The remote links that exist between urban spaces embellished by architectures of yesteryear can be revealed and analysed not only by performing researches and studies, but also by creating images and representations, in particular by using drawing. It involves the field of the poetics of fragments, of drawing a recomposition inspired by the memory of places that leave more or less visible traces of the past. Parts of the city, in this case the city of Rome, that are broken down and reassembled elsewhere, based on a perhaps incomprehensible logic. Historical iconography enables us to link an architecture to an age and cultural climate; the life drawing of signs engraved by the past in certain places links speculation to a material, tangible situation. Analysing part of a demolished architecture –the façade of Flaminio Ponzio’s house in via Alessandrina– after it has been transposed elsewhere, brings to mind an architectural book in which an important page has been preserved, but with sporadic relationships. Drawing memory enables reinterpretation and connection; it rediscovers the relationship and contextualisation of an important part of the city.

Esistono connessioni remote tra spazi urbani animati da architetture appartenenti ad altri tempi, che possono essere svelati e analizzati attraverso la ricerca, lo studio, la costruzione di immagini e rappresentazioni, con il disegno in particolare. Si entra nel campo della poetica del frammento, del disegno di ricomposizione guidato dalla memoria dei luoghi, che lascia tracce del passato, più o meno visibili. Membra di città, in questo caso la città di Roma, che si spezzano e ricompongono in un altrove, secondo una logica forse incomprensibile. L’iconografia storica permette di connettere un’architettura a un’epoca, a una temperie culturale, il disegno dal vero di tracce incise dal passato nei luoghi connette una speculazione ad una situazione concreta, tangibile. L’analisi della trasposizione di una parte di un’architettura demolita, la facciata della casa di Flaminio Ponzio a via Alessandrina in un altrove, fa pensare a un testo architettonico di cui si è conservata una pagina, importante, ma con relazioni interrotte. Il disegno della memoria consente la rilettura e la connessione, ritrova la relazione e la contestualizzazione di un importante brano di città.

Citazioni architettoniche e urbane. La facciata della casa di Flaminio Ponzio a via Alessandrina / Tacchi, Gaia Lisa; Chiavoni, Emanuela. - (2020), pp. 2758-2777. (Intervento presentato al convegno 42° Convegno Internazionale dei docenti delle discipline della rappresentazione. Congresso della Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Reggio Calabria, Messina; Italy) [10.3280/oa-548.151].

Citazioni architettoniche e urbane. La facciata della casa di Flaminio Ponzio a via Alessandrina

Tacchi, Gaia Lisa;Chiavoni, Emanuela
2020

Abstract

The remote links that exist between urban spaces embellished by architectures of yesteryear can be revealed and analysed not only by performing researches and studies, but also by creating images and representations, in particular by using drawing. It involves the field of the poetics of fragments, of drawing a recomposition inspired by the memory of places that leave more or less visible traces of the past. Parts of the city, in this case the city of Rome, that are broken down and reassembled elsewhere, based on a perhaps incomprehensible logic. Historical iconography enables us to link an architecture to an age and cultural climate; the life drawing of signs engraved by the past in certain places links speculation to a material, tangible situation. Analysing part of a demolished architecture –the façade of Flaminio Ponzio’s house in via Alessandrina– after it has been transposed elsewhere, brings to mind an architectural book in which an important page has been preserved, but with sporadic relationships. Drawing memory enables reinterpretation and connection; it rediscovers the relationship and contextualisation of an important part of the city.
2020
42° Convegno Internazionale dei docenti delle discipline della rappresentazione. Congresso della Unione Italiana per il Disegno
Esistono connessioni remote tra spazi urbani animati da architetture appartenenti ad altri tempi, che possono essere svelati e analizzati attraverso la ricerca, lo studio, la costruzione di immagini e rappresentazioni, con il disegno in particolare. Si entra nel campo della poetica del frammento, del disegno di ricomposizione guidato dalla memoria dei luoghi, che lascia tracce del passato, più o meno visibili. Membra di città, in questo caso la città di Roma, che si spezzano e ricompongono in un altrove, secondo una logica forse incomprensibile. L’iconografia storica permette di connettere un’architettura a un’epoca, a una temperie culturale, il disegno dal vero di tracce incise dal passato nei luoghi connette una speculazione ad una situazione concreta, tangibile. L’analisi della trasposizione di una parte di un’architettura demolita, la facciata della casa di Flaminio Ponzio a via Alessandrina in un altrove, fa pensare a un testo architettonico di cui si è conservata una pagina, importante, ma con relazioni interrotte. Il disegno della memoria consente la rilettura e la connessione, ritrova la relazione e la contestualizzazione di un importante brano di città.
disegno; memoria; documentazione; trasformazioni; casa Flaminio Ponzio
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Citazioni architettoniche e urbane. La facciata della casa di Flaminio Ponzio a via Alessandrina / Tacchi, Gaia Lisa; Chiavoni, Emanuela. - (2020), pp. 2758-2777. (Intervento presentato al convegno 42° Convegno Internazionale dei docenti delle discipline della rappresentazione. Congresso della Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Reggio Calabria, Messina; Italy) [10.3280/oa-548.151].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1444554
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