INTRODUZIONE: Nonostante il continuo sviluppo di test genetici che potrebbero essere integrati nelle attività di sanità pubblica, esistono poche evidenze sulla capacità dei professionisti di sanità pubblica europei di incorporare la genomica nel proprio lavoro. È attualmente in corso una survey per valutare le attitudini e le conoscenze dei membri della European Public Health Association (EUPHA) sull’uso appropriato e sull’offerta dei test genetici e le attitudini sul loro possibile ruolo nell’implementare la PHG. MATERIALI E METODI: I membri EUPHA sono stati invitati a partecipare alla survey nella newsletter mensile di febbraio 2017 e via e-mail (per i membri di cinque sezioni tematiche). È stata condotta un’analisi preliminare dei risultati ottenuti fino a luglio 2017, includendo un’analisi descrittiva di conoscenze e attitudini sulla PHG e un’analisi multivariata dei loro determinanti. RISULTATI: 176 persone hanno partecipato allo studio a luglio 2017: il 12,2% era coinvolto direttamente in attività di genomica, mentre per il 7,4% la PHG rappresentava una delle principali aree di lavoro. Solo il 15,9% dei rispondenti ha identificato correttamente tutte le condizioni cliniche per cui al momento vi sono, e non, evidenze di efficacia per l’utilizzo di un test genetico, con tassi di risposte corrette più elevati fra gli operatori direttamente coinvolti in attività di PHG (P=0.001). Gli operatori non coinvolti nella PHG ritenevano in misura maggiore che la PHG possa divertire risorse che andrebbero investite sulle cause sociali e ambientali di malattia (93,7% vs 62,1%, P=0.000). Rispettivamente il 60,3% e il 78,9% dei partecipanti riteneva che le applicazioni di PHG devono essere fondate su evidenze di efficacia e cost-efficacia. Il 62,5% concordava con tutti i ruoli proposti per i professionisti di sanità pubblica nell’implementazione della PHG. CONCLUSIONI: L’analisi parziale dei risultati dello studio mostra un’attitudine positiva dei professionisti europei di sanità pubblica rispetto la PHG, ma anche la necessità di incrementare le conoscenze in questo ambito. Gli operatori direttamente coinvolti nella PHG mostrano un maggior livello di conoscenze, anche se alcune lacune sono emerse anche in questo gruppo. A questo proposito, si incoraggia di proseguire lo scambio di conoscenze fra professionisti di diversi Paesi europei avviato da alcuni progetti in corso.
Attitudini e conoscenze dei professionisti di sanità pubblica sulla public health genomics (PHG): risultati preliminari di un’indagine europea / Rosso, A.; D’Andrea, E.; DI MARCO, Marco; Pitini, E.; Unim, B.; Baccolini, V.; De Vito, C.; Marzuillo, C.; Vacchio, M. R.; Villari, P.. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 630-630. (Intervento presentato al convegno Sinergie multisettoriali per la salute tenutosi a Torino).
Attitudini e conoscenze dei professionisti di sanità pubblica sulla public health genomics (PHG): risultati preliminari di un’indagine europea.
Rosso A.;D’Andrea E.;Di Marco M.;Pitini E.;Unim B.;Baccolini V.;De Vito C.;Marzuillo C.;Vacchio M. R.;Villari P.
2017
Abstract
INTRODUZIONE: Nonostante il continuo sviluppo di test genetici che potrebbero essere integrati nelle attività di sanità pubblica, esistono poche evidenze sulla capacità dei professionisti di sanità pubblica europei di incorporare la genomica nel proprio lavoro. È attualmente in corso una survey per valutare le attitudini e le conoscenze dei membri della European Public Health Association (EUPHA) sull’uso appropriato e sull’offerta dei test genetici e le attitudini sul loro possibile ruolo nell’implementare la PHG. MATERIALI E METODI: I membri EUPHA sono stati invitati a partecipare alla survey nella newsletter mensile di febbraio 2017 e via e-mail (per i membri di cinque sezioni tematiche). È stata condotta un’analisi preliminare dei risultati ottenuti fino a luglio 2017, includendo un’analisi descrittiva di conoscenze e attitudini sulla PHG e un’analisi multivariata dei loro determinanti. RISULTATI: 176 persone hanno partecipato allo studio a luglio 2017: il 12,2% era coinvolto direttamente in attività di genomica, mentre per il 7,4% la PHG rappresentava una delle principali aree di lavoro. Solo il 15,9% dei rispondenti ha identificato correttamente tutte le condizioni cliniche per cui al momento vi sono, e non, evidenze di efficacia per l’utilizzo di un test genetico, con tassi di risposte corrette più elevati fra gli operatori direttamente coinvolti in attività di PHG (P=0.001). Gli operatori non coinvolti nella PHG ritenevano in misura maggiore che la PHG possa divertire risorse che andrebbero investite sulle cause sociali e ambientali di malattia (93,7% vs 62,1%, P=0.000). Rispettivamente il 60,3% e il 78,9% dei partecipanti riteneva che le applicazioni di PHG devono essere fondate su evidenze di efficacia e cost-efficacia. Il 62,5% concordava con tutti i ruoli proposti per i professionisti di sanità pubblica nell’implementazione della PHG. CONCLUSIONI: L’analisi parziale dei risultati dello studio mostra un’attitudine positiva dei professionisti europei di sanità pubblica rispetto la PHG, ma anche la necessità di incrementare le conoscenze in questo ambito. Gli operatori direttamente coinvolti nella PHG mostrano un maggior livello di conoscenze, anche se alcune lacune sono emerse anche in questo gruppo. A questo proposito, si incoraggia di proseguire lo scambio di conoscenze fra professionisti di diversi Paesi europei avviato da alcuni progetti in corso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.