La pronuncia in commento (Cass n.15885/2018) ha ritenuto non sussistente una fattispecie di abuso del diritto nel caso in cui i lavoratori siano chiamati a scegliere tra la sottoscrizione di un verbale di conciliazione, volto ad accettare la messa in moblità a fronte della corresponsione di un incentivo all’esodo, e il trasferimento degli stessi a sedi aziendali particolarmente lontane e disagiate. L’alternativa di scelta, data ai lavoratori, tra il trasferimento a sede lontana e disagiata e la firma di un verbale di conciliazione per la messa in moblità non costituisce abuso del diritto. Detto abuso si manifesta in tutti quei casi concreti in cui il titolare di un diritto (la cui fonte sia rinvenibile in un contratto o in una legge) lo eserciti per una finalità difforme, non meritevole di tutela dall’ordinamento e con conseguente ingiustificata sproporzione tra il vantaggio conseguito dal titolare ed il sacrificio sofferto dalla controparte; sproporzione che deve tener conto anche dell’eventuale lesione dei generali principi di correttezza e buona fede tra i contraenti Di conseguenza, a seguito del rifiuto della proposta conciliativa e verificatosi il mancato ottemperamento dell’ordine di trasferimento, con conseguente assenza ingiustificata dal posto di lavoro della nuova sede, la Suprema Corte ha confermato la legittimità di undici licenziamenti disciplinari irrogati dall’azienda datrice di lavoro.
Trasferimento dei lavoratori e abuso del diritto / ERARIO BOCCAFURNI, Eugenio. - In: RIVISTA GIURIDICA DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE. - ISSN 0392-7229. - 4/2018(2018), pp. 490-495.
Trasferimento dei lavoratori e abuso del diritto
Eugenio Erario Boccafurni
2018
Abstract
La pronuncia in commento (Cass n.15885/2018) ha ritenuto non sussistente una fattispecie di abuso del diritto nel caso in cui i lavoratori siano chiamati a scegliere tra la sottoscrizione di un verbale di conciliazione, volto ad accettare la messa in moblità a fronte della corresponsione di un incentivo all’esodo, e il trasferimento degli stessi a sedi aziendali particolarmente lontane e disagiate. L’alternativa di scelta, data ai lavoratori, tra il trasferimento a sede lontana e disagiata e la firma di un verbale di conciliazione per la messa in moblità non costituisce abuso del diritto. Detto abuso si manifesta in tutti quei casi concreti in cui il titolare di un diritto (la cui fonte sia rinvenibile in un contratto o in una legge) lo eserciti per una finalità difforme, non meritevole di tutela dall’ordinamento e con conseguente ingiustificata sproporzione tra il vantaggio conseguito dal titolare ed il sacrificio sofferto dalla controparte; sproporzione che deve tener conto anche dell’eventuale lesione dei generali principi di correttezza e buona fede tra i contraenti Di conseguenza, a seguito del rifiuto della proposta conciliativa e verificatosi il mancato ottemperamento dell’ordine di trasferimento, con conseguente assenza ingiustificata dal posto di lavoro della nuova sede, la Suprema Corte ha confermato la legittimità di undici licenziamenti disciplinari irrogati dall’azienda datrice di lavoro.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Boccafurni_Abuso-del-diritto.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
172.63 kB
Formato
Adobe PDF
|
172.63 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
Boccafurni_Copertina-e-indice.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Altro materiale allegato
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
155.08 kB
Formato
Adobe PDF
|
155.08 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.