Introduzione. Diversi studi evidenziano l’influenza di alcune variabili sugli atteggiamenti verso il cristianesimo, come la religiosità dei genitori, il comportamento prosociale (CP) e un orientamento religioso estrinseco-sociale (ES), che consiste nell’uso strumentale della religione come fonte di gratificazione sociale. Riguardo al genere, le femmine mostrano atteggiamenti più positivi dei maschi, mentre solo poche ricerche analizzano il ruolo dell’orientamento sessuale. Il presente lavoro ipotizza (1) che le adolescenti di genere femminile e con un orientamento sessuale eterosessuale mostrino atteggiamenti più positivi verso il cristianesimo rispetto ai maschi e ai partecipanti lesbiche/gay (LG); (2) che un orientamento religioso ES e un CP siano associati a un atteggiamento positivo verso il cristianesimo. Metodo. Il campione è composto da 910 adolescenti (53% femmine, 47 % maschi), che si auto-identificano come eterosessuali (91.6%) e lesbiche/gay (8.4%). L’età varia tra i 14 e i 19 anni (M = 16.64, SD = 1.68). Gli strumenti utilizzati sono la Francis Scale of Attitude Toward Christianity (FSAC; Francis & Stubbs, 1987) per misurare gli atteggiamenti verso il cristianesimo in termini di coinvolgimento religioso profondo; lo Strenghts and Difficulties Questionnaire (SDQ; Goodman, 1997) per il CP; due item che indagano la percezione degli adolescenti relativa all’importanza che i genitori attribuiscono alla religione; degli item che misurano l’orientamento religioso ES. Risultati. Un’ANOVA 2 (femmine vs. maschi) X 2 (eterosessuali vs. LG) relativa agli atteggiamenti verso il cristianesimo ha evidenziato un effetto principale dell’orientamento sessuale, F(1,905) = 23.58; p < 0.001, ηp2 = 0.03, ma non del genere, e nessun effetto interazione. Gli adolescenti eterosessuali (M = 87.91, SD = 23.43) mostrano atteggiamenti più positivi verso il cristianesimo rispetto agli adolescenti LG (M = 74.79, SD = 14.79). La scala FSAC correla positivamente con la religiosità dei genitori, il CP e un orientamento religioso ES. La regressione gerarchica multipla evidenzia che alti punteggi nella FSAC risultano associati con il genere femminile (β = –.07, t = – 2.67, p = .008), l’orientamento sessuale eterosessuale (β = .12, t = 4.53, p < .001), un’elevata religiosità paterna (β =.08, t = 2.63, p = .008), e materna (β = .23, t = 7.36, p < .001); inoltre emerge che alti punteggi nell’orientamento religioso ES (β = .32, t = 11.37, p < .001), e nel CP (β = .21, t = 8.01, p < .001), risultano significativamente associati con atteggiamenti positivi verso il cristianesimo. Conclusioni. L’appartenenza a una minoranza sessuale emerge come un fattore ostacolante in termini di propensione verso il cristianesimo, riflettendo la percepita inaccessibilità alla religione da parte di persone LG. In un’età delicata come quella dell’adolescenza, è importante promuovere interventi di inclusione e riconoscimento delle diverse soggettività nei vari ambiti socio-culturali condivisi.

Orientamento sessuale, comportamento prosociale e atteggiamenti verso il cristianesimo in un gruppo di adolescenti italiani / Pistella, Jessica; Rosati, Fausta. - (2017). (Intervento presentato al convegno 30° Congresso annuale AIP della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione tenutosi a Messina).

Orientamento sessuale, comportamento prosociale e atteggiamenti verso il cristianesimo in un gruppo di adolescenti italiani

Pistella Jessica
Writing – Original Draft Preparation
;
Rosati Fausta
Writing – Original Draft Preparation
2017

Abstract

Introduzione. Diversi studi evidenziano l’influenza di alcune variabili sugli atteggiamenti verso il cristianesimo, come la religiosità dei genitori, il comportamento prosociale (CP) e un orientamento religioso estrinseco-sociale (ES), che consiste nell’uso strumentale della religione come fonte di gratificazione sociale. Riguardo al genere, le femmine mostrano atteggiamenti più positivi dei maschi, mentre solo poche ricerche analizzano il ruolo dell’orientamento sessuale. Il presente lavoro ipotizza (1) che le adolescenti di genere femminile e con un orientamento sessuale eterosessuale mostrino atteggiamenti più positivi verso il cristianesimo rispetto ai maschi e ai partecipanti lesbiche/gay (LG); (2) che un orientamento religioso ES e un CP siano associati a un atteggiamento positivo verso il cristianesimo. Metodo. Il campione è composto da 910 adolescenti (53% femmine, 47 % maschi), che si auto-identificano come eterosessuali (91.6%) e lesbiche/gay (8.4%). L’età varia tra i 14 e i 19 anni (M = 16.64, SD = 1.68). Gli strumenti utilizzati sono la Francis Scale of Attitude Toward Christianity (FSAC; Francis & Stubbs, 1987) per misurare gli atteggiamenti verso il cristianesimo in termini di coinvolgimento religioso profondo; lo Strenghts and Difficulties Questionnaire (SDQ; Goodman, 1997) per il CP; due item che indagano la percezione degli adolescenti relativa all’importanza che i genitori attribuiscono alla religione; degli item che misurano l’orientamento religioso ES. Risultati. Un’ANOVA 2 (femmine vs. maschi) X 2 (eterosessuali vs. LG) relativa agli atteggiamenti verso il cristianesimo ha evidenziato un effetto principale dell’orientamento sessuale, F(1,905) = 23.58; p < 0.001, ηp2 = 0.03, ma non del genere, e nessun effetto interazione. Gli adolescenti eterosessuali (M = 87.91, SD = 23.43) mostrano atteggiamenti più positivi verso il cristianesimo rispetto agli adolescenti LG (M = 74.79, SD = 14.79). La scala FSAC correla positivamente con la religiosità dei genitori, il CP e un orientamento religioso ES. La regressione gerarchica multipla evidenzia che alti punteggi nella FSAC risultano associati con il genere femminile (β = –.07, t = – 2.67, p = .008), l’orientamento sessuale eterosessuale (β = .12, t = 4.53, p < .001), un’elevata religiosità paterna (β =.08, t = 2.63, p = .008), e materna (β = .23, t = 7.36, p < .001); inoltre emerge che alti punteggi nell’orientamento religioso ES (β = .32, t = 11.37, p < .001), e nel CP (β = .21, t = 8.01, p < .001), risultano significativamente associati con atteggiamenti positivi verso il cristianesimo. Conclusioni. L’appartenenza a una minoranza sessuale emerge come un fattore ostacolante in termini di propensione verso il cristianesimo, riflettendo la percepita inaccessibilità alla religione da parte di persone LG. In un’età delicata come quella dell’adolescenza, è importante promuovere interventi di inclusione e riconoscimento delle diverse soggettività nei vari ambiti socio-culturali condivisi.
2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1125080
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