Introduzione La letteratura scientifica evidenzia il ruolo centrale del sentimento della gratitudine nella relazione tra genitori e figli, nel momento in cui i figli, ormai divenuti adulti, sono chiamati a prendersi cura dei genitori divenuti anziani. Un buon esempio è la Teoria della gratitudine (Keller, 2005), la quale afferma che la presa in carico dei genitori anziani da parte dei figli è un atto di gratitudine in risposta al buon legame creato nel corso della loro relazione. Tali teorie risultano ancora più interessanti se calate all’interno di contesti culturali particolari, come ad esempio il contesto cinese. In Cina il momento della presa in carico dei genitori anziani da parte dei figli riveste un ruolo fondamentale, a causa di un sistema di welfare che non esaurisce tutte le necessità dei cittadini anziani. I figli, divenuti adulti, sono chiamati dallo stato a adempiere alla cura e al mantenimento dei familiari anziani e in difficoltà. In quel particolare contesto lo sviluppo del sentimento della gratitudine nei figli, e quindi di un legame solido tra loro e i genitori, è essenziale per il corretto funzionamento della società. In particolare, Li (2016) afferma che le faccende domestiche giochino un importante ruolo nella trasmissione dei valori morali e nello sviluppo del sentimento di gratitudine nei giovani cinesi. Sulla scia delle ricerche effettuate in Cina sulla gratitudine e sulla funzione sociale che ricoprono le faccende domestiche in quel particolare contesto, abbiamo pensato di esplorare se e come tali questioni siano presenti nel contesto italiano. Obiettivo della ricerca La ricerca intende esplorare la cultura locale delle famiglie italiane sul tema della gratitudine e delle faccende domestiche. Metodo Sono state costruite due interviste strutturate, una per i figli e una per i genitori, volte a indagare i seguenti temi: l’espressione dell’affetto, la trasmissione dei valori morali, l’educazione alle regole, le faccende domestiche e la gratitudine. La prima intervista è stata somministrata a 56 adolescenti, 27 maschi e 29 femmine, divisi in 3 fasce di età (12-14, 15-16 e 17-19 anni); la seconda è stata somministrata a 50 coppie di genitori. Il numero di coppie e di adolescenti non coincide perché, quando possibile, sono stati intervistati fratelli e sorelle appartenenti allo stesso nucleo famigliare. Tutte le interviste sono state registrate, trascritte e assemblate in un unico corpus. Per l’analisi è stato usato T-LAB, un software costituito da strumenti linguistici e statistici che consente l’esplorazione, la comparazione, la rappresentazione grafica e l’interpretazione dei testi (Lancia, 2004). Il software scompone il testo, estrae le parole più significative in base al criterio statistico della co-occorrenza, consentendo di costruire ed esplorare una rappresentazione del corpus attraverso pochi e significativi cluster tematici. I dati sono stati interpretati tramite l’Analisi Emozionale del Testo (AET) (Carli & Paniccia, 2002), uno strumento psicologico volto ad analizzare la Cultura Locale sia in ambito clinico che psicosociale. Risultati L’analisi ha estratto complessivamente 6 cluster di parole sul piano fattoriale. Nel cluster 1 (17,8%) gli sforzi compiuti dagli adolescenti, come lo «studio», sono merce di scambio nel rapporto con i genitori; tale scambio avviene in incognito in occasioni culturalmente codificate, come il «Natale» e il «compleanno». Nel cluster 2 (25%) genitori e figli sono coinvolti in un rapporto simmetrico, tra pari; in questo particolare assetto i problemi vengono risolti mediante il "parlare" e il "capire". Nel cluster 3 (13,3%) il rapporto tra genitori e figli è asimmetrico, basato su una rigida disciplina; i genitori sono i detentori della verità oggettiva, e si impegnano per limitare gli errori dei figli. Nel cluster 4 (12,4) compaiono le faccende domestiche, simbolizzate come la cura del sé e degli altri cari. Nel cluster 5 (18,2%) gli adolescenti sono attivamente impegnati nel supportare i genitori nella cura della casa; emergono vissuti aggressivi e di angoscia nei confronti di ciò che sta «fuori» dal contesto familiare. Nel cluster 6 (13,3%) emerge il vissuto di gratitudine dei genitori nei confronti dei figli; la trasmissione dei valori e dell’educazione da senso alla vita dei genitori, permette di continuare a vivere nella vita dei figli. Discussione e conclusioni Il sentimento di gratitudine, nelle famiglie intervistate, sembra essere molto distante da quanto riportato in letteratura rispetto alla cultura cinese. In questo contesto, le faccende domestiche rispondono al bisogno dei figli di curare un rapporto che li protegge dall’angoscia, proiettata verso il mondo esterno, fuori dal contesto familiare. La trasmissione dei valori e dell’educazione, invece, risponde alla fantasia inconscia dei genitori di sopravvivere oltre la morte, attraverso la vita dei figli e quella delle generazioni future. Il sentimento della gratitudine, così come viene riportato dagli intervistati, è il vissuto di sollievo che deriva dal continuo soddisfacimento di queste fantasie all’interno delle relazioni familiari. Dai risultati emersi in questa prima ricerca esplorativa è possibile fare ipotesi sul funzionamento delle famiglie nel contesto italiano rispetto al contesto cinese, e orientare ulteriori approfondimenti futuri in merito.
Il sentimento di gratitudine nelle famiglie italiane. Una prima ricerca esplorativa / Brandimarte, Daniele; Li, Shi; Nannini, Valentina; Langher, Viviana. - (2018). (Intervento presentato al convegno Nascita e sviluppo dei Corsi di Laurea in Psicologia alla Sapienza tenutosi a Rome; Italy).
