Il Bosco di Palo Laziale, situato nel territorio del Comune di Ladispoli, provincia di Roma, è attualmente in uno stato di serio declino provocato dalla presenza, a stato patogeno, del fungo Biscogniauxia mediterranea, innescata dall’aumento della condizione di aridità legata al costante incremento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni. L'area in questione è un'area pilota del progetto LIFE PRIMED European project (LIFE17 NAT/GR/000511) "Restoration, management and valorisation of PRIority habitats of MEDiterranean coastal areas", in cui sarà testata l'efficacia di un sistema integrato di monitoraggio e conservazione, basato su interventi forestali e opere idrauliche, al fine di favorire il recupero degli habitat minacciati. Mediante l’integrazione di approcci TOP-DOWN e BOTTOM-UP è stato possibile utilizzare modelli satellitari e modelli semi-empirici basati sui processi in grado di quantificare i flussi di carbonio a livello dell’intero stand forestale e per le specie più rappresentative del bosco (Quercus cerris, Fraxinus oxycarpa, Phyllirea latifolia, Pistacia lentisco, Laurus nobilis, Quercus ilex). L’influenza del cambiamento climatico sui processi che regolano i flussi di CO2 è stata studiata attraverso analisi climatiche di una serie storica (1951-2021) mirate a quantificare i trend passati e futuri per i parametri di temperatura e precipitazione. È stato calcolato lo Standardised precipitation evapotranspiration index (SPEI), indice della condizione di aridità del sito. Per individuare cambiamenti nella tendenza di precipitazioni e temperature sono state effettuate due analisi: la Innovative Trend Analysis (ITA) e la Changepoint analysis. La prima è una tecnica che consente una valutazione grafica dei trend dei bassi, medi e alti valori contenuti nei dati; la seconda individua quando nella serie storica si verifichi o meno un cambiamento significativo. Sulla base dei trend individuati sono stati sviluppati modelli previsionali a breve termine (5 anni) dei parametri climatici considerati tramite l’utilizzo di Autoregressive Integrated Moving Average (ARIMA). L’analisi delle serie storiche ha evidenziato una significativa diminuzione delle precipitazioni annuali e un aumento delle temperature medie di circa 2 °C, la diminuzione delle precipitazioni e l’aumento delle temperature hanno portato ad un inasprimento dello SPEI. In particolare, una significativa riduzione nelle precipitazioni è osservata proprio nel periodo considerato per la stima dei flussi di CO2 (2018-2021). La riduzione delle quantità di precipitazioni influisce sulla capacità produttiva del Bosco di Palo. Si passa da valori medi di GPP di 807.06 gC/m2y del 2018 a 677.48 gC/m2y per il 2021. La NPP cala da 459.16 gC/m2y a 367.75 gC/m2y per il 2018 ed il 2021 ripetitivamente. Quello che risulta interessante è vedere come le specie caratterizzanti la macchia (Phillyrea latifolia, Pistacia lentiscus e Laurus nobilis) siano più performanti delle specie arboree (Fraxinus oxycarpa, Quercus cerris e Quercus ilex) in condizioni di inasprimento climatico. Quello che si sta verificando all’interno del bosco è una lenta e progressiva espansione della macchia (successione secondaria) ai danni delle specie arboree boschive, sempre più relegate ai margini dell’area. L’approccio modellistico costituito dall’integrazione di modelli TOP-DOWN e BOTTOM-UP ha permesso di comprendere e quantificare i processi funzionali della comunità boschiva di Palo Laziale in relazione alle attuali e future condizioni climatiche e di poter sviluppare strategie gestionali mirate alla riforestazione per il ripristino soprattutto delle specie arboree. L’implementazione di queste specie è necessaria oltre che per il mantenimento della biodiversità locale anche per l’aumento della capacità di sequestro del C da parte del bosco, andando ad incidere sul bilancio urbano compensando in parte le emissioni antropogeniche.

Integrazione di modelli a diversa scala spaziale per quantificare l’impatto del cambiamento climatico locale sui processi che regolano il ciclo del carbonio di foreste miste mediterranee: il caso del Bosco di Palo Laziale / Lombardi, D; Perez, M; Bardino, G; Vitale, M. - (2022). (Intervento presentato al convegno Conferenza ICOS "Obiettivo Carbon Neutrality: ruolo, stato e prospettive delle osservazioni ambientali" tenutosi a Roma).

