Il pacchetto europeo sull’economia circolare stabilisce due obiettivi comunitari in chiave strategica di waste life cycle: il 65% di riciclo dei rifiuti urbani entro il 2035 e il 65% di rifiuti da imballaggio entro il 2025. Secondo la “gerarchia della gestione dei rifiuti”, contenuta nelle regole dell’UE, le soluzioni da prediligere sono la prevenzione, il riutilizzo e il recupero; perseguendo l'obiettivo di ridurre l'utilizzo delle discariche al di sotto del 10%. L’emanazione del nuovo pacchetto europeo rappresenta una marcata evoluzione della normativa del settore in materia di rifiuti urbani, imballaggi e RAEE. In quest’ottica i Centri di Raccolta comunali acquisiranno un ruolo determinante. La normativa italiana che ne regola la gestione si è evoluta semplificandone i processi e definendone requisiti e ruoli con Enti e parti sociali. Nella vigente normativa al Responsabile Tecnico è attribuito un ruolo ancor più rilevante nell’assicurare una corretta gestione della filiera dei rifiuti. Lo studio si prefigge l’obiettivo di riconoscere potenzialità e interconnessioni, così come i limiti dei Centri di Raccolta comunali attraverso la comparazione delle varie normative locali. Quali esperienze stanno maturando le amministrazioni rispetto ai rifiuti urbani e quali strategie di governance? A quanto ammontano benefici e costi? Che tipo di impatto sociale producono i rifiuti urbani sugli stakeholder? Attraverso tre differenti approcci si vuole ottenere un modello utilizzabile per la misurazione dell’impatto generato dai Centri di Raccolta comunale: 1. quantitativi sociali semplici (simple social quantitative), basati su indicatori quantitativi; 2. complessi olistici (holistic complex), basati su indicatori qualitativi e quantitativi; 3. screening qualitativi, basati su indicatori qualitativi; Gli interrogativi ai quali si vuole dare risposta appartengono tanto alla multifunzionalità quanto alla multidisciplinarietà in quanto forniscono, sotto gli aspetti economico, ambientale e sociale, , risultati identificabili.
I centri di raccolta nell'iter dell’economia circolare. Riferimenti normativi e sviluppi futuri / Belcastro, Mattia; Savastano, Marco. - (2018). (Intervento presentato al convegno Ecomondo - The green technologies expo tenutosi a Rimini,Italia).
I centri di raccolta nell'iter dell’economia circolare. Riferimenti normativi e sviluppi futuri
Mattia Belcastro
;Marco Savastano
2018
Abstract
Il pacchetto europeo sull’economia circolare stabilisce due obiettivi comunitari in chiave strategica di waste life cycle: il 65% di riciclo dei rifiuti urbani entro il 2035 e il 65% di rifiuti da imballaggio entro il 2025. Secondo la “gerarchia della gestione dei rifiuti”, contenuta nelle regole dell’UE, le soluzioni da prediligere sono la prevenzione, il riutilizzo e il recupero; perseguendo l'obiettivo di ridurre l'utilizzo delle discariche al di sotto del 10%. L’emanazione del nuovo pacchetto europeo rappresenta una marcata evoluzione della normativa del settore in materia di rifiuti urbani, imballaggi e RAEE. In quest’ottica i Centri di Raccolta comunali acquisiranno un ruolo determinante. La normativa italiana che ne regola la gestione si è evoluta semplificandone i processi e definendone requisiti e ruoli con Enti e parti sociali. Nella vigente normativa al Responsabile Tecnico è attribuito un ruolo ancor più rilevante nell’assicurare una corretta gestione della filiera dei rifiuti. Lo studio si prefigge l’obiettivo di riconoscere potenzialità e interconnessioni, così come i limiti dei Centri di Raccolta comunali attraverso la comparazione delle varie normative locali. Quali esperienze stanno maturando le amministrazioni rispetto ai rifiuti urbani e quali strategie di governance? A quanto ammontano benefici e costi? Che tipo di impatto sociale producono i rifiuti urbani sugli stakeholder? Attraverso tre differenti approcci si vuole ottenere un modello utilizzabile per la misurazione dell’impatto generato dai Centri di Raccolta comunale: 1. quantitativi sociali semplici (simple social quantitative), basati su indicatori quantitativi; 2. complessi olistici (holistic complex), basati su indicatori qualitativi e quantitativi; 3. screening qualitativi, basati su indicatori qualitativi; Gli interrogativi ai quali si vuole dare risposta appartengono tanto alla multifunzionalità quanto alla multidisciplinarietà in quanto forniscono, sotto gli aspetti economico, ambientale e sociale, , risultati identificabili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.