La Società Europea di Cardiologia definisce la Morte Cardiaca Improvvisa (MCI) come una "morte naturale dovuta a cause cardiache, preceduta dalla rapida perdita di coscienza, entro un'ora dall'insorgere della sintomatologia acuta, in soggetti con o senza cardiopatia nota preesistente, ma per i quali tempi e modalità del decesso sono inaspettati"[1]. La MCI durante l'attività sportiva (MCIS) è un evento raro che colpisce spesso atleti giovani che incarnano il concetto comune di buona salute e che secondo le norme di legge dovrebbero essere sottoposti a periodici screening medico sportivi.
La morte in campo del pallavolista Vigor Bovolenta (Macerata, 24 marzo 2012) e del calciatore Piermario Morosini (Pescara, 14 aprile 2012), a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, ha portato alla pubblicazione sulla GU del 20-7-2013 del “decreto Balduzzi” da parte del Ministero della Salute. Il decreto prevede oltre alla certificazione medica per l’attività sportiva, agonistica e non, anche l'obbligo per tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche (A.S.D) di dotarsi di un Defibrillatore Automatico Esterno (DAE) e di formare adeguatamente una o più persone sul corretto utilizzo di tali dispositivi. Nonostante siano passati quattro anni dalla sua pubblicazione, non ci sono ancora i decreti attuativi e l'entrata in vigore è prevista al 30 luglio 2017. La reale incidenza, le caratteristiche demografiche, le cause e le circostanze in cui avvengono gli eventi di MCIS sono attualmente poco conosciuti; sulla base di studi retrospettivi è risultato che negli Stati Uniti il tasso di incidenza è di 0,6 MCIS ogni 100.000 [2], in Francia di 1/100.000 [3] e in Israele di 2,6/100.000 [4]. Le informazioni più attendibili relative ad incidenza e cause della MCIS negli atleti derivano dall'Italia, precisamente dalla regione Veneto (2,1/100.000) [5] che nel 1987 ha istituito un registro regionale delle morti per evento cardio vascolare under/over 35 anni.
 L’estrema variabilità del dato è legata alla modalità di acquisizione delle informazioni riguardanti l’evento; queste, in mancanza di registri regionali e nazionali, sono ottenute attraverso le notizie di MCIS riportate da quotidiani e siti internet. L'inadeguatezza metodologica, la non uniformità delle modalità di raccolta dati e le analisi statistiche naive eseguite finora hanno portato sistematicamente a sottostimare l’incidenza dell'evento MCIS. I modelli di cattura-ricattura possono aiutare a correggere le stime in presenza di casi non registrati. Sono basati su liste separate di eventi, che verranno ottenute dal web, permettendo di stimare in maniera non- distorta l'incidenza dell’evento anche se qualcuno di questi non sia stato incluso in alcuna delle liste. 
Il razionale è molto semplice ed è basato sulla sovrapposizione tra le liste stesse. Le stime risultanti sono non-distorte (ovvero, non sovrastimano o sottostimano sistematicamente l'incidenza). Lo studio si pone lo scopo di mettere in evidenza la reale incidenza della MCIS nel nostro territorio, sottolineando l’importanza dell’immediata attuazione del decreto Balduzzi. Questo, oltre a mantenere in vigore le attuali regole riguardo lo screening pre- partecipativo all’attività fisica (che ha già ridotto di molto l’incidenza degli eventi cardiovascolari negli agonisti), obbliga le società a disporre di un DAE che, riducendo l’incidenza dei decessi se utilizzato nelle giuste tempistiche.

PIANIFICAZIONE DI UNO STUDIO DI INCIDENZA UTILIZZANDO MODELLI CATTURA-RICATTURA CON ETEROGENEITÀ: LA MORTE CARDIACA IMPROVVISA NELLO SPORT (MCIS) / DI ROCCO, Arianna; Farcomeni, Alessio; ALUNNI FEGATELLI, Danilo; Castelli, Vincenzo; Vestri, Anna Rita. - (2018), pp. 262-264. (Intervento presentato al convegno IX Congresso Nazionale SISMEC 2017 tenutosi a Gargnano sul Garda).

