Con questa ricerca ho inteso dimostrare che la figura letteraria dell’overreacher è una versione/visione tutta anglosassone del mito classico di Prometeo (e di altre figure affini) attraverso l’apporto del peculiare sentimento del maligno che si viene configurando con la riforma protestante a partire da Lutero. Tale visione si contrappone al razionalismo individualista che vede nella ragione e nel costante progresso lo scopo e la prerogativa dell’umanità. Secondo l’ipotesi dello studio, l’overreacher sorge in contemporanea al faustismo tedesco, ma si configura come una distinta entità estetica sino a divenire una costante letteraria (topos) nella letteratura inglese e in parte americana, almeno fino a tutto il lungo romanticismo. Ho voluto presentare un modello di ricerca tematica, utilizzabile anche a scopo didattico, che segue la storia di una materia (Stoffgeschichte) nel corso della sua evoluzione. Partendo dai suoi probabili prototipi classici e biblici, essa esamina la nascita della figura faustiana (che Marlowe trasporta in Inghilterra all’inizio dell’età moderna), sino alla sua ripresa a fine ‘700 da parte del giovane Goethe. Da qui si diparte una ‘genealogia dell’overreacher’ che passando per il Vecchio Marinaio della ballata di Coleridge percorre tutto l’800 con le figure di Frankenstein, del Dr. Jekyll e di Dorian Gray, e si conclude là dove essa era sorta, ovvero col romanzo manniano sul Faust, non senza diramarsi brevemente nella letteratura americana con i personaggi di Achab del Moby Dick melvilliano e di Jay Gatsby in The Great Gatsby di Fitzgerald. L’overreacher, infatti, scompare con la morte dell’eroe tradizionale e, negli USA in particolare, con il naufragio del sogno americano. Lo uccide la fine del romanticismo e dello Streben goethiano. Non ha più ragion d’essere con il tramonto dell’eroe individuale, dell’uomo singolare e della sua fede nel progresso, si esaurisce insieme al mythos e alla sua capacità di descrivere l’essenza fondativa di una cultura. La sua scomparsa dal panorama letterario, secondo la mia ipotesi, avviene al mutare delle circostanze ideologico-culturali che ne esauriscono la funzione di critica sociale e di esorcizzazione di paure e tabù, nonché di rappresentazione dell’ambizione artistica. Lo studio è un tentativo di ricondurre le evidenti e intuitive somiglianze tra testi a una comune matrice, attraverso l’analisi dei loro protagonisti quali ‘specchi’ dell’uomo nuovo e del suo disorientamento, delle sue contraddizioni e paure nell’epoca della psicologia pre-freudiana e post-metafisica. Lo studio è così suddiviso: Introduzione: basi teoriche della critica tematica(Stoffgeschichte), definizioni di mito, enucleazione del percorso tematico in ordine cronologico. Cap. 1: studio del termine overreacher attraverso una analisi dei significati e di alcuni esempi dell’uso attuale nel campo della critica letteraria e cinematografica; giustificazione della scelta di tale termine per definire i personaggi oggetto della ricerca. Cap. 2: studio delle possibili derivazioni dal mito classico (Prometeo, Narciso) e biblico (il diavolo), nonché dei suoi ‘prototipi’: dal Volksbuch faustiano a Marlowe e al Paradise Lost di Milton. Specificità dell’overreacher in ambito anglo-sassone. Cap. 3: studio delle componenti socio-culturali che costituiscono il sostrato della figura letteraria dell’overreacher: la riforma religiosa di Lutero, le peculiarità del protestantesimo anglicano e puritano e la dialettica tra libertà individuale (la dottrina del libero arbitrio), desiderio di superamento dei limiti e autodistruzione nell’ambito della nascita dell’etica capitalistica; il pensiero scientifico; la società fondata sull’illusione dell’autodeterminazione e sul miraggio di una libertà illimitata. Cap. 4: costruzione della ‘genealogia dell’overreacher’ a partire dal Faust goethiano attraverso The Rime of the Ancient Mariner di Coleridge e i tre romanzi ottocenteschi che costituiscono il nucleo dello studio: Frankenstein di Mary Shelley, Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Stevenson e The Picture of Dorian Gray di Wilde. Breve analisi di due overreacher americani: l’Achab melvilliano e Jay Gatsby del romanzo di Fitzgerald. La genealogia si conclude con il Dr. Faustus manniano. Analisi delle varianti e delle costanti della figura dell’overreacher attraverso una analisi ravvicinata dei tre romanzi principali. Cap. 5: analisi di alcuni temi e motivi letterari trasversali alla letteratura dell’overreacher (tra gli altri: il narcisismo e il rapporto con l’Altro da sé, il conflitto edipico, il motivo del doppio, gli spazi metaforici dell’overreacher, l’overreacher e la creatività). Conclusione: sintesi delle caratteristiche comuni alla figura letteraria dell’overreacher e sua rappresentatività come funzione dell’uomo nuovo della modernità. Cenno ad altre figure letterarie affini (Don Quixote, Don Giovanni).
Mapping the overreacher: studio di un mito letterario / Febbraro, Francesca. - (2019 Feb 25).