Integrazione di modelli a diversa scala spaziale per quantificare l’impatto del cambiamento climatico locale sui processi che regolano il ciclo del carbonio di foreste miste mediterranee: il caso del Bosco di Palo Laziale.

Lombardi D
Primo
Conceptualization
;
Perez M
Secondo
Formal Analysis
;
Bardino G
Penultimo
Data Curation
;
Vitale M
Ultimo
Supervision
2022

Abstract

Il Bosco di Palo Laziale, situato nel territorio del Comune di Ladispoli, provincia di Roma, è attualmente in uno stato di serio declino provocato dalla presenza, a stato patogeno, del fungo Biscogniauxia mediterranea, innescata dall’aumento della condizione di aridità legata al costante incremento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni. L'area in questione è un'area pilota del progetto LIFE PRIMED European project (LIFE17 NAT/GR/000511) "Restoration, management and valorisation of PRIority habitats of MEDiterranean coastal areas", in cui sarà testata l'efficacia di un sistema integrato di monitoraggio e conservazione, basato su interventi forestali e opere idrauliche, al fine di favorire il recupero degli habitat minacciati. Mediante l’integrazione di approcci TOP-DOWN e BOTTOM-UP è stato possibile utilizzare modelli satellitari e modelli semi-empirici basati sui processi in grado di quantificare i flussi di carbonio a livello dell’intero stand forestale e per le specie più rappresentative del bosco (Quercus cerris, Fraxinus oxycarpa, Phyllirea latifolia, Pistacia lentisco, Laurus nobilis, Quercus ilex). L’influenza del cambiamento climatico sui processi che regolano i flussi di CO2 è stata studiata attraverso analisi climatiche di una serie storica (1951-2021) mirate a quantificare i trend passati e futuri per i parametri di temperatura e precipitazione. È stato calcolato lo Standardised precipitation evapotranspiration index (SPEI), indice della condizione di aridità del sito. Per individuare cambiamenti nella tendenza di precipitazioni e temperature sono state effettuate due analisi: la Innovative Trend Analysis (ITA) e la Changepoint analysis. La prima è una tecnica che consente una valutazione grafica dei trend dei bassi, medi e alti valori contenuti nei dati; la seconda individua quando nella serie storica si verifichi o meno un cambiamento significativo. Sulla base dei trend individuati sono stati sviluppati modelli previsionali a breve termine (5 anni) dei parametri climatici considerati tramite l’utilizzo di Autoregressive Integrated Moving Average (ARIMA). L’analisi delle serie storiche ha evidenziato una significativa diminuzione delle precipitazioni annuali e un aumento delle temperature medie di circa 2 °C, la diminuzione delle precipitazioni e l’aumento delle temperature hanno portato ad un inasprimento dello SPEI. In particolare, una significativa riduzione nelle precipitazioni è osservata proprio nel periodo considerato per la stima dei flussi di CO2 (2018-2021). La riduzione delle quantità di precipitazioni influisce sulla capacità produttiva del Bosco di Palo. Si passa da valori medi di GPP di 807.06 gC/m2y del 2018 a 677.48 gC/m2y per il 2021. La NPP cala da 459.16 gC/m2y a 367.75 gC/m2y per il 2018 ed il 2021 ripetitivamente. Quello che risulta interessante è vedere come le specie caratterizzanti la macchia (Phillyrea latifolia, Pistacia lentiscus e Laurus nobilis) siano più performanti delle specie arboree (Fraxinus oxycarpa, Quercus cerris e Quercus ilex) in condizioni di inasprimento climatico. Quello che si sta verificando all’interno del bosco è una lenta e progressiva espansione della macchia (successione secondaria) ai danni delle specie arboree boschive, sempre più relegate ai margini dell’area. L’approccio modellistico costituito dall’integrazione di modelli TOP-DOWN e BOTTOM-UP ha permesso di comprendere e quantificare i processi funzionali della comunità boschiva di Palo Laziale in relazione alle attuali e future condizioni climatiche e di poter sviluppare strategie gestionali mirate alla riforestazione per il ripristino soprattutto delle specie arboree. L’implementazione di queste specie è necessaria oltre che per il mantenimento della biodiversità locale anche per l’aumento della capacità di sequestro del C da parte del bosco, andando ad incidere sul bilancio urbano compensando in parte le emissioni antropogeniche.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1672796
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