Le opere vocali scelte per questo lavoro sono state finora poco studiate e analizzate, per cui la loro eco in letteratura risulta piuttosto limitata. La ricerca prende in esame i Nonsense (1952) e il Sesto Non-Senso (1964) di Goffredo Petrassi e i Nonsense Madrigals (1988-93) di György Ligeti, per analizzare l’incontro tra il contenuto letterario nonsense e la sua elaborazione musicale, le circostanze della composizione e il legame tra il nonsense e le idee stilistiche dei due musicisti. La scelta delle composizioni non è casuale, bensì volta a presentare due differenti rappresentazioni del nonsense nelle opere vocali a cappella che segnano la ripresa della forma madrigalistica in diversi contesti della seconda metà del XX secolo. Questo studio si articola in quattro capitoli che, partendo da una prova di definizione del nonsense e delle sue regole, giunge all’analisi del senso musicale che risulta dalla messa in musica di testi letterari nonsense in circostanze particolari di composizione. Il primo capitolo Nonsense: origini e strumenti del genere letterario analizza il genere e i testi impiegati nelle composizioni oggetto di questo lavoro. I due capitoli seguenti, Nonsense e Sesto Non-Senso di Goffredo Petrassi e Nonsense Madrigals di György Ligeti, prendono in esame le partiture, inserite nel contesto storico-culturale, e all’interno della produzione degli autori. Il quarto capitolo, Il senso musicale del nonsense: riflessioni finali, oltre ad analizzare i metodi e le operazioni del nonsense usate da Petrassi e Ligeti nelle loro composizioni, aspira a trovare delle risposte ai quesiti legati al significato della messa in musica di contenuti nonsense, ovvero al senso musicale del nonsense. Lo studio è stato condotto sulla base del materiale reperito in due Istituti di ricerca, Fondazione Paul Sacher di Basilea (Ligeti e Petrassi) e Istituto di Studi Musicali “G. Petrassi” di Latina (Petrassi), nei repertori disponibili on-line e nelle pubblicazioni sull’argomento. La più grande difficoltà di questo lavoro è stata quella di inquadrare le ragioni che hanno spinto Goffredo Petrassi a comporre i Nonsense e il Sesto Non-Senso, soprattutto perché le affermazioni del compositore al riguardo sono state sempre piuttosto ermetiche e contrastanti. Si è rivelata molto fruttuosa, invece, la ricerca sui Nonsense Madrigals di György Ligeti, grazie alla meticolosa conservazione dei suoi documenti da parte del compositore e della Fondazione svizzera. La ricerca è iniziata con l’esame della letteratura del genere nonsense, anche in musica, per passare successivamente all’analisi delle fonti: i testi e le partiture. Solo dopo queste fasi si è potuto prendere in esame il contenuto nonsense delle musiche di Petrassi e di Ligeti. Ai fini di un’analisi chiara e sistematica si è dimostrato fondamentale il libro di analisi letteraria del nonsense di Susan Stewart, che ha fornito uno spunto rilevante per l’analisi delle partiture.

Il senso musicale del Nonsense: Petrassi e Ligeti. Due esempi di "nemadrigalismo" nel secondo Novecento / Prusak, Monika. - (2017 Nov 30).

Il senso musicale del Nonsense: Petrassi e Ligeti. Due esempi di "nemadrigalismo" nel secondo Novecento

PRUSAK, MONIKA
30/11/2017

Abstract

Le opere vocali scelte per questo lavoro sono state finora poco studiate e analizzate, per cui la loro eco in letteratura risulta piuttosto limitata. La ricerca prende in esame i Nonsense (1952) e il Sesto Non-Senso (1964) di Goffredo Petrassi e i Nonsense Madrigals (1988-93) di György Ligeti, per analizzare l’incontro tra il contenuto letterario nonsense e la sua elaborazione musicale, le circostanze della composizione e il legame tra il nonsense e le idee stilistiche dei due musicisti. La scelta delle composizioni non è casuale, bensì volta a presentare due differenti rappresentazioni del nonsense nelle opere vocali a cappella che segnano la ripresa della forma madrigalistica in diversi contesti della seconda metà del XX secolo. Questo studio si articola in quattro capitoli che, partendo da una prova di definizione del nonsense e delle sue regole, giunge all’analisi del senso musicale che risulta dalla messa in musica di testi letterari nonsense in circostanze particolari di composizione. Il primo capitolo Nonsense: origini e strumenti del genere letterario analizza il genere e i testi impiegati nelle composizioni oggetto di questo lavoro. I due capitoli seguenti, Nonsense e Sesto Non-Senso di Goffredo Petrassi e Nonsense Madrigals di György Ligeti, prendono in esame le partiture, inserite nel contesto storico-culturale, e all’interno della produzione degli autori. Il quarto capitolo, Il senso musicale del nonsense: riflessioni finali, oltre ad analizzare i metodi e le operazioni del nonsense usate da Petrassi e Ligeti nelle loro composizioni, aspira a trovare delle risposte ai quesiti legati al significato della messa in musica di contenuti nonsense, ovvero al senso musicale del nonsense. Lo studio è stato condotto sulla base del materiale reperito in due Istituti di ricerca, Fondazione Paul Sacher di Basilea (Ligeti e Petrassi) e Istituto di Studi Musicali “G. Petrassi” di Latina (Petrassi), nei repertori disponibili on-line e nelle pubblicazioni sull’argomento. La più grande difficoltà di questo lavoro è stata quella di inquadrare le ragioni che hanno spinto Goffredo Petrassi a comporre i Nonsense e il Sesto Non-Senso, soprattutto perché le affermazioni del compositore al riguardo sono state sempre piuttosto ermetiche e contrastanti. Si è rivelata molto fruttuosa, invece, la ricerca sui Nonsense Madrigals di György Ligeti, grazie alla meticolosa conservazione dei suoi documenti da parte del compositore e della Fondazione svizzera. La ricerca è iniziata con l’esame della letteratura del genere nonsense, anche in musica, per passare successivamente all’analisi delle fonti: i testi e le partiture. Solo dopo queste fasi si è potuto prendere in esame il contenuto nonsense delle musiche di Petrassi e di Ligeti. Ai fini di un’analisi chiara e sistematica si è dimostrato fondamentale il libro di analisi letteraria del nonsense di Susan Stewart, che ha fornito uno spunto rilevante per l’analisi delle partiture.
30-nov-2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1053474
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