Nel loro articolo bersaglio Velotti e Zavattini presentano una ricca rassegna delle teorie e delle ipotesi sulla funzione e l’uso clinico dei sogni proposte da prospettive diverse, da quella neuroscientifica a quella psicoanalitica, da quella cognitivo-evoluzionistica a quelle sviluppate in ambito cognitivista. Ne emerge un quadro difficile da comporre in un tutto coerente e integrato. Per mettere un po’ d’ordine in questo ambito è a mio parere molto utile la distinzione proposta dagli autori tra sogno sognato, sogno ricordato e sogno narrato – anche se lo iato tra sogno sognato e sogno ricordato inizia a essere ridotto dai dati di studi neuroscientifici e psicologici che sembrano provare che vi sia una buona coerenza tra il sogno fatto e ricordato (vedi, ad esempio, Horikawa, Tamaki, Miyawaki e Kamitami, 2013; e il capitolo 2 di Kramer, 2006), e personalmente non intendo il sogno narrato come diverso da quello ricordato, ma come una sua «variazione» influenzata, ovviamente, anche dal contesto in cui esso è narrato.
Per una prospettiva «modernista» alla comprensione e all'utilizzo clinico dei sogni / Gazzillo, F.. - In: GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA. - ISSN 0390-5349. - 3(2019), pp. 537-541. [10.1421/94519]
Per una prospettiva «modernista» alla comprensione e all'utilizzo clinico dei sogni
Gazzillo F.
2019
Abstract
Nel loro articolo bersaglio Velotti e Zavattini presentano una ricca rassegna delle teorie e delle ipotesi sulla funzione e l’uso clinico dei sogni proposte da prospettive diverse, da quella neuroscientifica a quella psicoanalitica, da quella cognitivo-evoluzionistica a quelle sviluppate in ambito cognitivista. Ne emerge un quadro difficile da comporre in un tutto coerente e integrato. Per mettere un po’ d’ordine in questo ambito è a mio parere molto utile la distinzione proposta dagli autori tra sogno sognato, sogno ricordato e sogno narrato – anche se lo iato tra sogno sognato e sogno ricordato inizia a essere ridotto dai dati di studi neuroscientifici e psicologici che sembrano provare che vi sia una buona coerenza tra il sogno fatto e ricordato (vedi, ad esempio, Horikawa, Tamaki, Miyawaki e Kamitami, 2013; e il capitolo 2 di Kramer, 2006), e personalmente non intendo il sogno narrato come diverso da quello ricordato, ma come una sua «variazione» influenzata, ovviamente, anche dal contesto in cui esso è narrato.| File | Dimensione | Formato | |
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