L’invecchiamento è una questione definita, oltre che da variabili strutturali, da credenze culturali che nel corso del tempo hanno assunto la forma di narrative di declino, caricando l’immaginario comune di anticipazioni pessimistiche verso il futuro. Sebbene la longevità e la possibilità di invecchiare in buona salute siano aumentate, permane una visione negativa che frequentemente limita le persone nella realizzazione del loro potenziale. Cercare di individuare se e come gli individui siano in grado di raccontare storie sul proprio invecchiamento alternative a quella che lo configura come un’inevitabile perdita psicofisica, diventa allora rilevante sia da un punto di vista conoscitivo che squisitamente pragmatico. La ricerca fa riferimento alla teoria delle Rappresentazioni Sociali e nello specifico al modello Ego-Alter-Oggetto che rinvia alla centralità dell’altro nei processi di costruzione della conoscenza. Tale cornice teorica dialoga proficuamente con un più vasto movimento in psicologia sociale e in gerontologia critica. Il contributo analizza i punti di vista sull’invecchiamento positivo elaborati direttamente da adulti e anziani nel parlare di sé stessi, del proprio futuro e del loro vivere quotidiano. La metodologia utilizzata è di taglio qualitativo: interviste episodiche, in fase di raccolta dati, e analisi tematica coadiuvata dal software Nudist. I principali risultati mostrano che gli adulti sembrano avere, più degli anziani, una rappresentazione negativa dell’invecchiamento, inteso soprattutto come periodo di perdita di funzioni e di salute, soprattutto di autonomia. Di contro, tra gli anziani emergono più spesso categorie quali la presenza di stati mentali positivi, risorse relazionali, benessere psicofisico e un ampio coinvolgimento in attività. Ulteriori approfondimenti verranno sviluppati con riferimento ai modelli del Positive e dell’Active Ageing e alla rilevanza dell’Alter nei processi di costruzione della conoscenza.
Invecchiare bene in tempi di crisi. Alla ricerca di nuove interpretazioni / Rizzoli, Valentina; Romaioli, Diego; Piccolo, Chiara; Contarello, Alberta. - (2016). (Intervento presentato al convegno IX convegno nazionale di psicologia dell'invecchiamento tenutosi a Padova (IT)).
Invecchiare bene in tempi di crisi. Alla ricerca di nuove interpretazioni
VALENTINA RIZZOLI;
2016
Abstract
L’invecchiamento è una questione definita, oltre che da variabili strutturali, da credenze culturali che nel corso del tempo hanno assunto la forma di narrative di declino, caricando l’immaginario comune di anticipazioni pessimistiche verso il futuro. Sebbene la longevità e la possibilità di invecchiare in buona salute siano aumentate, permane una visione negativa che frequentemente limita le persone nella realizzazione del loro potenziale. Cercare di individuare se e come gli individui siano in grado di raccontare storie sul proprio invecchiamento alternative a quella che lo configura come un’inevitabile perdita psicofisica, diventa allora rilevante sia da un punto di vista conoscitivo che squisitamente pragmatico. La ricerca fa riferimento alla teoria delle Rappresentazioni Sociali e nello specifico al modello Ego-Alter-Oggetto che rinvia alla centralità dell’altro nei processi di costruzione della conoscenza. Tale cornice teorica dialoga proficuamente con un più vasto movimento in psicologia sociale e in gerontologia critica. Il contributo analizza i punti di vista sull’invecchiamento positivo elaborati direttamente da adulti e anziani nel parlare di sé stessi, del proprio futuro e del loro vivere quotidiano. La metodologia utilizzata è di taglio qualitativo: interviste episodiche, in fase di raccolta dati, e analisi tematica coadiuvata dal software Nudist. I principali risultati mostrano che gli adulti sembrano avere, più degli anziani, una rappresentazione negativa dell’invecchiamento, inteso soprattutto come periodo di perdita di funzioni e di salute, soprattutto di autonomia. Di contro, tra gli anziani emergono più spesso categorie quali la presenza di stati mentali positivi, risorse relazionali, benessere psicofisico e un ampio coinvolgimento in attività. Ulteriori approfondimenti verranno sviluppati con riferimento ai modelli del Positive e dell’Active Ageing e alla rilevanza dell’Alter nei processi di costruzione della conoscenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


