Multa penitenziale, provvigione e caparra nel contratto di mediazione: le differenze strutturali e funzionali nel giudizio di vessatorietà

I profili di criticità rilevati dalla Suprema Corte nella valutazione del giudice di merito - chiamata a pronunciarsi sulla validità di una multa penitenziale inserita in una contratto di mediazione atipica - attengono, tutti, alla disciplina sulle clausole vessatorie. Le motivazioni della decisione intaccano l’autonomia concettuale e funzionale dell’istituto del recesso e si traducono in un’impropria equiparazione della multa penitenziale, dapprima alla provvigione, poi alla caparra. Il tutto in nome della necessità di tutelare l’equilibrio contrattuale nei rapporti tra professionisti e consumatori. La decisione, dunque, è l’occasione per ribadire il valore intrinseco del vincolo contrattuale quale strumento di regolazione dei rapporti giuridici patrimoniali e per evidenziare i tratti che sul piano strutturale distinguono la multa penitenziale dalla caparra.