Il volume raccoglie e discute le interpretazioni dei principali risultati di una ricerca sociologica – a cui hanno partecipato, nella fase del lockdown, quasi quindicimila persone – su come l’emergenza Covid-19 abbia trasformato gli stili di vita, le relazioni sociali e le aspettative degli italiani. La pandemia ha plasticamente reso evidente come l’origine e la produzione dei rischi, a differenza che nel passato, non sono imputabili a cause esterne, ma rimangono interne alla società stessa; e che gli stati di emergenza sono ormai la norma piuttosto che l’eccezione. La comparsa “regolare” di malattie a tendenza epidemica – dalla Sars, all’influenza aviaria, alle febbri emorragiche come l’Ebola – così come la regolarità di incidenti da sostanze chimiche tossiche, fino ai disastri ambientali e ai cambiamenti climatici, rimettono al centro dello spazio e del dibattito pubblico la riflessione sociologica sulle conseguenze inaspettate dell’azione, soprattutto quella prodotta da attori collettivi come le aziende multinazionali. La moltiplicazione industriale dei rischi costruiti, se da un lato mette in questione l’idea stessa che i rischi si possano controllare attraverso procedure tecnico-scientifiche, dall’altro indebolisce le nozioni tipicamente moderne di previsione e di sapere esperto. Nella società catastrofica, di cui l’emergenza Covid-19 rappresenta una forma simbolica, l’imprevisto torna a occupare il centro della scena pubblica, contribuendo a una ridefinizione sia dell’expertise, sia della decisione politica. Nello spazio globale sospeso, creato dalla pandemia, sia la società che la socialità escono stravolte e sollevano questioni che interrogano gli scienziati sociali.
#IoRestoACasa. I mutamenti negli stili di vita e nelle relazioni familiari / Nobile, Stefano; Mingo, Isabella; Panarese, Paola. - (2020), pp. 58-76.
#IoRestoACasa. I mutamenti negli stili di vita e nelle relazioni familiari
Stefano Nobile;Isabella Mingo;Paola Panarese
2020
Abstract
Il volume raccoglie e discute le interpretazioni dei principali risultati di una ricerca sociologica – a cui hanno partecipato, nella fase del lockdown, quasi quindicimila persone – su come l’emergenza Covid-19 abbia trasformato gli stili di vita, le relazioni sociali e le aspettative degli italiani. La pandemia ha plasticamente reso evidente come l’origine e la produzione dei rischi, a differenza che nel passato, non sono imputabili a cause esterne, ma rimangono interne alla società stessa; e che gli stati di emergenza sono ormai la norma piuttosto che l’eccezione. La comparsa “regolare” di malattie a tendenza epidemica – dalla Sars, all’influenza aviaria, alle febbri emorragiche come l’Ebola – così come la regolarità di incidenti da sostanze chimiche tossiche, fino ai disastri ambientali e ai cambiamenti climatici, rimettono al centro dello spazio e del dibattito pubblico la riflessione sociologica sulle conseguenze inaspettate dell’azione, soprattutto quella prodotta da attori collettivi come le aziende multinazionali. La moltiplicazione industriale dei rischi costruiti, se da un lato mette in questione l’idea stessa che i rischi si possano controllare attraverso procedure tecnico-scientifiche, dall’altro indebolisce le nozioni tipicamente moderne di previsione e di sapere esperto. Nella società catastrofica, di cui l’emergenza Covid-19 rappresenta una forma simbolica, l’imprevisto torna a occupare il centro della scena pubblica, contribuendo a una ridefinizione sia dell’expertise, sia della decisione politica. Nello spazio globale sospeso, creato dalla pandemia, sia la società che la socialità escono stravolte e sollevano questioni che interrogano gli scienziati sociali.File | Dimensione | Formato | |
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