Immagina: sperimentazioni tra video e computer art in tv / Lagonigro, Paola. - In: SCIAMI.RICERCHE. - ISSN 2532-3830. - 8(2020), pp. 80-90. [10.47109/010220]

Obladì Obladà e Immagina: sperimentazioni tra video e computer art in tv

Paola Lagonigro
2020

Abstract

During the Eighties, with the spread of personal computers, the image of the Italian television was revolutionised by computer graphics. Broadcasts like Obladì Obladà (1985) and Immagina (1987-88), both directed by Ranuccio Sodi, made extensive use of computer graphics and combined analogue and digital post-production techniques. These programs were dedicated to contemporary audio-visual production: from videoclips to video installations, from advertising to computer art and, more generally, to artistic forms related to electronics. For Obladì Obladà, Massimo Iosa Ghini designed the graphic line and created a futuristic studio that revealed the style of bolidismo. While in Immagina, Fabrizio Plessi’s scenographies dictated the aesthetics of the transmission, dialoguing with Mario Convertino’s graphics. The article aims to analyse the two programs as products of an aesthetical and technological experimentation in which the collaboration between the director and the artists involved represents an attempt to create a “television art”.
2020
Durante gli anni Ottanta, parallelamente alla diffusione dei personal computer, l’immagine della televisione italiana viene rivoluzionata dalla grafica digitale. Trasmissioni come Obladì Obladà (1985) e Immagina (1987-88), entrambe dirette da Ranuccio Sodi, fanno ampio uso della videografica e combinano tecniche di postproduzione analogiche e digitali. Si tratta di programmi dedicati alla produzione audiovisiva contemporanea: dal videoclip alle videoinstallazioni, dalla pubblicità alla computer art e, più in generale alle forme artistiche legate all’elettronica. Per Obladì Obladà, Massimo Iosa Ghini cura la linea grafica e disegna uno studio futuristico che preannuncia le linee estetiche del bolidismo. Immagina invece si serve delle scenografie di Fabrizio Plessi, che dettano l’estetica della trasmissione, dialogando con la videografica di Mario Convertino. L’articolo si propone di analizzare i due programmi come prodotto di una sperimentazione al contempo estetica e tecnologica in cui la collaborazione tra il regista e gli artisti coinvolti rappresenta un tentativo di creare un’”arte televisiva”.
digital art; video art; computer art; eighties; television
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Obladì Obladà e Immagina: sperimentazioni tra video e computer art in tv / Lagonigro, Paola. - In: SCIAMI.RICERCHE. - ISSN 2532-3830. - 8(2020), pp. 80-90. [10.47109/010220]
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