Chanel tesse la sua tela alle porte di Parigi. Il nuovo Centro di Arti e Mestieri di Rudy Ricciotti

In the popular district of Aubervilliers in the north of Paris, Chanel decides to install his new 'fashion factory': it is a real urban project as it is fully part of the ZAC Canal - Porte de Aubervilliers, and will work as an accelerator of those objectives - foreseen by the ZAC - to redevelop this highly degraded sector that falls within the competence of Plaine Commune. Almost all the lands of the ZAC Canal-Porte d'Aubervilliers are private and therefore the amenageur or Plaine Commune Développement in some cases buys land (as in the case of Chanel) and in many cases works in partnership with the owners, associating them in the process of development: it is a sort of ZAC with shared participation. An important step took place in 2014, when among the various dynamics of the Grand Paris métropole, the territory of the Plaine Commune is identified as the "Territory of culture and creation" and the new Chanel Center is part of this logic. The Plaine Saint-Denis was the place where the heavy industry of Paris was concentrated and remained so until the beginning of the 20th century, and therefore it remains a place of production in the collective memory; the architecture of the building designed by Rudy Ricciotti echoes this memory of artisan know-how. The article explores urban dynamics and the architectural and urban response given by architect Ricciotti to this new building.

Nel popolare quartiere di Aubervilliers a Nord di Parigi, Chanel decide di installare la sua nuova ‘manifattura della moda’: si tratta di un vero e proprio progetto urbano in quanto rientra a pieno titolo nella ZAC Canal - Porte de Aubervilliers, e funzionerà come acceleratore di quegli obiettivi - previsti appunto dalla ZAC- di riqualificare questo settore fortemente degradato che ricade nelle competenze di Plaine Commune. Quasi tutti i terreni della ZAC Canal-Porte d’Aubervilliers sono privati e pertanto l’amenageur ovvero Plaine Commune Développement in taluni casi compra i terreni (come nel caso di Chanel) e in molti casi lavora in partenariato con i proprietari, associandoli nel processo di sviluppo: è una sorta di ZAC a partecipazione condivisa. Un passaggio importante è avvenuto nel 2014, quando tra le varie dinamiche della métropole del Grand Paris, il territorio della Plaine Commune viene identificato come il ‘Territorio della cultura e della creazione’ e il nuovo Centro di Chanel rientra in questa logica. La Plaine Saint-Denis era il luogo in cui era concentrata l’industria pesante di Parigi e tale è rimasto fino all’inizio del XX secolo, e pertanto nella memoria collettiva rimane ancora un luogo di produzione; l’architettura dell’edificio progettato da Rudy Ricciotti fa eco a questa memoria di savoir-faire artigianale. L’articolo esplora le dinamiche urbane e la risposta architettonica e urbana data dall’architetto Ricciotti con questo nuovo edificio.