Introduzione: le persone anziane lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) devono spesso affrontare forme multiple di discriminazione. La presenza di eterosessismo, agismo e stigma sessuale è infatti ancora pervasiva a livello socio-culturale, e alcuni autori definiscono gli anziani LGBT come “due volte nascosti” (Blando, 2001), a causa della loro appartenenza ad almeno due gruppi oppressi (Otis, 2013; Patterson & D’Augelli, 2013). Lo stigma sessuale è alla base dei processi di vittimizzazione e minority stress (Meyer, 1995), mentre l’agismo rappresenta un rischio aggiuntivo di isolamento (Butler, 2004). Le strategie individuali di gestione delle multiple forme di stigma hanno importanti implicazioni sulla percezione dell’identità e sul benessere (Frost e Meyer, 2009). L’obiettivo della presenta rassegna è identificare bisogni e caratteristiche specifiche delle persone anziane LGBT, al fine di indirizzare future ricerche e interventi mirati. Metodo: la raccolta bibliografica è stata effettuata tramite i portali PsychInfo, Scopus e Google Scholar, inserendo una combinazione di parole chiave tra cui “LGBT” o “gay” o “lesbian” e “elder”, “elderly”, “aging”, “older”, “senior”. Gli articoli sono stati scelti attraverso alcuni criteri di inclusione relativi al metodo, selezionando gli studi di tipo quantitativo, qualitativo o misto su campioni di persone LGBT di età uguale o superiore a 65 anni. Risultati: Gli effetti della coorte di appartenenza sono determinanti sullo sviluppo dell’identità sessuale (deVries, 2014) e condizionano il processo di coming-out (Friend, 1989; Rosenfeld, 1999). Per le persone anziane LGBT, l’occultamento della propria identità sessuale ha rappresentato una strategia di sopravvivenza che ha coinvolto gran parte dell’arco di vita, diventando un meccanismo interiorizzato difficile da scardinare (Fredriksen-Goldsten et al., 2011). L’occultamento emerge come uno dei fattori di rischio più rilevanti per la salute fisica e psicologica, poiché si associa a stigma sessuale interiorizzato, isolamento e limitato accesso all’assistenza sanitaria (Addis et al., 2009). Lo svelamento, al contrario, consente la creazione di reti di cura (Croghan et al., 2014; Fredriksen, 1999) e di supporto sociale (Grossman et al., 2000), che si associano ad alti livelli di benessere (D’Augelli et al., 2001) e resilienza (Pietrantoni et al., 2000). Conclusioni: la presente rassegna mette in luce alcuni aspetti centrali legati alla salute delle persone anziane LGBT. A livello applicativo, la conoscenza di tali aspetti è fondamentale per incoraggiare le persone ad appropriarsi di un’immagine positiva di sé e promuovere un invecchiamento di successo (Fredriksen-Goldsen et al., 2014). Inoltre, può aiutare nella formazione di medici, infermieri e operatori sanitari sui bisogni specifici di questa popolazione, includendo politiche e pratiche inclusive.

Doppio stigma in persone anziane LGBT: salute tra occultamento e svelamento di sé / Rosati, Fausta; Caricato, Victoria; Nappa, MARIA ROSARIA; Pistella, Jessica. - (2018). (Intervento presentato al convegno XXXI Congresso Nazionale AIP della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione tenutosi a Università degli Studi di Torino).

Doppio stigma in persone anziane LGBT: salute tra occultamento e svelamento di sé

Fau Rosati;Victoria Caricato;Maria Rosaria Nappa;Jessica Pistella
2018

Abstract

Introduzione: le persone anziane lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) devono spesso affrontare forme multiple di discriminazione. La presenza di eterosessismo, agismo e stigma sessuale è infatti ancora pervasiva a livello socio-culturale, e alcuni autori definiscono gli anziani LGBT come “due volte nascosti” (Blando, 2001), a causa della loro appartenenza ad almeno due gruppi oppressi (Otis, 2013; Patterson & D’Augelli, 2013). Lo stigma sessuale è alla base dei processi di vittimizzazione e minority stress (Meyer, 1995), mentre l’agismo rappresenta un rischio aggiuntivo di isolamento (Butler, 2004). Le strategie individuali di gestione delle multiple forme di stigma hanno importanti implicazioni sulla percezione dell’identità e sul benessere (Frost e Meyer, 2009). L’obiettivo della presenta rassegna è identificare bisogni e caratteristiche specifiche delle persone anziane LGBT, al fine di indirizzare future ricerche e interventi mirati. Metodo: la raccolta bibliografica è stata effettuata tramite i portali PsychInfo, Scopus e Google Scholar, inserendo una combinazione di parole chiave tra cui “LGBT” o “gay” o “lesbian” e “elder”, “elderly”, “aging”, “older”, “senior”. Gli articoli sono stati scelti attraverso alcuni criteri di inclusione relativi al metodo, selezionando gli studi di tipo quantitativo, qualitativo o misto su campioni di persone LGBT di età uguale o superiore a 65 anni. Risultati: Gli effetti della coorte di appartenenza sono determinanti sullo sviluppo dell’identità sessuale (deVries, 2014) e condizionano il processo di coming-out (Friend, 1989; Rosenfeld, 1999). Per le persone anziane LGBT, l’occultamento della propria identità sessuale ha rappresentato una strategia di sopravvivenza che ha coinvolto gran parte dell’arco di vita, diventando un meccanismo interiorizzato difficile da scardinare (Fredriksen-Goldsten et al., 2011). L’occultamento emerge come uno dei fattori di rischio più rilevanti per la salute fisica e psicologica, poiché si associa a stigma sessuale interiorizzato, isolamento e limitato accesso all’assistenza sanitaria (Addis et al., 2009). Lo svelamento, al contrario, consente la creazione di reti di cura (Croghan et al., 2014; Fredriksen, 1999) e di supporto sociale (Grossman et al., 2000), che si associano ad alti livelli di benessere (D’Augelli et al., 2001) e resilienza (Pietrantoni et al., 2000). Conclusioni: la presente rassegna mette in luce alcuni aspetti centrali legati alla salute delle persone anziane LGBT. A livello applicativo, la conoscenza di tali aspetti è fondamentale per incoraggiare le persone ad appropriarsi di un’immagine positiva di sé e promuovere un invecchiamento di successo (Fredriksen-Goldsen et al., 2014). Inoltre, può aiutare nella formazione di medici, infermieri e operatori sanitari sui bisogni specifici di questa popolazione, includendo politiche e pratiche inclusive.
2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1663309
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