Lo Stafilococco meticillino resistente (MRSA) e’ un germe ubiquitario ed uno dei più importanti agenti eziologici di infezione neonatale. MRSA produce un vasto repertorio di tossine come emolisine,tossine esfolianti, enterotossine e la tossina responsabili della Stafylococcal Skalded Skin Syndrome (SSSS).Le tossine possono contribuire alla persisitenza di MRSA nell’ ospite, ripresa delle infezioni,danno tissutale e produzione di citochine proinfiammatorie. La risposta immune del neonato ad MRSA non e’ chiara. Alcuni dati suggeriscono che il neonato e’ incline a sviluppare una grave infiammazione durante l’ infezione stafilococcica. Questa infiammazione importante e’ considerata essere la spiegazione delle patologie a lungo termine del neonato come la broncodisplasia,enterocolite necrotizzante, retinopatia della prematurita’ e paralisi cerebrale. A causa della resistenza agli antibiotici e delle difficoltà della terapia per la cura ed eliminazione della colonizzazione da MRSA, la chiave nel trattamento della infezione risiede nelle misure di prevenzione dell’ infezione. Il nostro caso riguarda una neonata da parto operativo (applicazione di ventosa), peso neonatale 3.190, EG 39+6, portatrice di DIV. Alla nascita asfissia lieve, IA 6-8. Distress respiratorio che ha necessitato di nCPAP per 8 giorni. In quarta giornata di vita insorgenza di febbre e lesione pustolose nel cavo ascellare destro, iniziata terapia antibiotica empirica con ampicillina e gentamicina previa emocoltura, PCR: valore massimo di 1.48. Per persistenza della febbre e lesioni cutanea in quinta giornata iniziata anche teicoplanina. A fronte di condizioni generali discrete della piccola paziente con stabilita’ dei parametri vitali si e’ assistito ad insorgenza di rash eritematoso ad andamento cranio-caudale, deflessione dei globuli bianchi, piastrinopenia e eosinofilia. Iniziata terapia antimicotica proseguita fino alla negatività del betaglucano e sospesa ampicillina nel sospetto di rash di natura allergica. Veniva eseguita infusione di pappa piastrinica ed immunoglobuline.Tampone su lesione cutanea positivo per MRSA, emocoltura negativa, liquor negativo, negativizzazione della PCR in 5 gg Eseguiti esami virologici: PCR per parvovirus B19, sierologia per virus cardiotropi e pneumotropi, tampone rettale per pneumovirus risultati nella norma. Alla luce della clinica e dei risultati colturali il rash sembra inquadrabile nelle reazioni indotte dalle tossine stafilococciche. Il tempestivo inizio della terapia antibiotica con teicoplanina ha fronteggiato in maniera tempestiva l’insorgenza della infezione evitando il peggioramento delle condizioni cliniche della neonata.
Rash cutaneo cranio-caudale: quali diagnosi? / Coluzzi, E; Morelli, R; Mancuso, G; Iafrate, N; Semeraro, A; Pontrelli, G; Blanco, G; Laccetta, G; Lubrano, R. - (2022). (Intervento presentato al convegno XXVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Neonatologia tenutosi a Firenze).
Rash cutaneo cranio-caudale: quali diagnosi?
Iafrate N;Blanco G;Laccetta G;Lubrano R
2022
Abstract
Lo Stafilococco meticillino resistente (MRSA) e’ un germe ubiquitario ed uno dei più importanti agenti eziologici di infezione neonatale. MRSA produce un vasto repertorio di tossine come emolisine,tossine esfolianti, enterotossine e la tossina responsabili della Stafylococcal Skalded Skin Syndrome (SSSS).Le tossine possono contribuire alla persisitenza di MRSA nell’ ospite, ripresa delle infezioni,danno tissutale e produzione di citochine proinfiammatorie. La risposta immune del neonato ad MRSA non e’ chiara. Alcuni dati suggeriscono che il neonato e’ incline a sviluppare una grave infiammazione durante l’ infezione stafilococcica. Questa infiammazione importante e’ considerata essere la spiegazione delle patologie a lungo termine del neonato come la broncodisplasia,enterocolite necrotizzante, retinopatia della prematurita’ e paralisi cerebrale. A causa della resistenza agli antibiotici e delle difficoltà della terapia per la cura ed eliminazione della colonizzazione da MRSA, la chiave nel trattamento della infezione risiede nelle misure di prevenzione dell’ infezione. Il nostro caso riguarda una neonata da parto operativo (applicazione di ventosa), peso neonatale 3.190, EG 39+6, portatrice di DIV. Alla nascita asfissia lieve, IA 6-8. Distress respiratorio che ha necessitato di nCPAP per 8 giorni. In quarta giornata di vita insorgenza di febbre e lesione pustolose nel cavo ascellare destro, iniziata terapia antibiotica empirica con ampicillina e gentamicina previa emocoltura, PCR: valore massimo di 1.48. Per persistenza della febbre e lesioni cutanea in quinta giornata iniziata anche teicoplanina. A fronte di condizioni generali discrete della piccola paziente con stabilita’ dei parametri vitali si e’ assistito ad insorgenza di rash eritematoso ad andamento cranio-caudale, deflessione dei globuli bianchi, piastrinopenia e eosinofilia. Iniziata terapia antimicotica proseguita fino alla negatività del betaglucano e sospesa ampicillina nel sospetto di rash di natura allergica. Veniva eseguita infusione di pappa piastrinica ed immunoglobuline.Tampone su lesione cutanea positivo per MRSA, emocoltura negativa, liquor negativo, negativizzazione della PCR in 5 gg Eseguiti esami virologici: PCR per parvovirus B19, sierologia per virus cardiotropi e pneumotropi, tampone rettale per pneumovirus risultati nella norma. Alla luce della clinica e dei risultati colturali il rash sembra inquadrabile nelle reazioni indotte dalle tossine stafilococciche. Il tempestivo inizio della terapia antibiotica con teicoplanina ha fronteggiato in maniera tempestiva l’insorgenza della infezione evitando il peggioramento delle condizioni cliniche della neonata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.