This article examines Girolamo Brusoni’s Lettere amorose (1642), one of the most remarkable examples of love letter books in the seventeenth century. Brusoni’s work is explored here in the context of the Accademia degli Incogniti, of which he was a leading figure. This was the most important libertine academy of the seventeenth century in Italy, noted also for its misogynistic attitudes. It is argued that Brusoni’s Lettere amorose marks a significant shift away from a Petrarchan conception of love to a baroque aesthetics, which rejects the idealization of the beloved and allows for hedonism untrammelled by guilt. In particular, this work displays the author’s changed perception of the ‘relations of power’ between himself and his beloved, his poetics of frankness, and his peculiar aestheticisation of the love experience.

L’articolo prende in esame le Lettere amorose (1642) di Girolamo Brusoni, uno dei più notevoli esempi secenteschi di libro di lettere amorose. L’opera è analizzata in rapporto all’ambiente dell’Accademia degli Incogniti, di cui l’autore fu una delle personalità trainanti. Quella degli Incogniti fu la più importante accademia libertina secentesca, nota anche per le sue tendenze misogine. L’articolo mostra come le Lettere amorose costituiscano una testimonianza interessante nel passaggio da una concezione dell’amore di ascendenza petrarchista (a cui Brusoni allude per prenderne le distanze) ad una di tipo squisitamente barocco, che rifiuta l’idealizzazione dell’amata e valorizza l’edonismo senza sensi di colpa. Risultano di particolare interesse il modo in cui l’autore concepisce i ‘rapporti di forza’ fra sé e le donne amate, nonché la poetica della sincerità da lui ostentata e la sua peculiare estetizzazione dell’esperienza amorosa.

La retorica della schiettezza. Sulle “Lettere amorose” (1642) di Girolamo Brusoni / Favaro, Maiko. - In: THE ITALIANIST. - ISSN 0261-4340. - XXXVII:1(2017), pp. 1-16.

La retorica della schiettezza. Sulle “Lettere amorose” (1642) di Girolamo Brusoni

MAIKO FAVARO
2017

Abstract

This article examines Girolamo Brusoni’s Lettere amorose (1642), one of the most remarkable examples of love letter books in the seventeenth century. Brusoni’s work is explored here in the context of the Accademia degli Incogniti, of which he was a leading figure. This was the most important libertine academy of the seventeenth century in Italy, noted also for its misogynistic attitudes. It is argued that Brusoni’s Lettere amorose marks a significant shift away from a Petrarchan conception of love to a baroque aesthetics, which rejects the idealization of the beloved and allows for hedonism untrammelled by guilt. In particular, this work displays the author’s changed perception of the ‘relations of power’ between himself and his beloved, his poetics of frankness, and his peculiar aestheticisation of the love experience.
2017
L’articolo prende in esame le Lettere amorose (1642) di Girolamo Brusoni, uno dei più notevoli esempi secenteschi di libro di lettere amorose. L’opera è analizzata in rapporto all’ambiente dell’Accademia degli Incogniti, di cui l’autore fu una delle personalità trainanti. Quella degli Incogniti fu la più importante accademia libertina secentesca, nota anche per le sue tendenze misogine. L’articolo mostra come le Lettere amorose costituiscano una testimonianza interessante nel passaggio da una concezione dell’amore di ascendenza petrarchista (a cui Brusoni allude per prenderne le distanze) ad una di tipo squisitamente barocco, che rifiuta l’idealizzazione dell’amata e valorizza l’edonismo senza sensi di colpa. Risultano di particolare interesse il modo in cui l’autore concepisce i ‘rapporti di forza’ fra sé e le donne amate, nonché la poetica della sincerità da lui ostentata e la sua peculiare estetizzazione dell’esperienza amorosa.
Girolamo Brusoni; Seicento; Venezia; Accademia degli Incogniti; libertinismo; lettere amorose; misoginia; antipetrarchismo; Arcangela Tarabotti
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La retorica della schiettezza. Sulle “Lettere amorose” (1642) di Girolamo Brusoni / Favaro, Maiko. - In: THE ITALIANIST. - ISSN 0261-4340. - XXXVII:1(2017), pp. 1-16.
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