L'abside della basilica dei SS. Quattro Coronati a Roma: persistenze e reimpieghi fra tarda antichità e medioevo

A close look of the exterior of the apse from the scaffoldings allowed new observations regarding its different phases, both structural and decorative, strictly connected among them. In particular it has been possible to examine the highest part of the apse and the over thirty late roman corbels of the cornice still in situ, and to propose a possible reconstruction of the original medieval appearance of both the carolingian phase of the time of pope Leo IV (847-855), and the Romanesque one of the time of pope Paschal II (1099-1118). On the top of the apse there was an extrados vault decorated by a huge marble cornice of a great visual impact. The ninth century church showed then a “roman” character both in the structure and in the decoration, the same character that after 250 years Paschal II re-proposed à l’identique. A close examination of the marble corbels made possible to ascertain that some of them were, at their turn, reworked and reused from more ancient architectural elements.

Un’analisi ravvicinata dell’esterno dell’abside, resa possibile di recente dalla presenza dei ponteggi, ha permesso di fare nuove considerazioni sulle diverse fasi costruttive e decorative, tra loro strettamente correlate, che hanno interessato il complesso celimontano. In particolare è stato possibile esaminare la sommità della struttura e le oltre trenta mensole tardo antiche che ancora la decorano. Tale indagine ha dato l’occasione di ricostruire con buona attendibilità la terminazione dell’abside nelle due fasi medievali, quella carolingia di Leone IV (847-855) e quella romanica di Pasquale II (1099-1118), in cui una calotta estradossata con gradoni era ornata da una cornice marmorea di notevole impatto visivo. La chiesa del IX secolo, dunque, presentava un carattere “romano” sia nella struttura sia nella decorazione, che Pasquale II circa 250 anni dopo ripropose à l’identique. L’analisi del materiale ha anche mostrato che le stesse mensole, in più di un caso, sono a loro volta frutto di rilavorazione e reimpiego di elementi architettonici più antichi.