Due sentenze “gemelle” della Corte Ue riaccendono le discussioni in tema di discriminazione ed integrazione, in due casi (belga e francese) concernenti il divieto, imposto da imprese private ai propri dipendenti, di indossare in modo visibile simboli religiosi, quali il velo islamico. La Corte Ue considera legittimo il licenziamento delle dipendenti che si erano rifiutate di togliere il velo a contatto con i clienti dell’impresa, non ritenendo che tale divieto costituisca una forma di discriminazione diretta, ma che sia espressione di una “politica aziendale di neutralità religiosa ed ideologica” applicabile in maniera generale ed indifferenziata a tutti i dipendenti della azienda.
La Corte Ue ritiene non discriminatorio il divieto di indossare il velo islamico sul luogo di lavoro / BERTI SUMAN, Adele. - In: LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA. - ISSN 1593-7305. - STAMPA. - (In corso di stampa).
La Corte Ue ritiene non discriminatorio il divieto di indossare il velo islamico sul luogo di lavoro
Adele Berti Suman
In corso di stampa
Abstract
Due sentenze “gemelle” della Corte Ue riaccendono le discussioni in tema di discriminazione ed integrazione, in due casi (belga e francese) concernenti il divieto, imposto da imprese private ai propri dipendenti, di indossare in modo visibile simboli religiosi, quali il velo islamico. La Corte Ue considera legittimo il licenziamento delle dipendenti che si erano rifiutate di togliere il velo a contatto con i clienti dell’impresa, non ritenendo che tale divieto costituisca una forma di discriminazione diretta, ma che sia espressione di una “politica aziendale di neutralità religiosa ed ideologica” applicabile in maniera generale ed indifferenziata a tutti i dipendenti della azienda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.