Nel corso della storia del cinema il lieto fine emerge come il “tesoro ideologico” in cui si compie lo schema ordine-disordine-ritorno all’ordine tipico del testo filmico. Un cliché, secondo Bordwell e MacDowell, che si è radicato soprattutto nella sua veste “romantica” cui la teoria filmica femminista, da Mulvey in poi, attribuisce precise connotazioni di genere. Partendo da questi studi, l’articolo mette in luce la capacità del lieto fine di configurare il rapporto tra maschile e femminile in termini patriarcali: “camuffato” da risoluzione coerente e appagante delle vicende, il lieto fine fomenta l’immagine sessista del potere salvifico maschile e della debolezza femminile. La forma e l’evoluzione del lieto fine trovano convergenza con l’affermazione del fenomeno che Volpato definisce sessismo benevolo: un esempio sottile di maschilismo, fatto di paternalismo e/o invidia, che viene riservato al femminile tanto nella società contemporanea quanto nel cinema. Analizzando una casistica tratta dal cinema classico e contemporaneo, l’articolo dimostra come il lieto fine, in linea con l’evoluzione del sessismo verso forme più “morbide” e tendenti al politically correct, proponga uno squilibrio tra maschile e femminile forse meno sfacciato, ma non per questo meno insidioso.
Per chi è lieto il lieto fine? Il cinema contemporaneo e il sessismo benevolo / Giraudo, Gianluca. - STAMPA. - (2016), pp. 894-899. (Intervento presentato al convegno I Congreso Internacional de Micromachismo en la comunicación tenutosi a Siviglia; Spagna nel Ottobre 2016).
Per chi è lieto il lieto fine? Il cinema contemporaneo e il sessismo benevolo.
GIRAUDO, GIANLUCA
2016
Abstract
Nel corso della storia del cinema il lieto fine emerge come il “tesoro ideologico” in cui si compie lo schema ordine-disordine-ritorno all’ordine tipico del testo filmico. Un cliché, secondo Bordwell e MacDowell, che si è radicato soprattutto nella sua veste “romantica” cui la teoria filmica femminista, da Mulvey in poi, attribuisce precise connotazioni di genere. Partendo da questi studi, l’articolo mette in luce la capacità del lieto fine di configurare il rapporto tra maschile e femminile in termini patriarcali: “camuffato” da risoluzione coerente e appagante delle vicende, il lieto fine fomenta l’immagine sessista del potere salvifico maschile e della debolezza femminile. La forma e l’evoluzione del lieto fine trovano convergenza con l’affermazione del fenomeno che Volpato definisce sessismo benevolo: un esempio sottile di maschilismo, fatto di paternalismo e/o invidia, che viene riservato al femminile tanto nella società contemporanea quanto nel cinema. Analizzando una casistica tratta dal cinema classico e contemporaneo, l’articolo dimostra come il lieto fine, in linea con l’evoluzione del sessismo verso forme più “morbide” e tendenti al politically correct, proponga uno squilibrio tra maschile e femminile forse meno sfacciato, ma non per questo meno insidioso.File | Dimensione | Formato | |
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