SULLA SOPRAVVIVENZA DEL POTERE DI REVOCA IN CAPO AL GIUDICE DELL'ESECUZIONE ALL'INFRUTTUOSO ESPERIMENTO DELL'OPPOSIZIONE AGLI ATTI ESECUTIVI

Il tradizionale rapporto fra l'opposizione agli atti esecutivi ed il potere di revoca in capo al G.E. prevede che quest'ultimo possa essere esercitato sia durante che oltre il termine previsto per proporre l'opposizione agli atti, con il solo limite dell'avvenuta esecuzione del provvedimento. Posto che il vizio di aliud pro alio può essere censurato esclusivamente con il rimedio ex art. 617 c.p.c., si analizza il concorso fra i due istituti, nella peculiare ipotesi in cui la revoca venga richiesta da una delle parti nonostante il previo rigetto dell'opposizione anteriormente proposta. In tale evenienza, stante l'esigenza di stabilità degli atti e delle attività compiute nella procedura esecutiva e la perentorietà del termine per proporre l'opposizione, la revoca non può essere disposta.