This essay retraces the relationships between Anna Banti’s literary writing, born first of all and above all inside an education strictly connected to the iconic representation, and the art, intended both as historical reconstruction and as interpretative activity and, finally, as source of characters, stories, allegories. For this reason her novels Artemisia (1947) and Le mosche d’oro (1962), and the short stories Le donne muoiono (1951) and Tela e cenere (1975) are briefly examined in order to highlight the relevance that the author attributes to the production of artistic and literary images for the transmission and preservation of the collective memory.
Il saggio ricostruisce il rapporto che la scrittura letteraria di Anna Banti – nata, innanzi tutto e soprattutto, all’interno di una formazione strettamente legata alla rappresentazione iconica - instaura con l’arte, intesa sia come ricostruzione storica, sia come pratica interpretativa, sia, infine, come serbatoio di caratteri, vicende, allegorie. Si analizzano così brevemente i romanzi Artemisia (1947) e Le mosche d’oro (1962) e i racconti Le donne muoiono (1951) e Tela e cenere (1975), allo scopo di sottolineare l’importanza che l’autrice attribuisce alla produzione di immagini artistiche e letterarie nella trasmissione e nella conservazione della memoria collettiva.
Arte, figurazioni e scrittura. Una riflessione su Anna Banti / Storini, Monica Cristina. - In: LETTERATURA & ARTE. - ISSN 1724-613X. - 17 (2019):(2019), pp. 97-108. (Intervento presentato al convegno "Narrare le immagini. Critici d'arte e critici letterari a confronto" tenutosi a Italy, Naples, University "Federico II").
Arte, figurazioni e scrittura. Una riflessione su Anna Banti
Storini Monica Cristina
2019
Abstract
This essay retraces the relationships between Anna Banti’s literary writing, born first of all and above all inside an education strictly connected to the iconic representation, and the art, intended both as historical reconstruction and as interpretative activity and, finally, as source of characters, stories, allegories. For this reason her novels Artemisia (1947) and Le mosche d’oro (1962), and the short stories Le donne muoiono (1951) and Tela e cenere (1975) are briefly examined in order to highlight the relevance that the author attributes to the production of artistic and literary images for the transmission and preservation of the collective memory.File | Dimensione | Formato | |
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