Impatto a lungo termine del trauma bellico sulla personalità e le difese in un campione di adolescenti balcanici: uno studio esplorativo

La maggior parte delle ricerche sull’impatto dei traumi bellici sul funzionamento psichico ha indagato gli effetti a breve e medio termine su soggetti adulti, in genere militari, e si è concentrata sui sintomi dissociativi e sul disturbo post-traumatico da stress. Più rari sono i contributi sull’impatto a lungo termine dei traumi bellici sullo sviluppo psichico di soggetti adolescenti. Questo lavoro si propone di indagare l’impatto a lungo termine dei traumi bellici sulla personalità e i meccanismi di difesa di un campione di 55 adolescenti (30 kosovari e 25 albanesi). A tutti i soggetti è stata somministrata l’Intervista Clinico-Diagnostica (ICD; Westen, Weinberger, 2003); tutte le interviste sono state registrate, trascritte e valutate con la Shedler-Westen Assessment Procedure-200 (SWAP-200; Westen, Shedler, 1999a, b) e la Defense Mechanism Rating Scale (DMRS; Perry, 1990). I soggetti sono stati inoltre valutati con la Structured Clinical Interview for DSM Axis I e II Disorders (SCID-I e SCID-II, First et al., 1992), la Structured Clinical Interview for DSM – Dissociative Disorders Revised (SCID-D-R, Steinberg, 1995) e un questionario ad hoc per la valutazione del livello di coinvolgimento traumatico. I risultati di questo studio mettono in evidenza come i traumi bellici sembrino favorire difficoltà nella mentalizzazione, nella regolazione delle emozioni e nell’autonomia interpersonale (tratti schizoidi, istrionici e dipendenti) e ridurre le capacità di buon funzionamento della personalità. Infine, sembra confermata la tendenza a strutturare risposte di tipo dissociativo a eventi traumatici.