La sentenza in commento offre un’interessante riflessione sul rilievo attribuito dai cittadini dell’ECOWAS alla Corte. Come noto, essa gode di una competenza concorrente con le corti nazionali in materia di diritti umani. Il caso di specie sottolinea come, pur potendo rivolgersi alle autorità giudiziarie nazionali attraverso la tutela offerta dal catalogo di diritti umani contenuto nella Costituzione nigeriana, il ricorrente abbia ritenuto in prima istanza di rivolgere le proprie doglianze alla Corte, che si è da sempre distinta per una particolare sensibilità verso le questioni oggetto del presente ricorso. Ciò è ancor più reso evidente dalla richiesta del signor Eli alla Corte di verificare le dedotte violazioni alla luce della Costituzione. In tal senso, non si può escludere che proprio la giurisprudenza della Corte, le cui sentenze sono spesso indirizzate alla Nigeria, abbia determinato la decisione del convenuto di non presentare le proprie memorie difensive. Fenomeni come quelli in parola risultano, tuttavia, particolarmente pericolosi per l’autorità della Corte, già in discussione sotto molti profili, soprattutto in quanto tribunale comunitario. A tal proposito, come dimostra anche la questione della quantificazione delle riparazioni dovute al ricorrente, demandata dalla Corte alla Nigeria, la necessità di cooperazione, soprattutto in ambito giudiziario, sembra una condizione imprescindibile per l’effettiva tutela dei diritti umani nell’ECOWAS.
La sentenza Private Barnabas Eli c. Repubblica federale della Nigeria. Ritorno al passato nei rapporti tra la Corte ECOWAS e gli Stati membri? / Ardito, Giovanni. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - focus Africa n. 2(2020).
La sentenza Private Barnabas Eli c. Repubblica federale della Nigeria. Ritorno al passato nei rapporti tra la Corte ECOWAS e gli Stati membri?
Giovanni Ardito
2020
Abstract
La sentenza in commento offre un’interessante riflessione sul rilievo attribuito dai cittadini dell’ECOWAS alla Corte. Come noto, essa gode di una competenza concorrente con le corti nazionali in materia di diritti umani. Il caso di specie sottolinea come, pur potendo rivolgersi alle autorità giudiziarie nazionali attraverso la tutela offerta dal catalogo di diritti umani contenuto nella Costituzione nigeriana, il ricorrente abbia ritenuto in prima istanza di rivolgere le proprie doglianze alla Corte, che si è da sempre distinta per una particolare sensibilità verso le questioni oggetto del presente ricorso. Ciò è ancor più reso evidente dalla richiesta del signor Eli alla Corte di verificare le dedotte violazioni alla luce della Costituzione. In tal senso, non si può escludere che proprio la giurisprudenza della Corte, le cui sentenze sono spesso indirizzate alla Nigeria, abbia determinato la decisione del convenuto di non presentare le proprie memorie difensive. Fenomeni come quelli in parola risultano, tuttavia, particolarmente pericolosi per l’autorità della Corte, già in discussione sotto molti profili, soprattutto in quanto tribunale comunitario. A tal proposito, come dimostra anche la questione della quantificazione delle riparazioni dovute al ricorrente, demandata dalla Corte alla Nigeria, la necessità di cooperazione, soprattutto in ambito giudiziario, sembra una condizione imprescindibile per l’effettiva tutela dei diritti umani nell’ECOWAS.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ardito_Barnabas-Eli_2020.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
255.33 kB
Formato
Adobe PDF
|
255.33 kB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.