Mapping the overreacher: studio di un mito letterario
FEBBRARO, FRANCESCA
25/02/2019
Abstract
Con questa ricerca ho inteso dimostrare che la figura letteraria dell’overreacher è una versione/visione tutta anglosassone del mito classico di Prometeo (e di altre figure affini) attraverso l’apporto del peculiare sentimento del maligno che si viene configurando con la riforma protestante a partire da Lutero. Tale visione si contrappone al razionalismo individualista che vede nella ragione e nel costante progresso lo scopo e la prerogativa dell’umanità. Secondo l’ipotesi dello studio, l’overreacher sorge in contemporanea al faustismo tedesco, ma si configura come una distinta entità estetica sino a divenire una costante letteraria (topos) nella letteratura inglese e in parte americana, almeno fino a tutto il lungo romanticismo. Ho voluto presentare un modello di ricerca tematica, utilizzabile anche a scopo didattico, che segue la storia di una materia (Stoffgeschichte) nel corso della sua evoluzione. Partendo dai suoi probabili prototipi classici e biblici, essa esamina la nascita della figura faustiana (che Marlowe trasporta in Inghilterra all’inizio dell’età moderna), sino alla sua ripresa a fine ‘700 da parte del giovane Goethe. Da qui si diparte una ‘genealogia dell’overreacher’ che passando per il Vecchio Marinaio della ballata di Coleridge percorre tutto l’800 con le figure di Frankenstein, del Dr. Jekyll e di Dorian Gray, e si conclude là dove essa era sorta, ovvero col romanzo manniano sul Faust, non senza diramarsi brevemente nella letteratura americana con i personaggi di Achab del Moby Dick melvilliano e di Jay Gatsby in The Great Gatsby di Fitzgerald. L’overreacher, infatti, scompare con la morte dell’eroe tradizionale e, negli USA in particolare, con il naufragio del sogno americano. Lo uccide la fine del romanticismo e dello Streben goethiano. Non ha più ragion d’essere con il tramonto dell’eroe individuale, dell’uomo singolare e della sua fede nel progresso, si esaurisce insieme al mythos e alla sua capacità di descrivere l’essenza fondativa di una cultura. La sua scomparsa dal panorama letterario, secondo la mia ipotesi, avviene al mutare delle circostanze ideologico-culturali che ne esauriscono la funzione di critica sociale e di esorcizzazione di paure e tabù, nonché di rappresentazione dell’ambizione artistica. Lo studio è un tentativo di ricondurre le evidenti e intuitive somiglianze tra testi a una comune matrice, attraverso l’analisi dei loro protagonisti quali ‘specchi’ dell’uomo nuovo e del suo disorientamento, delle sue contraddizioni e paure nell’epoca della psicologia pre-freudiana e post-metafisica. Lo studio è così suddiviso: Introduzione: basi teoriche della critica tematica(Stoffgeschichte), definizioni di mito, enucleazione del percorso tematico in ordine cronologico. Cap. 1: studio del termine overreacher attraverso una analisi dei significati e di alcuni esempi dell’uso attuale nel campo della critica letteraria e cinematografica; giustificazione della scelta di tale termine per definire i personaggi oggetto della ricerca. Cap. 2: studio delle possibili derivazioni dal mito classico (Prometeo, Narciso) e biblico (il diavolo), nonché dei suoi ‘prototipi’: dal Volksbuch faustiano a Marlowe e al Paradise Lost di Milton. Specificità dell’overreacher in ambito anglo-sassone. Cap. 3: studio delle componenti socio-culturali che costituiscono il sostrato della figura letteraria dell’overreacher: la riforma religiosa di Lutero, le peculiarità del protestantesimo anglicano e puritano e la dialettica tra libertà individuale (la dottrina del libero arbitrio), desiderio di superamento dei limiti e autodistruzione nell’ambito della nascita dell’etica capitalistica; il pensiero scientifico; la società fondata sull’illusione dell’autodeterminazione e sul miraggio di una libertà illimitata. Cap. 4: costruzione della ‘genealogia dell’overreacher’ a partire dal Faust goethiano attraverso The Rime of the Ancient Mariner di Coleridge e i tre romanzi ottocenteschi che costituiscono il nucleo dello studio: Frankenstein di Mary Shelley, Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Stevenson e The Picture of Dorian Gray di Wilde. Breve analisi di due overreacher americani: l’Achab melvilliano e Jay Gatsby del romanzo di Fitzgerald. La genealogia si conclude con il Dr. Faustus manniano. Analisi delle varianti e delle costanti della figura dell’overreacher attraverso una analisi ravvicinata dei tre romanzi principali. Cap. 5: analisi di alcuni temi e motivi letterari trasversali alla letteratura dell’overreacher (tra gli altri: il narcisismo e il rapporto con l’Altro da sé, il conflitto edipico, il motivo del doppio, gli spazi metaforici dell’overreacher, l’overreacher e la creatività). Conclusione: sintesi delle caratteristiche comuni alla figura letteraria dell’overreacher e sua rappresentatività come funzione dell’uomo nuovo della modernità. Cenno ad altre figure letterarie affini (Don Quixote, Don Giovanni).File | Dimensione | Formato | |
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