Nel periodo dell’Alto Medioevo e, nello specifico per le popolazioni barbariche, le aree funerarie rappresentano una delle maggiori fonti di conoscenza. I dati ricavati dalla contestualizzazione bioarcheologica dei due siti oggetto di studio di questa tesi di dottorato sono descritti nelle pagine seguenti con lo scopo di rispondere ad alcune domane principali: quali sono i possibili limiti e le eventuali risorse offerte dall’indagine bioarcheologica? Quali informazioni si possono aggiungere in merito ai rapporti sociali inter- e intra-popolazionistici? In quali casi e come è possibile indagare le attività occupazionali delle popolazioni umane antiche? La rappresentazione del defunto e il suo ruolo sociale è comune in altri contesti coevi? È possibile, infine, ricreare un modello di ricerca che risponda a queste domande e che possa essere usato anche per altri contesti funerari? Punto di partenza dell’indagine presentata in questo progetto di dottorato sono le collezioni scheletriche. Il singolo individuo inumato e, quindi, scheletrizzato costituisce il principale e più diretto indicatore della comunità di appartenenza. Le tematiche affrontate partono, quindi, dalla contestualizzazione sociale e dalle attività professionali presenti nelle fonti scritte e nei rinvenimenti archeologici nel periodo post-classico e alto medievale (Capitolo 1). Nel Capitolo 2 vengono presentati i siti in esame: la necropoli di Povegliano Veronese (datata tra la fine VI e gli inizi dell’VIII secolo) e quella di Selvicciola (metà IV – inizi VIII secolo). Nella parte dedicata a questo ultimo sito, la sistemazione della documentazione archeologica e il riesame della collezione scheletrica hanno permesso di dare una lettura aggiornata delle datazioni dell’area funeraria e dei corredi. L’indagine bioarcheologica di questo lavoro parte dallo studio delle due collezioni cimiteriali per un totale di 155 individui. Attraverso l’indagine antropologica si approfondiscono tematiche legate allo stress occupazionale e ai suoi effetti. Il Capitolo 3 ha lo scopo di illustrare gli scopi della metodologia bioarcheologica soffermandosi sulle possibili domande che possono essere poste al fine di indagare le attività occupazionali nelle popolazioni umane antiche, introducendo la metodologia di studio. Quindi, nel Capitolo 4 i risultati delle indagini antropologiche vengono presentati e contestualizzati. Al fine di valutare possibili differenze intra- e inter-popolazionistiche è, quindi, l’integrazione dei dati numerici derivati dalle misurazioni e dalle eventuali paleopatologie con le informazioni archeologiche ed etnografiche. Il primo aspetto ha lo scopo di indagare eventuali differenze negli stili di vita da una popolazione alloctona e una autoctona all’interno della comunità sepolta a Povegliano Veronese. Ugualmente a Selvicciola verranno indagate le differenze sociali tra le sepolture che permettono di identificare una differenza etnico-culturale. È necessario specificare che le differenze tra individui maschili e femminili si concerteranno tra le sepolture identificate sotto l’aspetto cronologico e culturale e che, quindi, possono essere inseriti all’interno di un gruppo verosimilmente distinto da un altro presente nella stessa comunità. Infine, possibili confronti si concentreranno tra le due popolazioni.

All’origine dei mestieri: attività professionali e strutture sociali in comunità alto-medievali in Italia. Un’indagine bioarcheologica applicata a due necropoli di cultura longobarda / Micarelli, Ileana. - (2020 Feb 21).

All’origine dei mestieri: attività professionali e strutture sociali in comunità alto-medievali in Italia. Un’indagine bioarcheologica applicata a due necropoli di cultura longobarda

Micarelli, Ileana
21/02/2020

Abstract

Nel periodo dell’Alto Medioevo e, nello specifico per le popolazioni barbariche, le aree funerarie rappresentano una delle maggiori fonti di conoscenza. I dati ricavati dalla contestualizzazione bioarcheologica dei due siti oggetto di studio di questa tesi di dottorato sono descritti nelle pagine seguenti con lo scopo di rispondere ad alcune domane principali: quali sono i possibili limiti e le eventuali risorse offerte dall’indagine bioarcheologica? Quali informazioni si possono aggiungere in merito ai rapporti sociali inter- e intra-popolazionistici? In quali casi e come è possibile indagare le attività occupazionali delle popolazioni umane antiche? La rappresentazione del defunto e il suo ruolo sociale è comune in altri contesti coevi? È possibile, infine, ricreare un modello di ricerca che risponda a queste domande e che possa essere usato anche per altri contesti funerari? Punto di partenza dell’indagine presentata in questo progetto di dottorato sono le collezioni scheletriche. Il singolo individuo inumato e, quindi, scheletrizzato costituisce il principale e più diretto indicatore della comunità di appartenenza. Le tematiche affrontate partono, quindi, dalla contestualizzazione sociale e dalle attività professionali presenti nelle fonti scritte e nei rinvenimenti archeologici nel periodo post-classico e alto medievale (Capitolo 1). Nel Capitolo 2 vengono presentati i siti in esame: la necropoli di Povegliano Veronese (datata tra la fine VI e gli inizi dell’VIII secolo) e quella di Selvicciola (metà IV – inizi VIII secolo). Nella parte dedicata a questo ultimo sito, la sistemazione della documentazione archeologica e il riesame della collezione scheletrica hanno permesso di dare una lettura aggiornata delle datazioni dell’area funeraria e dei corredi. L’indagine bioarcheologica di questo lavoro parte dallo studio delle due collezioni cimiteriali per un totale di 155 individui. Attraverso l’indagine antropologica si approfondiscono tematiche legate allo stress occupazionale e ai suoi effetti. Il Capitolo 3 ha lo scopo di illustrare gli scopi della metodologia bioarcheologica soffermandosi sulle possibili domande che possono essere poste al fine di indagare le attività occupazionali nelle popolazioni umane antiche, introducendo la metodologia di studio. Quindi, nel Capitolo 4 i risultati delle indagini antropologiche vengono presentati e contestualizzati. Al fine di valutare possibili differenze intra- e inter-popolazionistiche è, quindi, l’integrazione dei dati numerici derivati dalle misurazioni e dalle eventuali paleopatologie con le informazioni archeologiche ed etnografiche. Il primo aspetto ha lo scopo di indagare eventuali differenze negli stili di vita da una popolazione alloctona e una autoctona all’interno della comunità sepolta a Povegliano Veronese. Ugualmente a Selvicciola verranno indagate le differenze sociali tra le sepolture che permettono di identificare una differenza etnico-culturale. È necessario specificare che le differenze tra individui maschili e femminili si concerteranno tra le sepolture identificate sotto l’aspetto cronologico e culturale e che, quindi, possono essere inseriti all’interno di un gruppo verosimilmente distinto da un altro presente nella stessa comunità. Infine, possibili confronti si concentreranno tra le due popolazioni.
21-feb-2020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1366976
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