Sebbene già nella prima metà del Cinquecento circolassero sul mercato opere contraffatte per sembrare antiche, soprattutto medaglie, gemme incise, e comunque pezzi di piccole dimensioni, destinati a studioli (quasi mai marmi o bronzi importanti), non sembra sia attestato con certezza nessun caso di falsificazione vera e propria (categoria nella quale in ogni caso non rientrerebbero le semplici copie) da parte degli artisti in prima persona: altri (ovvero mercanti e intermediari) erano i responsabili delle “fraudi”, per usare il termine che Enea Vico impiegava nel suo trattato.
«La fraude d’alcuni professori». Mercanti, antiquari e falsi / Pierguidi, Stefano. - (2023), pp. 13-39.
«La fraude d’alcuni professori». Mercanti, antiquari e falsi
stefano pierguidi
2023
Abstract
Sebbene già nella prima metà del Cinquecento circolassero sul mercato opere contraffatte per sembrare antiche, soprattutto medaglie, gemme incise, e comunque pezzi di piccole dimensioni, destinati a studioli (quasi mai marmi o bronzi importanti), non sembra sia attestato con certezza nessun caso di falsificazione vera e propria (categoria nella quale in ogni caso non rientrerebbero le semplici copie) da parte degli artisti in prima persona: altri (ovvero mercanti e intermediari) erano i responsabili delle “fraudi”, per usare il termine che Enea Vico impiegava nel suo trattato.File | Dimensione | Formato | |
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