L’apertura al pubblico, nel 1734, della raccolta di statue del cardinale Alessandro Albani sistemata nel Palazzo Nuovo sul Campidoglio segna la nascita del moderno museo d’arte. Fu Alessandro Gregorio Capponi a caldeggiare quell’acquisto da parte di Clemente XII, ed il marchese tenne un diario attraverso il quale è possibile ripercorrere la nascita dell’istituzione. Il termine ‘museo’ aveva, all’inizio del Settecento, una storia lunga alle spalle: i ‘musei’ erano fondamentalmente raccolte di carattere erudito, costituite in misura diversa da collezioni di naturalia e artificialia. Lo stesso Capponi nel suo diario non parlava mai, prima dell’ottobre 1740, di un ‘museo’, quanto piuttosto di una raccolta di statue antiche: nei suoi intendimenti quella collezione aveva un valore estetico, non erudito, e quindi ai suoi occhi era inappropriata la denominazione di ‘museo’. Fu con ogni probabilità Giovanni Gaetano Bottari, autore dei cataloghi delle raccolte del Palazzo Nuovo col titolo Del Museo Capitolino (dal 1741), e già coinvolto nell’impresa del Museum Florentinum (1731 – 1762), una serie di volumi pubblicati ad opera di Anton Francesco Gori (1691 - 1757), ad imporre quel nome alla collezione romana.
Capponi, Bottari e l’intitolazione del Museo Capitolino: dal ‘museo’ come raccolta di curiosità al ‘museo’ come raccolta d’arte / Pierguidi, Stefano. - In: MARBURGER JAHRBUCH FUER KUNSTWISSENSCHAFT. - ISSN 0342-121X. - STAMPA. - XLIV:(2017), pp. 133-140.
Capponi, Bottari e l’intitolazione del Museo Capitolino: dal ‘museo’ come raccolta di curiosità al ‘museo’ come raccolta d’arte
stefano pierguidi
2017
Abstract
L’apertura al pubblico, nel 1734, della raccolta di statue del cardinale Alessandro Albani sistemata nel Palazzo Nuovo sul Campidoglio segna la nascita del moderno museo d’arte. Fu Alessandro Gregorio Capponi a caldeggiare quell’acquisto da parte di Clemente XII, ed il marchese tenne un diario attraverso il quale è possibile ripercorrere la nascita dell’istituzione. Il termine ‘museo’ aveva, all’inizio del Settecento, una storia lunga alle spalle: i ‘musei’ erano fondamentalmente raccolte di carattere erudito, costituite in misura diversa da collezioni di naturalia e artificialia. Lo stesso Capponi nel suo diario non parlava mai, prima dell’ottobre 1740, di un ‘museo’, quanto piuttosto di una raccolta di statue antiche: nei suoi intendimenti quella collezione aveva un valore estetico, non erudito, e quindi ai suoi occhi era inappropriata la denominazione di ‘museo’. Fu con ogni probabilità Giovanni Gaetano Bottari, autore dei cataloghi delle raccolte del Palazzo Nuovo col titolo Del Museo Capitolino (dal 1741), e già coinvolto nell’impresa del Museum Florentinum (1731 – 1762), una serie di volumi pubblicati ad opera di Anton Francesco Gori (1691 - 1757), ad imporre quel nome alla collezione romana.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Pierguidi_Capponi-Bottari-e_2017.pdf.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
2.55 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.55 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.