L’emergenza sanitaria degli ultimi anni ha inciso profondamente sul modo di vivere le relazioni sociali e gli spazi pubblici, ma soprattutto sulle modalità dell’abitare: sempre di più persone, ad esempio, hanno scelto residenze lontane dal caos della città privilegiando il contatto con la natura. Il ricorso più diffuso al lavoro agile ha anche concesso ad un’ampia fascia di popolazione di spostarsi verso località limitrofe alle grandi aree urbane, ampliando così quei processi per cui alcuni piccoli centri ed aree dell’ambito metropolitano risultano “aggrediti” dalla presenza umana: è questo il caso di Zagarolo, in provincia di Roma, o della linea di costa laziale a nord della Capitale. Il contributo vuole proporre degli spunti di riflessione per la gestione dei luoghi dell’aggressione, di quei piccoli centri urbani che supportano il nuovo capitale umano a scapito delle risorse ambientali, e allo stesso tempo intende proporre delle strategie di valorizzazione delle potenzialità naturali e culturali dei territori. Attraverso un’analisi svolta per sistemi (sistema ambientale, insediativo e delle infrastrutture e dei trasporti) si vuole fornire una lettura delle due porzioni di territorio scelte come casi di studio, al fine di comporre un racconto grafico e analitico del processo di aggressione.
Leggere la fragilità territoriale: riflessioni e strategie per i luoghi sottoposti ad aggressione antropica / Luciani, Giulia; Paudice, Elena. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - 306 s.i. (special issue)(2022), pp. 28-30. (Intervento presentato al convegno XIII Giornata di Studi INU tenutosi a Napoli).
Leggere la fragilità territoriale: riflessioni e strategie per i luoghi sottoposti ad aggressione antropica
Giulia LucianiPrimo
;Elena PaudiceSecondo
2022
Abstract
L’emergenza sanitaria degli ultimi anni ha inciso profondamente sul modo di vivere le relazioni sociali e gli spazi pubblici, ma soprattutto sulle modalità dell’abitare: sempre di più persone, ad esempio, hanno scelto residenze lontane dal caos della città privilegiando il contatto con la natura. Il ricorso più diffuso al lavoro agile ha anche concesso ad un’ampia fascia di popolazione di spostarsi verso località limitrofe alle grandi aree urbane, ampliando così quei processi per cui alcuni piccoli centri ed aree dell’ambito metropolitano risultano “aggrediti” dalla presenza umana: è questo il caso di Zagarolo, in provincia di Roma, o della linea di costa laziale a nord della Capitale. Il contributo vuole proporre degli spunti di riflessione per la gestione dei luoghi dell’aggressione, di quei piccoli centri urbani che supportano il nuovo capitale umano a scapito delle risorse ambientali, e allo stesso tempo intende proporre delle strategie di valorizzazione delle potenzialità naturali e culturali dei territori. Attraverso un’analisi svolta per sistemi (sistema ambientale, insediativo e delle infrastrutture e dei trasporti) si vuole fornire una lettura delle due porzioni di territorio scelte come casi di studio, al fine di comporre un racconto grafico e analitico del processo di aggressione.File | Dimensione | Formato | |
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