Il Bosco di Palo Laziale, situato nel territorio del Comune di Ladispoli, provincia di Roma, è attualmente in uno stato di serio declino provocato dalla presenza, a stato patogeno, del fungo Biscogniauxia mediterranea, innescata dall’aumento della condizione di aridità legata al costante incremento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni. La copertura è stata ridotta all’attuale 20%, le piante ancora vive mostrano senescenza e bassa produzione di semi. C’è ancora un rinnovamento del legno, ma le piantine in crescita sono soffocate dagli arbusti in avvicinamento. L’area del progetto è considerata un’area pilota del progetto LIFE PRIMED European project (LIFE17 NAT/GR/000511) "Restoration, management and valorisation of PRIority habitats of MEDiterranean coastal areas", in cui testare e dimostrare l’efficacia di un sistema integrato di monitoraggio e conservazione, basato principalmente su interventi forestali e opere idrauliche, per favorire il recupero degli habitat minacciati. Mediante l’integrazione di approcci TOP-DOWN e BOTTOM-UP, è stato possibile utilizzare modelli satellitari e modelli semi-empirici basati sui processi in grado di quantificare i flussi di carbonio e di acqua a livello dell’intero stand forestale e per le specie più rappresentative del bosco (Quercus cerris, Fraxinus ornus, Phyllirea latifolia). Entrambi i modelli sono stati implementati usando STELLA 9.0 software (isee systems), un programma grafico-visuale di programmazione che consente la costruzione e la simulazione di sistemi dinamici mediante l’uso di elementi grafici quali box, frecce, flussi e stock. È stata ricostruita la serie storica di NDVI da immagini Landasat 5-7 e Sentinel 2 per un intervallo che va dal 2000 al 2020 dai quali è stato possibile quantificare sia a livello di canopy che di singole specie i tassi di fotonsintesi e di evapotraspirazione utili per il calcolo della GPP e del bilancio idrico del bosco. Dai risultati si evidenzia come la presenza del fungo (anno 2003) abbia pesantemente compromesso la struttura arborea del bosco portando ad una significativa riduzione dei valori di NDVI e di GPP per l’Habitat 91M0 (bosco planiziale a Q.cerris, F.ornus, Q.pubescens). Dal 2003 ad oggi, il bosco si trova attualmente in piena successione secondaria dove la capacità di rigenerazione e di sviluppo delle querce è compromessa dall’espansione della macchia alta (Habitat 3170, Phillyrea. latifolia, Pistacia lentiscus, Laurus nobilis) e dall’aridità, anche non estiva. Dalla quantificazione del bilancio idrico si calcola che il bosco, a causa delle attuali condizioni climatiche, è in costante condizione di stress idrico (deficit idrico negativo). Sulla base delle simulazioni condotte è stato possibile definire soglie di deficit idrico per consentire la corretta gestione dell’acqua tramite un sistema idrico che verrà installato all’interno dell’area appositamente per fronteggiare futuri eventi di aridità per garantire la conservazione a lungo termine della comunità forestale.
Quantificazione dei flussi di carbonio e del bilancio idrico mediante l'uso di modelli di simulazione a diversa scala spaziale come supporto alle politiche di gestione forestale di aree protette degradate: il caso di Bosco di Palo Laziale / Lombardi, D; Perez, M; Vitale, M. - (2022). (Intervento presentato al convegno XIII Congresso SISEF tenutosi a Orvieto (TR)).
Quantificazione dei flussi di carbonio e del bilancio idrico mediante l'uso di modelli di simulazione a diversa scala spaziale come supporto alle politiche di gestione forestale di aree protette degradate: il caso di Bosco di Palo Laziale
Lombardi D
Primo
Conceptualization
;Perez MSecondo
Formal Analysis
;Vitale MUltimo
Supervision
2022
Abstract
Il Bosco di Palo Laziale, situato nel territorio del Comune di Ladispoli, provincia di Roma, è attualmente in uno stato di serio declino provocato dalla presenza, a stato patogeno, del fungo Biscogniauxia mediterranea, innescata dall’aumento della condizione di aridità legata al costante incremento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni. La copertura è stata ridotta all’attuale 20%, le piante ancora vive mostrano senescenza e bassa produzione di semi. C’è ancora un rinnovamento del legno, ma le piantine in crescita sono soffocate dagli arbusti in avvicinamento. L’area del progetto è considerata un’area pilota del progetto LIFE PRIMED European project (LIFE17 NAT/GR/000511) "Restoration, management and valorisation of PRIority habitats of MEDiterranean coastal areas", in cui testare e dimostrare l’efficacia di un sistema integrato di monitoraggio e conservazione, basato principalmente su interventi forestali e opere idrauliche, per favorire il recupero degli habitat minacciati. Mediante l’integrazione di approcci TOP-DOWN e BOTTOM-UP, è stato possibile utilizzare modelli satellitari e modelli semi-empirici basati sui processi in grado di quantificare i flussi di carbonio e di acqua a livello dell’intero stand forestale e per le specie più rappresentative del bosco (Quercus cerris, Fraxinus ornus, Phyllirea latifolia). Entrambi i modelli sono stati implementati usando STELLA 9.0 software (isee systems), un programma grafico-visuale di programmazione che consente la costruzione e la simulazione di sistemi dinamici mediante l’uso di elementi grafici quali box, frecce, flussi e stock. È stata ricostruita la serie storica di NDVI da immagini Landasat 5-7 e Sentinel 2 per un intervallo che va dal 2000 al 2020 dai quali è stato possibile quantificare sia a livello di canopy che di singole specie i tassi di fotonsintesi e di evapotraspirazione utili per il calcolo della GPP e del bilancio idrico del bosco. Dai risultati si evidenzia come la presenza del fungo (anno 2003) abbia pesantemente compromesso la struttura arborea del bosco portando ad una significativa riduzione dei valori di NDVI e di GPP per l’Habitat 91M0 (bosco planiziale a Q.cerris, F.ornus, Q.pubescens). Dal 2003 ad oggi, il bosco si trova attualmente in piena successione secondaria dove la capacità di rigenerazione e di sviluppo delle querce è compromessa dall’espansione della macchia alta (Habitat 3170, Phillyrea. latifolia, Pistacia lentiscus, Laurus nobilis) e dall’aridità, anche non estiva. Dalla quantificazione del bilancio idrico si calcola che il bosco, a causa delle attuali condizioni climatiche, è in costante condizione di stress idrico (deficit idrico negativo). Sulla base delle simulazioni condotte è stato possibile definire soglie di deficit idrico per consentire la corretta gestione dell’acqua tramite un sistema idrico che verrà installato all’interno dell’area appositamente per fronteggiare futuri eventi di aridità per garantire la conservazione a lungo termine della comunità forestale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.