Il sentimento di gratitudine nelle famiglie italiane. Una prima ricerca esplorativa
Brandimarte Daniele;LI, SHI;Nannini Valentina;Langher Viviana
2018
Abstract
Introduzione La letteratura scientifica evidenzia il ruolo centrale del sentimento della gratitudine nella relazione tra genitori e figli, nel momento in cui i figli, ormai divenuti adulti, sono chiamati a prendersi cura dei genitori divenuti anziani. Un buon esempio è la Teoria della gratitudine (Keller, 2005), la quale afferma che la presa in carico dei genitori anziani da parte dei figli è un atto di gratitudine in risposta al buon legame creato nel corso della loro relazione. Tali teorie risultano ancora più interessanti se calate all’interno di contesti culturali particolari, come ad esempio il contesto cinese. In Cina il momento della presa in carico dei genitori anziani da parte dei figli riveste un ruolo fondamentale, a causa di un sistema di welfare che non esaurisce tutte le necessità dei cittadini anziani. I figli, divenuti adulti, sono chiamati dallo stato a adempiere alla cura e al mantenimento dei familiari anziani e in difficoltà. In quel particolare contesto lo sviluppo del sentimento della gratitudine nei figli, e quindi di un legame solido tra loro e i genitori, è essenziale per il corretto funzionamento della società. In particolare, Li (2016) afferma che le faccende domestiche giochino un importante ruolo nella trasmissione dei valori morali e nello sviluppo del sentimento di gratitudine nei giovani cinesi. Sulla scia delle ricerche effettuate in Cina sulla gratitudine e sulla funzione sociale che ricoprono le faccende domestiche in quel particolare contesto, abbiamo pensato di esplorare se e come tali questioni siano presenti nel contesto italiano. Obiettivo della ricerca La ricerca intende esplorare la cultura locale delle famiglie italiane sul tema della gratitudine e delle faccende domestiche. Metodo Sono state costruite due interviste strutturate, una per i figli e una per i genitori, volte a indagare i seguenti temi: l’espressione dell’affetto, la trasmissione dei valori morali, l’educazione alle regole, le faccende domestiche e la gratitudine. La prima intervista è stata somministrata a 56 adolescenti, 27 maschi e 29 femmine, divisi in 3 fasce di età (12-14, 15-16 e 17-19 anni); la seconda è stata somministrata a 50 coppie di genitori. Il numero di coppie e di adolescenti non coincide perché, quando possibile, sono stati intervistati fratelli e sorelle appartenenti allo stesso nucleo famigliare. Tutte le interviste sono state registrate, trascritte e assemblate in un unico corpus. Per l’analisi è stato usato T-LAB, un software costituito da strumenti linguistici e statistici che consente l’esplorazione, la comparazione, la rappresentazione grafica e l’interpretazione dei testi (Lancia, 2004). Il software scompone il testo, estrae le parole più significative in base al criterio statistico della co-occorrenza, consentendo di costruire ed esplorare una rappresentazione del corpus attraverso pochi e significativi cluster tematici. I dati sono stati interpretati tramite l’Analisi Emozionale del Testo (AET) (Carli & Paniccia, 2002), uno strumento psicologico volto ad analizzare la Cultura Locale sia in ambito clinico che psicosociale. Risultati L’analisi ha estratto complessivamente 6 cluster di parole sul piano fattoriale. Nel cluster 1 (17,8%) gli sforzi compiuti dagli adolescenti, come lo «studio», sono merce di scambio nel rapporto con i genitori; tale scambio avviene in incognito in occasioni culturalmente codificate, come il «Natale» e il «compleanno». Nel cluster 2 (25%) genitori e figli sono coinvolti in un rapporto simmetrico, tra pari; in questo particolare assetto i problemi vengono risolti mediante il "parlare" e il "capire". Nel cluster 3 (13,3%) il rapporto tra genitori e figli è asimmetrico, basato su una rigida disciplina; i genitori sono i detentori della verità oggettiva, e si impegnano per limitare gli errori dei figli. Nel cluster 4 (12,4) compaiono le faccende domestiche, simbolizzate come la cura del sé e degli altri cari. Nel cluster 5 (18,2%) gli adolescenti sono attivamente impegnati nel supportare i genitori nella cura della casa; emergono vissuti aggressivi e di angoscia nei confronti di ciò che sta «fuori» dal contesto familiare. Nel cluster 6 (13,3%) emerge il vissuto di gratitudine dei genitori nei confronti dei figli; la trasmissione dei valori e dell’educazione da senso alla vita dei genitori, permette di continuare a vivere nella vita dei figli. Discussione e conclusioni Il sentimento di gratitudine, nelle famiglie intervistate, sembra essere molto distante da quanto riportato in letteratura rispetto alla cultura cinese. In questo contesto, le faccende domestiche rispondono al bisogno dei figli di curare un rapporto che li protegge dall’angoscia, proiettata verso il mondo esterno, fuori dal contesto familiare. La trasmissione dei valori e dell’educazione, invece, risponde alla fantasia inconscia dei genitori di sopravvivere oltre la morte, attraverso la vita dei figli e quella delle generazioni future. Il sentimento della gratitudine, così come viene riportato dagli intervistati, è il vissuto di sollievo che deriva dal continuo soddisfacimento di queste fantasie all’interno delle relazioni familiari. Dai risultati emersi in questa prima ricerca esplorativa è possibile fare ipotesi sul funzionamento delle famiglie nel contesto italiano rispetto al contesto cinese, e orientare ulteriori approfondimenti futuri in merito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.