Elevati valori basali di GH e di IGF1 prima dell'intervento sono fattori predittivi dell'insuccesso chirurgico, scarsa riserva funzionale ipofisaria e iperprolattinemia. Un'obiezione al trattamento radiochirurgico piuttosto che radioterapico tradizionale è data dal fatto che la neoformazione debba sempre poter essere evidenziata attraverso le neuroimmagini. Qualora non si riesca a documentare l'estensione della lesione, la radioterapia stereotassica, particolarmente precisa non riuscirebbe a eradicare la malattia. E' da ritenere positiva l'esperienza qui riportata di sei pazienti acromegalici, di età compresa tra i 33 e i 55 anni, sottoposti a radiochirurgia stereotassica con apparecchiatura Gamma Knife dal 1982 al 2002.
La radioterapia stereotassica nel controllo dell'acromegalia / Mecca, Nicoletta; Pietrobono, Daniela; Bassotti, Giulia; Mercuri, Valeria; Barbarulo, Francesca; D'Amico, Tania; Gargiulo, Patrizia; Tamburrano, Guido. - In: INFORMER IN ENDOCRINOLOGIA. - (2009).
La radioterapia stereotassica nel controllo dell'acromegalia
Nicoletta Mecca;Giulia Bassotti;Valeria Mercuri;Tania D'Amico;Patrizia Gargiulo;Guido Tamburrano
2009
Abstract
Elevati valori basali di GH e di IGF1 prima dell'intervento sono fattori predittivi dell'insuccesso chirurgico, scarsa riserva funzionale ipofisaria e iperprolattinemia. Un'obiezione al trattamento radiochirurgico piuttosto che radioterapico tradizionale è data dal fatto che la neoformazione debba sempre poter essere evidenziata attraverso le neuroimmagini. Qualora non si riesca a documentare l'estensione della lesione, la radioterapia stereotassica, particolarmente precisa non riuscirebbe a eradicare la malattia. E' da ritenere positiva l'esperienza qui riportata di sei pazienti acromegalici, di età compresa tra i 33 e i 55 anni, sottoposti a radiochirurgia stereotassica con apparecchiatura Gamma Knife dal 1982 al 2002.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.