La tesi di Dottorato ha come soggetto un settore della necropoli Quagliotti-Davanzali, il più grande sepolcreto piceno di Numana in cui sono state ritrovate circa 524 tombe databili tra il IX e il II sec. a.C. La ricerca ha riguardato nello specifico 117 sepolture, andando a completare lo studio già avviato dell'area Davanzali. Partendo dall’analisi dei contesti tombali, è stato possibile sviluppare numerosi indirizzi di ricerca, volti ad arricchire il quadro conoscitivo sulla comunità picena di Numana e ad apportare novità significative nell’ambito dei rapporti commerciali nell’Italia centrale preromana. In primo luogo, è stata formulata una classificazione tipologica dei materiali prendendo in considerazione tutte le 242 sepolture oggetto della Convenzione di Ricerca e le tombe già edite per il sito di Numana. Tale operazione risulta di estrema importanza ai fini della conoscenza della cultura materiale di Numana e, quindi, del Piceno centrale, in quanto per il VI-III sec. a.C. non esiste al momento una classificazione sistematica, che faccia riferimento a una così ampia base documentaria. È stata inoltre elaborata una tabella delle associazioni dei materiali all’interno dei contesti sepolcrali per comprendere la ricorrenza prevalente, la comparsa e la durata di ciascuna forma rispetto alle fasi cronologiche individuate da D. Lollini. In particolare, lo studio ha permesso di analizzare l’evoluzione della ritualità funeraria in un ampio range cronologico dal IX sec. a.C. fino alla fase ellenistica. Nella Sezione 2 della tesi, è presentato il primo studio sistematico sulla ceramica a vernice nera presente nelle sepolture dell’area Davanzali. Lo studio interdisciplinare, associato alle analisi archeometriche, è stato finanziato dal Bando di Avvio alla Ricerca anno 2019 dell’Università La Sapienza di Roma. Questo ha consentito di identificare le produzioni presenti a Numana tra la seconda metà del V e gli inizi del III sec. a.C. L’analisi, da non considerarsi come un’appendice alla ricerca, è strettamente connessa allo studio dei materiali della necropoli e ha consentito di inserire tale classe ceramica, distinta per produzioni, nella classificazione tipologica dell’area Davanzali. L’individuazione dei gruppi produttivi permette ora di delineare, con una maggior certezza, le direttrici dei traffici commerciali dei quali Numana era crocevia e che erano rivolte non solo all’Attica, alla Magna Grecia e ai centri dell’Adriatico settentrionale quali Spina e Adria, ma anche verso l’entroterra piceno e l’Italia centrale.

La necropoli Davanzali di Numana (AN). Studio di un lotto di sepolture e analisi della ceramica a vernice nera della necropoli / Natalucci, Marta. - (2022 May 27).

La necropoli Davanzali di Numana (AN). Studio di un lotto di sepolture e analisi della ceramica a vernice nera della necropoli

NATALUCCI, MARTA
27/05/2022

Abstract

La tesi di Dottorato ha come soggetto un settore della necropoli Quagliotti-Davanzali, il più grande sepolcreto piceno di Numana in cui sono state ritrovate circa 524 tombe databili tra il IX e il II sec. a.C. La ricerca ha riguardato nello specifico 117 sepolture, andando a completare lo studio già avviato dell'area Davanzali. Partendo dall’analisi dei contesti tombali, è stato possibile sviluppare numerosi indirizzi di ricerca, volti ad arricchire il quadro conoscitivo sulla comunità picena di Numana e ad apportare novità significative nell’ambito dei rapporti commerciali nell’Italia centrale preromana. In primo luogo, è stata formulata una classificazione tipologica dei materiali prendendo in considerazione tutte le 242 sepolture oggetto della Convenzione di Ricerca e le tombe già edite per il sito di Numana. Tale operazione risulta di estrema importanza ai fini della conoscenza della cultura materiale di Numana e, quindi, del Piceno centrale, in quanto per il VI-III sec. a.C. non esiste al momento una classificazione sistematica, che faccia riferimento a una così ampia base documentaria. È stata inoltre elaborata una tabella delle associazioni dei materiali all’interno dei contesti sepolcrali per comprendere la ricorrenza prevalente, la comparsa e la durata di ciascuna forma rispetto alle fasi cronologiche individuate da D. Lollini. In particolare, lo studio ha permesso di analizzare l’evoluzione della ritualità funeraria in un ampio range cronologico dal IX sec. a.C. fino alla fase ellenistica. Nella Sezione 2 della tesi, è presentato il primo studio sistematico sulla ceramica a vernice nera presente nelle sepolture dell’area Davanzali. Lo studio interdisciplinare, associato alle analisi archeometriche, è stato finanziato dal Bando di Avvio alla Ricerca anno 2019 dell’Università La Sapienza di Roma. Questo ha consentito di identificare le produzioni presenti a Numana tra la seconda metà del V e gli inizi del III sec. a.C. L’analisi, da non considerarsi come un’appendice alla ricerca, è strettamente connessa allo studio dei materiali della necropoli e ha consentito di inserire tale classe ceramica, distinta per produzioni, nella classificazione tipologica dell’area Davanzali. L’individuazione dei gruppi produttivi permette ora di delineare, con una maggior certezza, le direttrici dei traffici commerciali dei quali Numana era crocevia e che erano rivolte non solo all’Attica, alla Magna Grecia e ai centri dell’Adriatico settentrionale quali Spina e Adria, ma anche verso l’entroterra piceno e l’Italia centrale.
27-mag-2022
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Note: LA NECROPOLI DAVANZALI DI NUMANA (AN) STUDIO DI UN LOTTO DI SEPOLTURE E ANALISI DELLA CERAMICA A VERNICE NERA DELLA NECROPOLI
Tipologia: Tesi di dottorato
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