During the Eighties, electronic art entered Italian television with title sequences, adverts and bumpers, renewing the graphic look of images which had been in colour since only a few years before. However, as artists and theorists denounce, little space was given to broadcast and vulgarize works of video art and computer art, although television would have been their natural fruition medium. Some programs, broadcasted on Rai Uno and born around the cult of video and new technologies, are an exception in this context. Mister Fantasy (1981-84) originated as a program devoted to the “music to be seen” (the novelty of music video) and over the years it payed more and more attention to visual art, also showing the videos of one of the first and most promising Italian computer art groups: Crudelity Stoffe. Similarly, Non necessariamente (1986-87) broadcasted Giovanotti Mondani Meccanici computer videos and, boasting the definition “techno variety show”, used graphic effects in an experimental and dynamic way. The predominance of electronic image was eventually glorified in the program Immagina (1987-88) which spoke about the new aesthetics of appearance focusing on new media art forms and the technologies they use. It’s hard to label all these works as they are in between art for tv and art in tv.

Negli anni Ottanta l’arte elettronica fa il suo ingresso nella televisione italiana con sigle, pubblicità e bumper, rinnovando la grafica di un‘immagine che da pochi anni era diventata a colori. Come denunciato da artisti e teorici, ben poco spazio viene però concesso alla trasmissione e alla divulgazione di opere di videoarte e computer art, che invece avrebbero nella televisione il loro naturale mezzo di fruizione. Alcune trasmissioni andate in onda su Rai Uno e nate attorno al culto del video e delle nuove tecnologie, costituiscono un’eccezione in questo panorama. Mister Fantasy (1981-84) nasce come trasmissione dedicata alla “musica da vedere” (la novità dei videoclip musicali) e nel corso degli anni si evolve fino a ospitare artisti visivi e a trasmettere i video di uno dei primi e più promettenti gruppi di computer art italiana: Crudelity Stoffe. Allo stesso modo, Non necessariamente (1986-87) manda in onda i video realizzati al computer dai Giovanotti Mondani Meccanici e, sfoggiando la definizione di “tecnovarietà”, fa un uso sperimentale e dinamico degli effetti grafici. La centralità dell’immagine elettronica viene infine esaltata dal programma Immagina (1987-88) che racconta una contemporaneità votata all’apparire, dando particolare rilievo alle nuove tecnologie e alle forme artistiche che le utilizzano. Si tratta di opere di difficile collocazione, in bilico tra l’essere arte per la tv e arte in tv.

Da Mister Fantasy a Immagina: arte elettronica in tv / Lagonigro, Paola. - In: PIANO B. - ISSN 2531-9876. - 3:2(2019), pp. 146-171. [10.6092/issn.2531-9876/9927]

Da Mister Fantasy a Immagina: arte elettronica in tv

Paola Lagonigro
2019

Abstract

During the Eighties, electronic art entered Italian television with title sequences, adverts and bumpers, renewing the graphic look of images which had been in colour since only a few years before. However, as artists and theorists denounce, little space was given to broadcast and vulgarize works of video art and computer art, although television would have been their natural fruition medium. Some programs, broadcasted on Rai Uno and born around the cult of video and new technologies, are an exception in this context. Mister Fantasy (1981-84) originated as a program devoted to the “music to be seen” (the novelty of music video) and over the years it payed more and more attention to visual art, also showing the videos of one of the first and most promising Italian computer art groups: Crudelity Stoffe. Similarly, Non necessariamente (1986-87) broadcasted Giovanotti Mondani Meccanici computer videos and, boasting the definition “techno variety show”, used graphic effects in an experimental and dynamic way. The predominance of electronic image was eventually glorified in the program Immagina (1987-88) which spoke about the new aesthetics of appearance focusing on new media art forms and the technologies they use. It’s hard to label all these works as they are in between art for tv and art in tv.
2019
Negli anni Ottanta l’arte elettronica fa il suo ingresso nella televisione italiana con sigle, pubblicità e bumper, rinnovando la grafica di un‘immagine che da pochi anni era diventata a colori. Come denunciato da artisti e teorici, ben poco spazio viene però concesso alla trasmissione e alla divulgazione di opere di videoarte e computer art, che invece avrebbero nella televisione il loro naturale mezzo di fruizione. Alcune trasmissioni andate in onda su Rai Uno e nate attorno al culto del video e delle nuove tecnologie, costituiscono un’eccezione in questo panorama. Mister Fantasy (1981-84) nasce come trasmissione dedicata alla “musica da vedere” (la novità dei videoclip musicali) e nel corso degli anni si evolve fino a ospitare artisti visivi e a trasmettere i video di uno dei primi e più promettenti gruppi di computer art italiana: Crudelity Stoffe. Allo stesso modo, Non necessariamente (1986-87) manda in onda i video realizzati al computer dai Giovanotti Mondani Meccanici e, sfoggiando la definizione di “tecnovarietà”, fa un uso sperimentale e dinamico degli effetti grafici. La centralità dell’immagine elettronica viene infine esaltata dal programma Immagina (1987-88) che racconta una contemporaneità votata all’apparire, dando particolare rilievo alle nuove tecnologie e alle forme artistiche che le utilizzano. Si tratta di opere di difficile collocazione, in bilico tra l’essere arte per la tv e arte in tv.
arte elettronica; computer art; videoarte; televisione; Rai
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Da Mister Fantasy a Immagina: arte elettronica in tv / Lagonigro, Paola. - In: PIANO B. - ISSN 2531-9876. - 3:2(2019), pp. 146-171. [10.6092/issn.2531-9876/9927]
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