L’introduzione delle tecnologie in contesti educativi produce effetti positivi solo se pianificata nell’ambito di un modello pedagogico. Tra i vari modelli utilizzati per l’uso delle tecnologie in rete a scuola, la creazione e lo sviluppo di comunità è sicuramente tra quelli che ha avuto una maggiore diffusione. In questo articolo, dopo aver discusso i principi dell’originario modello della comunità di apprendimento, si presenta un duplice sistema di categorizzazione, appositamente predisposto, in grado di evidenziare l'implementazione della comunità, le sue evoluzioni e le modalità con cui i principi della comunità vengono operazionalizzati in classe. La classe oggetto di osservazione, una III° media di Roma, fa parte di un gruppo di sette classi che hanno partecipato alla costruzione collaborativa di Euroland, un mondo virtuale tridimensionale centrato sul confronto culturale tra due paesi Europei (l’Italia e l’Olanda). Sei videoregistrazioni effettuate in classe sono state codificate con il sistema da noi elaborato. Dall’analisi emerge che non occorrono molti stimoli da parte degli adulti per far sì che la classe si appropri degli spazi virtuali, grazie all'alto coinvolgimento degli studenti sia in termini di interesse sia di motivazione. Metacognizione, collaborazione ed uso della comunità allargata sono i principi maggiormente messi in atto. Inoltre, durante il progetto emergono nuove zone di sviluppo prossimali collaborative, la presa in conto dell’“altro” a distanza sprona il discorso collaborativo in classe, nuove e multiple modalità di partecipazione vengono elaborate e la dimensione virtuale è fonte di molte stimolazioni e riflessioni.
Effetti in classe del partecipare ad un progetto di comunità virtuale / Ligorio, M. B.; Pirchio, Sabine; Cesareni, Maria Donata. - In: RASSEGNA DI PSICOLOGIA. - ISSN 1125-5196. - XXII:(2005), pp. 43-72.
Effetti in classe del partecipare ad un progetto di comunità virtuale
PIRCHIO, Sabine;CESARENI, Maria Donata
2005
Abstract
L’introduzione delle tecnologie in contesti educativi produce effetti positivi solo se pianificata nell’ambito di un modello pedagogico. Tra i vari modelli utilizzati per l’uso delle tecnologie in rete a scuola, la creazione e lo sviluppo di comunità è sicuramente tra quelli che ha avuto una maggiore diffusione. In questo articolo, dopo aver discusso i principi dell’originario modello della comunità di apprendimento, si presenta un duplice sistema di categorizzazione, appositamente predisposto, in grado di evidenziare l'implementazione della comunità, le sue evoluzioni e le modalità con cui i principi della comunità vengono operazionalizzati in classe. La classe oggetto di osservazione, una III° media di Roma, fa parte di un gruppo di sette classi che hanno partecipato alla costruzione collaborativa di Euroland, un mondo virtuale tridimensionale centrato sul confronto culturale tra due paesi Europei (l’Italia e l’Olanda). Sei videoregistrazioni effettuate in classe sono state codificate con il sistema da noi elaborato. Dall’analisi emerge che non occorrono molti stimoli da parte degli adulti per far sì che la classe si appropri degli spazi virtuali, grazie all'alto coinvolgimento degli studenti sia in termini di interesse sia di motivazione. Metacognizione, collaborazione ed uso della comunità allargata sono i principi maggiormente messi in atto. Inoltre, durante il progetto emergono nuove zone di sviluppo prossimali collaborative, la presa in conto dell’“altro” a distanza sprona il discorso collaborativo in classe, nuove e multiple modalità di partecipazione vengono elaborate e la dimensione virtuale è fonte di molte stimolazioni e riflessioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.