Il contributo analizza la recente sentenza della Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli sul caso Robert John Penessis c. Tanzania, in cui la Corte ha accertato la violazione, da parte dello Stato convenuto, dell’art. 15 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e degli artt. 1, 5, 6 e 12 della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli. Il caso in esame presenta aspetti di rilevante interesse, non solo per le questioni giuridiche sostanziali implicate, ma altresì per la particolarità dei fatti sottesi al ricorso. Nello specifico, il ricorrente invocava la violazione del proprio diritto alla nazionalità e della libertà personale e di movimento, in quanto lo stesso era stato arrestato dalle autorità tanzaniane e sottoposto a processo con l’accusa di ingresso illegale e soggiorno irregolare nel territorio dello Stato convenuto, nonostante fosse nato e cresciuto in Tanzania. La prima parte del contributo analizza la rilevanza del diritto ad una cittadinanza come diritto individuale nel quadro delle norme internazionali in materia di diritti umani. La seconda parte si concetra sulle determinazioni, fornite dalla Corte nel caso, in merito all'acertamento del vincolo di nazionalità, soffermandosi sui criteri di determinazione del nationality link e sulla ripartizione del relativo onere probatorio tra le parti. Nella terza parte, invece, verrà analizzata l'ultima parte della decisione della Corte in merito alla libertà personale e di movimento.
Il legame tra diritto ad una cittadinanza e diritto al rispetto della dignità della persona umana nel caso Robert John Penessis c. Tanzania / Castro, Eleonora. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - Focus Africa 1/2020(2020).
Il legame tra diritto ad una cittadinanza e diritto al rispetto della dignità della persona umana nel caso Robert John Penessis c. Tanzania
Eleonora Castro
2020
Abstract
Il contributo analizza la recente sentenza della Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli sul caso Robert John Penessis c. Tanzania, in cui la Corte ha accertato la violazione, da parte dello Stato convenuto, dell’art. 15 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e degli artt. 1, 5, 6 e 12 della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli. Il caso in esame presenta aspetti di rilevante interesse, non solo per le questioni giuridiche sostanziali implicate, ma altresì per la particolarità dei fatti sottesi al ricorso. Nello specifico, il ricorrente invocava la violazione del proprio diritto alla nazionalità e della libertà personale e di movimento, in quanto lo stesso era stato arrestato dalle autorità tanzaniane e sottoposto a processo con l’accusa di ingresso illegale e soggiorno irregolare nel territorio dello Stato convenuto, nonostante fosse nato e cresciuto in Tanzania. La prima parte del contributo analizza la rilevanza del diritto ad una cittadinanza come diritto individuale nel quadro delle norme internazionali in materia di diritti umani. La seconda parte si concetra sulle determinazioni, fornite dalla Corte nel caso, in merito all'acertamento del vincolo di nazionalità, soffermandosi sui criteri di determinazione del nationality link e sulla ripartizione del relativo onere probatorio tra le parti. Nella terza parte, invece, verrà analizzata l'ultima parte della decisione della Corte in merito alla libertà personale e di movimento.File | Dimensione | Formato | |
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