Gli studi sulle antologie liriche del Cinquecento non hanno mancato di rilevare l’esistenza di un particolare sotto-genere, quello dei ‘templi di rime’. L’impressione, però, è che l’attenzione sia stata concentrata troppo esclusivamente sul versante ‘profano’ di questa produzione, comprendente i templi per Giovanna d’Aragona (1554), Geronima Colonna (1568), Flavia Peretta Orsina (1591), Cinzio Aldobrandini (1600) ... Si tratta di templi in onore di personalità dell’epoca, illustri per natali e/o per cariche ricoperte. Oltre a questo filone ‘profano’, tuttavia, fra fine Cinquecento e inizio Seicento si sviluppa anche una linea ‘spirituale’ di templi poetici, come quelli di Reginaldo Spadoni (1584), Giovenale Ancina (1599), Carlo Fiamma (1613) e Ansovino da Sarnano (1620): tutti trascurati dalla critica, con la parziale eccezione dell’opera di Ancina. La maggior parte di questi templi è dedicata alla Vergine. Nel mio intervento, vorrei soffermarmi in particolare su quale significato assuma tale ruolo protagonistico di Maria, anche in relazione agli importanti studi degli ultimi anni sulla figura della donna nella letteratura italiana cinque-secentesca.
She Who «Aggrandised and Ennobled» Her Gender: The Virgin Mary and the Spiritual Temples of Poems / Favaro, Maiko. - In: ANNALI DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA. CLASSE DI LETTERE E FILOSOFIA. - ISSN 0392-095X. - X:s. V(2018), pp. 53-66. (Intervento presentato al convegno “Songs from the Spirit”: The Tradition of Spiritual Verses in Renaissance Italy tenutosi a Boston).
She Who «Aggrandised and Ennobled» Her Gender: The Virgin Mary and the Spiritual Temples of Poems
MAIKO FAVARO
2018
Abstract
Gli studi sulle antologie liriche del Cinquecento non hanno mancato di rilevare l’esistenza di un particolare sotto-genere, quello dei ‘templi di rime’. L’impressione, però, è che l’attenzione sia stata concentrata troppo esclusivamente sul versante ‘profano’ di questa produzione, comprendente i templi per Giovanna d’Aragona (1554), Geronima Colonna (1568), Flavia Peretta Orsina (1591), Cinzio Aldobrandini (1600) ... Si tratta di templi in onore di personalità dell’epoca, illustri per natali e/o per cariche ricoperte. Oltre a questo filone ‘profano’, tuttavia, fra fine Cinquecento e inizio Seicento si sviluppa anche una linea ‘spirituale’ di templi poetici, come quelli di Reginaldo Spadoni (1584), Giovenale Ancina (1599), Carlo Fiamma (1613) e Ansovino da Sarnano (1620): tutti trascurati dalla critica, con la parziale eccezione dell’opera di Ancina. La maggior parte di questi templi è dedicata alla Vergine. Nel mio intervento, vorrei soffermarmi in particolare su quale significato assuma tale ruolo protagonistico di Maria, anche in relazione agli importanti studi degli ultimi anni sulla figura della donna nella letteratura italiana cinque-secentesca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.