La ricerca è stata avviata col fine di analizzare la topografia storica di uno dei settori della città antica meno conosciuti: il Cispio. Ci si è così proposti di restituire la storia urbana di una delle aree di Roma che, a causa di una marginalità evidente all’interno delle fonti letterarie risulta tra le più neglette negli studi contemporanei. A livello metodologico si è operato distinguendo tre differenti livelli: analitico, sintetico e interpretativo. Nella struttura della ricerca si è imposta una qualche ridondanza nella organizzazione e nell’analisi delle fonti disponibili, interrogandole sulle diverse tematiche affrontate e riarticolandole secondo prospettive interpretative differenti. La natura stessa del dossier non ha consentito, infatti, una narrazione continua e cronologicamente ordinata, a cui si è così rinunciato. La raccolta dei dati ha mirato a ricostruire ogni ritrovamento occorso lungo la superficie del Cispio, confluito poi nella carta archeologica, che costituisce la parte catalogica di questo lavoro. Ad un livello successivo, quello di sintesi, si è scelto di esaminare ogni tematica topografica sotto una duplice prospettiva quella delle fonti archeologiche e quella delle fonti scritte, cercando in questo modo sia di distinguere il più possibile la lettura dall’interpretazione, sia di valorizzare un dossier di sua natura poco “parlante”. Sono state così affrontate problematiche quali la toponomastica e la topografia, le suddivisioni dello spazio urbano, la viabilità e gli spazi pubblici e i luoghi di culto nell’ambito delle fonti scritte. Per quelle archeologiche, invece, si sono esaminate le dinamiche dello sviluppo pre-urbano, il tessuto insediativo, la viabilità e, seppur brevemente, l’analisi dei reperti mobili. Un apposito spazio, inoltre, è stato dedicato alla complessa problematica della localizzazione del tempio di Giunone Lucina sul Cispio, di fatto il solo edificio che le fonti antiche situano con certezza sul mons. La proposta di localizzazione, ottenuta tramite l’analisi integrata del dossier archeologico con quello letterario ed epigrafico, si è giovata in gran parte della ricerca archivistica sopramenzionata. Si è tentato comunque, per quanto possibile, di restituire un quadro e un areale accettabile per la localizzazione del luogo di culto, e successivamente indagare le distinte possibilità, avanzando una proposta specifica. Infine, ad un ultimo livello più interpretativo si sono analizzate le problematiche di storia urbana dell’area. In questo senso, proprio a causa della limitatezza delle fonti letterarie disponibili il lavoro si è giovato del dossier epigrafico per approfondire il paesaggio religioso e la storia sociale del quartiere. Sulla prima tematica, sostanzialmente limitata alla festività dei Matronalia ci si è proposti di chiarire la ritualità connessa alla celebrazione delle feste in onore della dea, al suo contesto storico ed alle vicende connesse alla fondazione del tempio, tra le più dibattute nella storia degli studi. Sulla storia sociale del quartiere è stata indagata e verificata la presenza di specifiche forme di sociabilità connessa alla eventuale caratterizzazione “professionale” di alcune aree del Cispio. Contestualmente si è cercato di comprendere e ricostruire la presenza di memorie di famiglie nella toponomastica, ed infine, di tracciare un quadro degli abitanti del quartiere, provando a riconoscerne le abitazioni e analizzando i caratteri specifici del popolamento. L’obiettivo finale è stato quello di colmare un vuoto nella storia urbana della città antica, cercando di comprendere l’area nella sua integrità e il complesso sistema di fonti ad essa associate.

Il Cispio e le sue adiacenze in età antica. Storia urbana e analisi topografica di un settore dell'Esquilino / Grazian, Andrea. - (2018 Feb 28).

Il Cispio e le sue adiacenze in età antica. Storia urbana e analisi topografica di un settore dell'Esquilino

GRAZIAN, ANDREA
28/02/2018

Abstract

La ricerca è stata avviata col fine di analizzare la topografia storica di uno dei settori della città antica meno conosciuti: il Cispio. Ci si è così proposti di restituire la storia urbana di una delle aree di Roma che, a causa di una marginalità evidente all’interno delle fonti letterarie risulta tra le più neglette negli studi contemporanei. A livello metodologico si è operato distinguendo tre differenti livelli: analitico, sintetico e interpretativo. Nella struttura della ricerca si è imposta una qualche ridondanza nella organizzazione e nell’analisi delle fonti disponibili, interrogandole sulle diverse tematiche affrontate e riarticolandole secondo prospettive interpretative differenti. La natura stessa del dossier non ha consentito, infatti, una narrazione continua e cronologicamente ordinata, a cui si è così rinunciato. La raccolta dei dati ha mirato a ricostruire ogni ritrovamento occorso lungo la superficie del Cispio, confluito poi nella carta archeologica, che costituisce la parte catalogica di questo lavoro. Ad un livello successivo, quello di sintesi, si è scelto di esaminare ogni tematica topografica sotto una duplice prospettiva quella delle fonti archeologiche e quella delle fonti scritte, cercando in questo modo sia di distinguere il più possibile la lettura dall’interpretazione, sia di valorizzare un dossier di sua natura poco “parlante”. Sono state così affrontate problematiche quali la toponomastica e la topografia, le suddivisioni dello spazio urbano, la viabilità e gli spazi pubblici e i luoghi di culto nell’ambito delle fonti scritte. Per quelle archeologiche, invece, si sono esaminate le dinamiche dello sviluppo pre-urbano, il tessuto insediativo, la viabilità e, seppur brevemente, l’analisi dei reperti mobili. Un apposito spazio, inoltre, è stato dedicato alla complessa problematica della localizzazione del tempio di Giunone Lucina sul Cispio, di fatto il solo edificio che le fonti antiche situano con certezza sul mons. La proposta di localizzazione, ottenuta tramite l’analisi integrata del dossier archeologico con quello letterario ed epigrafico, si è giovata in gran parte della ricerca archivistica sopramenzionata. Si è tentato comunque, per quanto possibile, di restituire un quadro e un areale accettabile per la localizzazione del luogo di culto, e successivamente indagare le distinte possibilità, avanzando una proposta specifica. Infine, ad un ultimo livello più interpretativo si sono analizzate le problematiche di storia urbana dell’area. In questo senso, proprio a causa della limitatezza delle fonti letterarie disponibili il lavoro si è giovato del dossier epigrafico per approfondire il paesaggio religioso e la storia sociale del quartiere. Sulla prima tematica, sostanzialmente limitata alla festività dei Matronalia ci si è proposti di chiarire la ritualità connessa alla celebrazione delle feste in onore della dea, al suo contesto storico ed alle vicende connesse alla fondazione del tempio, tra le più dibattute nella storia degli studi. Sulla storia sociale del quartiere è stata indagata e verificata la presenza di specifiche forme di sociabilità connessa alla eventuale caratterizzazione “professionale” di alcune aree del Cispio. Contestualmente si è cercato di comprendere e ricostruire la presenza di memorie di famiglie nella toponomastica, ed infine, di tracciare un quadro degli abitanti del quartiere, provando a riconoscerne le abitazioni e analizzando i caratteri specifici del popolamento. L’obiettivo finale è stato quello di colmare un vuoto nella storia urbana della città antica, cercando di comprendere l’area nella sua integrità e il complesso sistema di fonti ad essa associate.
28-feb-2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1189402
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