L’analisi del modello ligneo realizzato tra il 1516 e il 1518 per il castello reale di Chambord, andato perduto ma conosciuto grazie a una descrizione dettagliata e ai disegni inseriti nel manoscritto Mémoires pour servir à l'histoire des maisons royalles et bastiments de France di André Félibien (1681), ha permesso di individuare una fase preliminare della progettazione del castello, finora sfuggita alla critica storiografica. L’edificio inizialmente commissionato da Francesco I di Valois (1515-15147), di dimensioni ridotte rispetto a quanto poi effettivamente realizzato e assimilabile a un padiglione di caccia, era stato studiato secondo almeno tre versioni, di crescente altezza e complessità distributiva. La matrice italiana riscontrabile sia nella pianta centrale che nell’articolazione delle facciate può essere riconducibile sia a Leonardo da Vinci che a Domenico da Cortona, entrambi a diverso titolo legati al progetto di Chambord. Benché nel settembre 1519 si sia optato per un impianto diverso e di maggiori dimensioni, il progetto esemplificato nel modello ligneo ha avuto una notevole fortuna, divenendo il riferimento compositivo, dimensionale e proporzionale e per i padiglioni di caccia successivamente commissionati da Francesco I (i castelli di Madrid, Challuau, La Muette). Il saggio apporta dunque nuova luce sulla genesi di una delle maggiori realizzazioni architettoniche del Rinascimento francese.
Leonardo, Domenico da Cortona e il modello ligneo per il castello di Chambord. Nuove ipotesi sulla genesi del progetto / Bardati, Flaminia. - In: ANNALI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1124-7169. - 32:32(2021), pp. 89-104.
Leonardo, Domenico da Cortona e il modello ligneo per il castello di Chambord. Nuove ipotesi sulla genesi del progetto
flaminia bardati
2021
Abstract
L’analisi del modello ligneo realizzato tra il 1516 e il 1518 per il castello reale di Chambord, andato perduto ma conosciuto grazie a una descrizione dettagliata e ai disegni inseriti nel manoscritto Mémoires pour servir à l'histoire des maisons royalles et bastiments de France di André Félibien (1681), ha permesso di individuare una fase preliminare della progettazione del castello, finora sfuggita alla critica storiografica. L’edificio inizialmente commissionato da Francesco I di Valois (1515-15147), di dimensioni ridotte rispetto a quanto poi effettivamente realizzato e assimilabile a un padiglione di caccia, era stato studiato secondo almeno tre versioni, di crescente altezza e complessità distributiva. La matrice italiana riscontrabile sia nella pianta centrale che nell’articolazione delle facciate può essere riconducibile sia a Leonardo da Vinci che a Domenico da Cortona, entrambi a diverso titolo legati al progetto di Chambord. Benché nel settembre 1519 si sia optato per un impianto diverso e di maggiori dimensioni, il progetto esemplificato nel modello ligneo ha avuto una notevole fortuna, divenendo il riferimento compositivo, dimensionale e proporzionale e per i padiglioni di caccia successivamente commissionati da Francesco I (i castelli di Madrid, Challuau, La Muette). Il saggio apporta dunque nuova luce sulla genesi di una delle maggiori realizzazioni architettoniche del Rinascimento francese.File | Dimensione | Formato | |
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