Progresso tecnologico e concezione spaziale convivono come poli opposti di uno stesso sistema, si contaminano reciprocamente per generare il potenziale innovativo di cui si nutre l’architettura. Questo binomio è il motore di nuove idee, di utopie, più spesso di visioni, pronte ad offrire soluzioni sempre più aggiornate ai problemi urgenti della contemporaneità. La rivoluzione informatica che sta trasformando il nostro modo di vivere, a tale proposito, offre una grande opportunità di rinnovamento nel modo di percepire e rappresentare la realtà che ci circonda, e non solo. Le potenzialità di rilievo ed elaborazione dei dati nel ‘mondo virtuale’, infatti, trovano oggi un ‘percorso di ritorno’ nel mondo materiale grazie alle nuove tecnologie di fabbricazione digitale. In questo territorio di confine tra virtuale e reale operano i FabLab (Fabrication Laboratory), una rete di ‘fabbricatori’ (makers) che collaborano al fine di mettere a disposizione della comunità globale soluzioni open source, economiche ed eco-sostenibili volte a migliorare la vita delle persone. In tale contesto, il progetto, nella sua accezione parametrica, riveste un ruolo ancor più rilevante all’interno di ogni processo produttivo. Nello specifico, in quello edilizio, la tecnologia di stampa 3D offre nuove prospettive in termini di personalizzazione di massa, automazione delle lavorazioni, accuratezza della produzione, economicità e, non ultimo, lavorazione nel sito, difficili da raggiungere con le altre tecniche di fabbricazione digitale. Le diverse sperimentazioni condotte di recente sulla tecnologia di stampa 3D a grande scala applicata al settore delle costruzioni evidenziano l’importanza di metabolizzarne gli esiti per comprendere le opportunità applicative delle differenti strategie possibili in relazione all’approccio di stampa adottato, al tipo di materiale, alla macchina, alla complessità del processo edilizio. Il contributo proposto intende dedurre da una selezione di casi studio una lettura critica d’insieme sul tema al fine di individuare limiti e potenzialità di applicazione della stampa 3D al progetto per l’architettura.
Concezione della forma architettonica e tecnologia stampa 3D a grande scala verso un’architettura ‘hidden-tech’? / Percoco, Maura; Paparella, Giulio. - (2019). (Intervento presentato al convegno 3rd international forum IFAU '19 Modernization and Globalization. Challenges and Opportunities in Architecture, Urbanism, Cultural Heritage. tenutosi a Tirana).
Concezione della forma architettonica e tecnologia stampa 3D a grande scala verso un’architettura ‘hidden-tech’?
Maura, Percoco;Giulio, Paparella
2019
Abstract
Progresso tecnologico e concezione spaziale convivono come poli opposti di uno stesso sistema, si contaminano reciprocamente per generare il potenziale innovativo di cui si nutre l’architettura. Questo binomio è il motore di nuove idee, di utopie, più spesso di visioni, pronte ad offrire soluzioni sempre più aggiornate ai problemi urgenti della contemporaneità. La rivoluzione informatica che sta trasformando il nostro modo di vivere, a tale proposito, offre una grande opportunità di rinnovamento nel modo di percepire e rappresentare la realtà che ci circonda, e non solo. Le potenzialità di rilievo ed elaborazione dei dati nel ‘mondo virtuale’, infatti, trovano oggi un ‘percorso di ritorno’ nel mondo materiale grazie alle nuove tecnologie di fabbricazione digitale. In questo territorio di confine tra virtuale e reale operano i FabLab (Fabrication Laboratory), una rete di ‘fabbricatori’ (makers) che collaborano al fine di mettere a disposizione della comunità globale soluzioni open source, economiche ed eco-sostenibili volte a migliorare la vita delle persone. In tale contesto, il progetto, nella sua accezione parametrica, riveste un ruolo ancor più rilevante all’interno di ogni processo produttivo. Nello specifico, in quello edilizio, la tecnologia di stampa 3D offre nuove prospettive in termini di personalizzazione di massa, automazione delle lavorazioni, accuratezza della produzione, economicità e, non ultimo, lavorazione nel sito, difficili da raggiungere con le altre tecniche di fabbricazione digitale. Le diverse sperimentazioni condotte di recente sulla tecnologia di stampa 3D a grande scala applicata al settore delle costruzioni evidenziano l’importanza di metabolizzarne gli esiti per comprendere le opportunità applicative delle differenti strategie possibili in relazione all’approccio di stampa adottato, al tipo di materiale, alla macchina, alla complessità del processo edilizio. Il contributo proposto intende dedurre da una selezione di casi studio una lettura critica d’insieme sul tema al fine di individuare limiti e potenzialità di applicazione della stampa 3D al progetto per l’architettura.File | Dimensione | Formato | |
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