Gli eventi all’oggetto della pronuncia sul caso XYZ v. Republic of Benin (African Court on Human and Peoples’ Rights, The Matter of XYZ v. Republic of Benin, Application No. 010/2020, Judgment, 27 novembre 2020 [The Matter of XYZ]) si dipanano all’indomani delle consultazioni parlamentari nel paese del 28 aprile 2019. Per effetto di una riforma del sistema elettorale varata alla vigilia delle votazioni, gli 83 seggi dell’organo legislativo erano divisi tra due soli partiti, entrambi vicini al Presidente della Repubblica e Capo di governo Patrice Talon. Nell’intento di sedare le crescenti proteste nel paese, egli convocava per il successivo ottobre un incontro con le forze politiche – cui non partecipavano i principali partiti di opposizione – volto a preparare le consultazioni locali e presidenziali del 2020 e del 2021 ed a riorganizzarne la disciplina elettorale (The Matter of XYZ, §89). A tal fine, un apposito comitato di esperti era incaricato di redigere un rapporto contenente alcune raccomandazioni sugli interventi legislativi più opportuni. Tra essi non figurava una modifica del dettato costituzionale del Benin che, invece, con una procedura emergenziale ed in assenza di pubblicità, il Parlamento adottava lo stesso mese (The Matter of XYZ, §92). Il testo della riforma era sottoposto al vaglio della Corte costituzionale (The Matter of XYZ, §54) presieduta dal signor Djogbenou, un politico vicino al Capo di governo e già proponente (in qualità di ex Ministro della giustizia) di una revisione della carta fondamentale, giudicata però incostituzionale dal medesimo tribunale di cui era poi divenuto membro. Ottenuto il placet della Corte costituzionale, la legge di riforma 2019-40 era, quindi, promulgata il 7 novembre 2019. Con essa, due articoli della Costituzione erano soppressi e più di quaranta emendati ovvero introdotti ex novo (gli articoli 46 e 47 della Costituzione sono stati cancellati; si è proceduto, invece, alla modifica degli articoli 5, 15, 26, 41-45, 48-50, 52-54, 56, 62, 80-82, 92, 99, 111, 117, 119, 131, 132, 134, 143, 145, 151, 153, 157, e del titolo VI).

Il “national consensus” come diritto umano e principio costituzionale. La sentenza XYZ v. Benin della Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli / Ardito, Giovanni. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - Observatoire sur l’Union Africaine n. 4/2021(2021), pp. 1130-1136.

Il “national consensus” come diritto umano e principio costituzionale. La sentenza XYZ v. Benin della Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli

Giovanni Ardito
2021

Abstract

Gli eventi all’oggetto della pronuncia sul caso XYZ v. Republic of Benin (African Court on Human and Peoples’ Rights, The Matter of XYZ v. Republic of Benin, Application No. 010/2020, Judgment, 27 novembre 2020 [The Matter of XYZ]) si dipanano all’indomani delle consultazioni parlamentari nel paese del 28 aprile 2019. Per effetto di una riforma del sistema elettorale varata alla vigilia delle votazioni, gli 83 seggi dell’organo legislativo erano divisi tra due soli partiti, entrambi vicini al Presidente della Repubblica e Capo di governo Patrice Talon. Nell’intento di sedare le crescenti proteste nel paese, egli convocava per il successivo ottobre un incontro con le forze politiche – cui non partecipavano i principali partiti di opposizione – volto a preparare le consultazioni locali e presidenziali del 2020 e del 2021 ed a riorganizzarne la disciplina elettorale (The Matter of XYZ, §89). A tal fine, un apposito comitato di esperti era incaricato di redigere un rapporto contenente alcune raccomandazioni sugli interventi legislativi più opportuni. Tra essi non figurava una modifica del dettato costituzionale del Benin che, invece, con una procedura emergenziale ed in assenza di pubblicità, il Parlamento adottava lo stesso mese (The Matter of XYZ, §92). Il testo della riforma era sottoposto al vaglio della Corte costituzionale (The Matter of XYZ, §54) presieduta dal signor Djogbenou, un politico vicino al Capo di governo e già proponente (in qualità di ex Ministro della giustizia) di una revisione della carta fondamentale, giudicata però incostituzionale dal medesimo tribunale di cui era poi divenuto membro. Ottenuto il placet della Corte costituzionale, la legge di riforma 2019-40 era, quindi, promulgata il 7 novembre 2019. Con essa, due articoli della Costituzione erano soppressi e più di quaranta emendati ovvero introdotti ex novo (gli articoli 46 e 47 della Costituzione sono stati cancellati; si è proceduto, invece, alla modifica degli articoli 5, 15, 26, 41-45, 48-50, 52-54, 56, 62, 80-82, 92, 99, 111, 117, 119, 131, 132, 134, 143, 145, 151, 153, 157, e del titolo VI).
2021
Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli; Benin; costituzione; national consensus; diritti umani; tutela internazionale; elezioni
01 Pubblicazione su rivista::01c Nota a sentenza
Il “national consensus” come diritto umano e principio costituzionale. La sentenza XYZ v. Benin della Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli / Ardito, Giovanni. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - Observatoire sur l’Union Africaine n. 4/2021(2021), pp. 1130-1136.
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