opo la visita all’Inghilterra nel 1782 e l’attraversamento della ‘sua’ Germania tre anni dopo, nel 1786 l’ex aspirante attore, scrittore e filosofo Karl Philipp Moritz (1756-1793) arriva in Italia, bramoso di raggiungere la meta agognata di tutto il suo viaggio: Roma, il «luogo più eminente per l’osservazione dell’arte e della storia». Il soggiorno romano era destinato a lasciare, su di lui, tracce indelebili. Perché sarà proprio qui, nella città che per qualche tempo vorrà considerare la sua patria, che il Moritz amante del teatro e il pensatore dialogheranno serratamente fra loro; riuscendo infine a instaurare una relazione, che può essere annoverata tra gli esiti più interessanti – per quanto poco noti – del tardo Settecento tedesco. Senza il soggiorno romano, che occupa il posto centrale in «un vero e proprio percorso formativo», Moritz non sarebbe arrivato a individuare le ragioni del proprio fallimento come attore, consegnate al suo scritto teorico più significativo, steso proprio a Roma: Sull’imitazione formatrice del Bello, in cui si è vista anticipata l’idea dell’autonomia dell’opera d’arte, prima che Kant la definisca nella Terza Critica. L’articolo intende soffermarsi su alcune delle tappe più significative di quest’incontro incontro fra lo scrittore severo del Nord e l’atmosfera vivida della città eterna.

La città-spettacolo. Il viaggio a Roma di Karl Philipp Moritz / Bellavia, Sonia. - 59:Gennaio-Marzo 2022(2022), pp. 231-251.

La città-spettacolo. Il viaggio a Roma di Karl Philipp Moritz

sonia bellavia
2022

Abstract

opo la visita all’Inghilterra nel 1782 e l’attraversamento della ‘sua’ Germania tre anni dopo, nel 1786 l’ex aspirante attore, scrittore e filosofo Karl Philipp Moritz (1756-1793) arriva in Italia, bramoso di raggiungere la meta agognata di tutto il suo viaggio: Roma, il «luogo più eminente per l’osservazione dell’arte e della storia». Il soggiorno romano era destinato a lasciare, su di lui, tracce indelebili. Perché sarà proprio qui, nella città che per qualche tempo vorrà considerare la sua patria, che il Moritz amante del teatro e il pensatore dialogheranno serratamente fra loro; riuscendo infine a instaurare una relazione, che può essere annoverata tra gli esiti più interessanti – per quanto poco noti – del tardo Settecento tedesco. Senza il soggiorno romano, che occupa il posto centrale in «un vero e proprio percorso formativo», Moritz non sarebbe arrivato a individuare le ragioni del proprio fallimento come attore, consegnate al suo scritto teorico più significativo, steso proprio a Roma: Sull’imitazione formatrice del Bello, in cui si è vista anticipata l’idea dell’autonomia dell’opera d’arte, prima che Kant la definisca nella Terza Critica. L’articolo intende soffermarsi su alcune delle tappe più significative di quest’incontro incontro fra lo scrittore severo del Nord e l’atmosfera vivida della città eterna.
2022
Germania; Settecento; arte; teatro
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La città-spettacolo. Il viaggio a Roma di Karl Philipp Moritz / Bellavia, Sonia. - 59:Gennaio-Marzo 2022(2022), pp. 231-251.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1628013
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