Con l’espressione Procreazione Medicalmente Assistita (“PMA”) si intende l’insieme di tutti quei trattamenti volti a favorire il concepimento della coppia laddove esso non si verifichi spontaneamente. Studi scientifici internazionali risultano più orientati a comprendere il malessere o il benessere della coppia che non a studiare gli effetti che la realizzazione del trattamento ed il rapporto con i pazienti può avere sullo staff clinico. Solo in tempi recenti è nato un interesse ad indagare la salute emotiva degli specialisti delle cliniche della fertilità. I pochi studi condotti mostrano come gli intensi effetti emotivi che la procedura ha sui pazienti possano riversarsi negativamente sul rapporto con i propri medici curanti, non rimanendo quindi circoscritti solo alla coppia. È stato intervistato un gruppo di 12 professionisti di un centro ospedaliero di Infertilità e PMA della città di Roma: 4 ginecologi; 2 biologhe; 2 infermieri; 1 ostetrica; e 3 specializzandi in Ginecologia. L’intervista utilizzata era di tipo strutturato e intendeva esplorare i principali vissuti e modelli simbolico-affettivi condivisi dagli operatori medico-sanitari relativamente a: 1) percezione della propria funzione professionale; 2) percezione della relazione terapeutica; 3) percezione della motivazione al trattamento dei pazienti. È stata condotta l’Analisi Emozionale del Testo (Carli & Paniccia, 2002) attraverso l’ausilio del software T-Lab (Lancia, 2004), che ha permesso di individuare i principali temi (analisi dei cluster) e i fattori discorsivi (analisi delle corrispondenze) che organizzano le narrazioni. L’analisi ha individuato cinque principali temi descriventi rispettivamente: l’ancoraggio alla tecnicalità (16.00% delle unità di testo), l’iperinvestimento del risultato (24.84%), la presa in carico globale della coppia (24.21%), l’identità pubblica del centro in risposta al mandato sociale (27.37%) e l’artificio generativo che contiene dentro di sé la coppia ed il suo desiderio procreativo (7.58%). Complessivamente, i fattori discorsivi rilevati sembrano riferiti alle strategie adattive messe in atto da parte degli specialisti per fronteggiare, contenere e dare un confine all’intensa emozionalità derivante dal sentirsi i principali attori responsabili della realizzazione del sofferto progetto procreativo delle coppie. Quale incubatore e custode del desiderio della coppia, il centro persegue obiettivi di massima generatività e prolificità. Nel rispondere al mandato procreativo, lo staff esprime minuziosa concentrazione nello svolgimento del proprio operato. L’estrema attenzione sulla propria attività tecnicale rappresenta, inoltre, una strategia di controllo dell’ansia prolifica che la forte domanda procreativa può generare. Oltre all’intervento sostitutivo e tecnicale sul corpo dei pazienti, lo staff mostra l’esercizio di una funzione integrativa, di supporto alla coppia nella complessità dei suoi bisogni fisici ed emotivi, da cui deriva un considerevole senso di affaticamento. Di possibile beneficio per i membri dello staff l’istituzione di uno spazio di espressione dei propri vissuti, di sostegno nella gestione delle complesse dinamiche che caratterizzano la relazione con i pazienti e dell’intensa domanda procreativa di cui essi sono portatori.

Lavorare in un centro di PMA: analisi delle narrazioni del personale medico-sanitario / Fedele, F.; Caputo, A.; Pietrangeli, D.; Langher, V.. - (2018). (Intervento presentato al convegno Nascita e Sviluppo dei Corsi di Laurea in Psicologia alla Sapienza tenutosi a Rona).

Lavorare in un centro di PMA: analisi delle narrazioni del personale medico-sanitario

Fedele F.;Caputo A.;Pietrangeli D.;Langher V.
2018

Abstract

Con l’espressione Procreazione Medicalmente Assistita (“PMA”) si intende l’insieme di tutti quei trattamenti volti a favorire il concepimento della coppia laddove esso non si verifichi spontaneamente. Studi scientifici internazionali risultano più orientati a comprendere il malessere o il benessere della coppia che non a studiare gli effetti che la realizzazione del trattamento ed il rapporto con i pazienti può avere sullo staff clinico. Solo in tempi recenti è nato un interesse ad indagare la salute emotiva degli specialisti delle cliniche della fertilità. I pochi studi condotti mostrano come gli intensi effetti emotivi che la procedura ha sui pazienti possano riversarsi negativamente sul rapporto con i propri medici curanti, non rimanendo quindi circoscritti solo alla coppia. È stato intervistato un gruppo di 12 professionisti di un centro ospedaliero di Infertilità e PMA della città di Roma: 4 ginecologi; 2 biologhe; 2 infermieri; 1 ostetrica; e 3 specializzandi in Ginecologia. L’intervista utilizzata era di tipo strutturato e intendeva esplorare i principali vissuti e modelli simbolico-affettivi condivisi dagli operatori medico-sanitari relativamente a: 1) percezione della propria funzione professionale; 2) percezione della relazione terapeutica; 3) percezione della motivazione al trattamento dei pazienti. È stata condotta l’Analisi Emozionale del Testo (Carli & Paniccia, 2002) attraverso l’ausilio del software T-Lab (Lancia, 2004), che ha permesso di individuare i principali temi (analisi dei cluster) e i fattori discorsivi (analisi delle corrispondenze) che organizzano le narrazioni. L’analisi ha individuato cinque principali temi descriventi rispettivamente: l’ancoraggio alla tecnicalità (16.00% delle unità di testo), l’iperinvestimento del risultato (24.84%), la presa in carico globale della coppia (24.21%), l’identità pubblica del centro in risposta al mandato sociale (27.37%) e l’artificio generativo che contiene dentro di sé la coppia ed il suo desiderio procreativo (7.58%). Complessivamente, i fattori discorsivi rilevati sembrano riferiti alle strategie adattive messe in atto da parte degli specialisti per fronteggiare, contenere e dare un confine all’intensa emozionalità derivante dal sentirsi i principali attori responsabili della realizzazione del sofferto progetto procreativo delle coppie. Quale incubatore e custode del desiderio della coppia, il centro persegue obiettivi di massima generatività e prolificità. Nel rispondere al mandato procreativo, lo staff esprime minuziosa concentrazione nello svolgimento del proprio operato. L’estrema attenzione sulla propria attività tecnicale rappresenta, inoltre, una strategia di controllo dell’ansia prolifica che la forte domanda procreativa può generare. Oltre all’intervento sostitutivo e tecnicale sul corpo dei pazienti, lo staff mostra l’esercizio di una funzione integrativa, di supporto alla coppia nella complessità dei suoi bisogni fisici ed emotivi, da cui deriva un considerevole senso di affaticamento. Di possibile beneficio per i membri dello staff l’istituzione di uno spazio di espressione dei propri vissuti, di sostegno nella gestione delle complesse dinamiche che caratterizzano la relazione con i pazienti e dell’intensa domanda procreativa di cui essi sono portatori.
2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1284132
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