Judgment No 230/2020 reiterates that the recognition of the parenthood of same-sex couples is not imposed by the Constitution and that therefore the Constitutional Court cannot be asked to make a choice between the different avenues that can be travelled in this field on the basis of constitutional provisions. The Court has thus once again escaped the instrumentality of those strategic litigations, which are indirectly aimed at dismantling the ban on surrogacy. These litigations are built on a misleading anti-discrimination logic, which in proposing a neutral conception of parenthood, determines the erasure of both sexual difference in reproduction and differences in the way one comes into the world. In this respect, moreover, the Constitutional Court has already shown itself clearly aware of the difference between surrogacy and heterologous fertilization, suggesting that there is room for recognition of intentional parenthood that is not neutral and unconditional, but differentiated and circumscribed.

La sentenza n. 230/2020 ribadisce che il riconoscimento della genitorialità delle coppie dello stesso sesso non è imposto dalla Costituzione e che, pertanto, non può essere chiesto alla Corte costituzionale di compiere una scelta tra le diverse strade percorribili in questo campo sulla base delle disposizioni costituzionali. La Corte si è così nuovamente sottratta alla strumentalità di quelle liti strategiche, che sono indirettamente volte a scardinare il divieto di surrogazione di maternità. Tali liti sono costruite su una fuorviante logica antidiscriminatoria, che nel prospettare una concezione neutra della genitorialità, determina la cancellazione sia della differenza sessuale nella procreazione sia delle differenze nel modo in cui si viene al mondo. Al riguardo, peraltro, il giudice costituzionale si è già mostrato chiaramente consapevole della differenza tra maternità surrogata e fecondazione eterologa, lasciando intendere che vi è spazio per un riconoscimento della c.d. genitorialità intenzionale non neutro e incondizionato, ma differenziato e circoscritto.

(Omo)genitorialità intenzionale e procreazione medicalmente assistita nella sentenza n. 230 del 2020. La neutralità delle liti strategiche non paga / Olivito, Elisa. - In: OSSERVATORIO COSTITUZIONALE. - ISSN 2283-7515. - 2/2021(2021), pp. 1-18.

(Omo)genitorialità intenzionale e procreazione medicalmente assistita nella sentenza n. 230 del 2020. La neutralità delle liti strategiche non paga

Olivito, Elisa
2021

Abstract

Judgment No 230/2020 reiterates that the recognition of the parenthood of same-sex couples is not imposed by the Constitution and that therefore the Constitutional Court cannot be asked to make a choice between the different avenues that can be travelled in this field on the basis of constitutional provisions. The Court has thus once again escaped the instrumentality of those strategic litigations, which are indirectly aimed at dismantling the ban on surrogacy. These litigations are built on a misleading anti-discrimination logic, which in proposing a neutral conception of parenthood, determines the erasure of both sexual difference in reproduction and differences in the way one comes into the world. In this respect, moreover, the Constitutional Court has already shown itself clearly aware of the difference between surrogacy and heterologous fertilization, suggesting that there is room for recognition of intentional parenthood that is not neutral and unconditional, but differentiated and circumscribed.
2021
La sentenza n. 230/2020 ribadisce che il riconoscimento della genitorialità delle coppie dello stesso sesso non è imposto dalla Costituzione e che, pertanto, non può essere chiesto alla Corte costituzionale di compiere una scelta tra le diverse strade percorribili in questo campo sulla base delle disposizioni costituzionali. La Corte si è così nuovamente sottratta alla strumentalità di quelle liti strategiche, che sono indirettamente volte a scardinare il divieto di surrogazione di maternità. Tali liti sono costruite su una fuorviante logica antidiscriminatoria, che nel prospettare una concezione neutra della genitorialità, determina la cancellazione sia della differenza sessuale nella procreazione sia delle differenze nel modo in cui si viene al mondo. Al riguardo, peraltro, il giudice costituzionale si è già mostrato chiaramente consapevole della differenza tra maternità surrogata e fecondazione eterologa, lasciando intendere che vi è spazio per un riconoscimento della c.d. genitorialità intenzionale non neutro e incondizionato, ma differenziato e circoscritto.
genitorialità intenzionale; omogenitorialità; divieto di maternità surrogata; liti strategiche
01 Pubblicazione su rivista::01c Nota a sentenza
(Omo)genitorialità intenzionale e procreazione medicalmente assistita nella sentenza n. 230 del 2020. La neutralità delle liti strategiche non paga / Olivito, Elisa. - In: OSSERVATORIO COSTITUZIONALE. - ISSN 2283-7515. - 2/2021(2021), pp. 1-18.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1510768
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