PIANIFICAZIONE DI UNO STUDIO DI INCIDENZA UTILIZZANDO MODELLI CATTURA-RICATTURA CON ETEROGENEITÀ: LA MORTE CARDIACA IMPROVVISA NELLO SPORT (MCIS)

Di Rocco Arianna
;
Farcomeni Alessio;Alunni Fegatelli Danilo;Vestri Anna Rita
2018

Abstract

La Società Europea di Cardiologia definisce la Morte Cardiaca Improvvisa (MCI) come una "morte naturale dovuta a cause cardiache, preceduta dalla rapida perdita di coscienza, entro un'ora dall'insorgere della sintomatologia acuta, in soggetti con o senza cardiopatia nota preesistente, ma per i quali tempi e modalità del decesso sono inaspettati"[1]. La MCI durante l'attività sportiva (MCIS) è un evento raro che colpisce spesso atleti giovani che incarnano il concetto comune di buona salute e che secondo le norme di legge dovrebbero essere sottoposti a periodici screening medico sportivi.
La morte in campo del pallavolista Vigor Bovolenta (Macerata, 24 marzo 2012) e del calciatore Piermario Morosini (Pescara, 14 aprile 2012), a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, ha portato alla pubblicazione sulla GU del 20-7-2013 del “decreto Balduzzi” da parte del Ministero della Salute. Il decreto prevede oltre alla certificazione medica per l’attività sportiva, agonistica e non, anche l'obbligo per tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche (A.S.D) di dotarsi di un Defibrillatore Automatico Esterno (DAE) e di formare adeguatamente una o più persone sul corretto utilizzo di tali dispositivi. Nonostante siano passati quattro anni dalla sua pubblicazione, non ci sono ancora i decreti attuativi e l'entrata in vigore è prevista al 30 luglio 2017. La reale incidenza, le caratteristiche demografiche, le cause e le circostanze in cui avvengono gli eventi di MCIS sono attualmente poco conosciuti; sulla base di studi retrospettivi è risultato che negli Stati Uniti il tasso di incidenza è di 0,6 MCIS ogni 100.000 [2], in Francia di 1/100.000 [3] e in Israele di 2,6/100.000 [4]. Le informazioni più attendibili relative ad incidenza e cause della MCIS negli atleti derivano dall'Italia, precisamente dalla regione Veneto (2,1/100.000) [5] che nel 1987 ha istituito un registro regionale delle morti per evento cardio vascolare under/over 35 anni.
 L’estrema variabilità del dato è legata alla modalità di acquisizione delle informazioni riguardanti l’evento; queste, in mancanza di registri regionali e nazionali, sono ottenute attraverso le notizie di MCIS riportate da quotidiani e siti internet. L'inadeguatezza metodologica, la non uniformità delle modalità di raccolta dati e le analisi statistiche naive eseguite finora hanno portato sistematicamente a sottostimare l’incidenza dell'evento MCIS. I modelli di cattura-ricattura possono aiutare a correggere le stime in presenza di casi non registrati. Sono basati su liste separate di eventi, che verranno ottenute dal web, permettendo di stimare in maniera non- distorta l'incidenza dell’evento anche se qualcuno di questi non sia stato incluso in alcuna delle liste. 
Il razionale è molto semplice ed è basato sulla sovrapposizione tra le liste stesse. Le stime risultanti sono non-distorte (ovvero, non sovrastimano o sottostimano sistematicamente l'incidenza). Lo studio si pone lo scopo di mettere in evidenza la reale incidenza della MCIS nel nostro territorio, sottolineando l’importanza dell’immediata attuazione del decreto Balduzzi. Questo, oltre a mantenere in vigore le attuali regole riguardo lo screening pre- partecipativo all’attività fisica (che ha già ridotto di molto l’incidenza degli eventi cardiovascolari negli agonisti), obbliga le società a disporre di un DAE che, riducendo l’incidenza dei decessi se utilizzato nelle giuste tempistiche.
2018
9788894345605
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1358147
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