Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare i metodi e le tecniche di recupero di un edificio alto in acciaio, un approccio al restauro del moderno che non sempre può ricondursi a norme univoche e tipologie prestabilite di intervento. Nel caso in esame, si affronta la problematica del recupero di una struttura degli anni ’60 del Novecento, un simbolo dell’International Style e del razionalismo, voluto dalla tv di Stato e realizzato sul progetto di Domenico Morelli: il grattacielo RAI di Torino. Trattandosi di un’opera unica nel progetto e nelle scelte architettoniche, l’approccio ad un eventuale recupero parte dalla conoscenza approfondita della struttura, attraverso lo studio dei documenti, delle testimonianze dell’epoca e dell’idea degli architetti che l’hanno realizzata. Successivamente, l’analisi dello stato di fatto della struttura, si focalizza sulla presenza di amianto e sui metodi di bonifica da questo materiale nocivo. Nel rispetto del segno architettonico, se ne propone un adeguamento tecnologico, normativo e sostenibile, tramite soluzioni che interessano i materiali, i servizi e gli spazi del grattacielo, muovendosi da una visione globale ad una attenta ai dettagli. La proposta finale riguarda la candidatura del grattacielo alla certificazione LEED, rilasciata agli edifici a basso impatto ambientale.
Il recupero sostenibile del moderno. Un futuro possibile per il grattacielo Rai di Torino / Renzulli, Alessandra; Garda, Emilia; Di Mari, Giuliana; Chiffi, Emanuele. - (2020), pp. 411-427. (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2020 tenutosi a Catania).
Il recupero sostenibile del moderno. Un futuro possibile per il grattacielo Rai di Torino
Alessandra Renzulli
;
2020
Abstract
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare i metodi e le tecniche di recupero di un edificio alto in acciaio, un approccio al restauro del moderno che non sempre può ricondursi a norme univoche e tipologie prestabilite di intervento. Nel caso in esame, si affronta la problematica del recupero di una struttura degli anni ’60 del Novecento, un simbolo dell’International Style e del razionalismo, voluto dalla tv di Stato e realizzato sul progetto di Domenico Morelli: il grattacielo RAI di Torino. Trattandosi di un’opera unica nel progetto e nelle scelte architettoniche, l’approccio ad un eventuale recupero parte dalla conoscenza approfondita della struttura, attraverso lo studio dei documenti, delle testimonianze dell’epoca e dell’idea degli architetti che l’hanno realizzata. Successivamente, l’analisi dello stato di fatto della struttura, si focalizza sulla presenza di amianto e sui metodi di bonifica da questo materiale nocivo. Nel rispetto del segno architettonico, se ne propone un adeguamento tecnologico, normativo e sostenibile, tramite soluzioni che interessano i materiali, i servizi e gli spazi del grattacielo, muovendosi da una visione globale ad una attenta ai dettagli. La proposta finale riguarda la candidatura del grattacielo alla certificazione LEED, rilasciata agli edifici a basso impatto ambientale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Chiffi_Il-recupero-sostenibile_2020.pdf
accesso aperto
Note: http://artecweb.org/2020/wp-content/uploads/2020/12/Colloqui.AT_.e-2020.pdf
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.77 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.77 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.