Il saggio analizza il film di Chantal Akerman D'Est, riconducendone le forme e le caratteristiche stilistiche all'epoca che segue la fine della Guerra fredda e la caduta del Muro di Berlino. Il saggio legge un film e la storia dell'arte dell'Europa, dopo il 1989.Dopo la caduta del Muro di Berlino, Kathy Albreich e Michael Tarantino (poi divenuti curatori del Museum of Fine Arts di Boston) offrirono a Akerman l'opportunità di realizzare una installazione sul tema 1989: The Unification of the European Union. Questo invito sollecitò in Akerman l'idea di realizzare un lungo viaggio in un territorio da lei fino ad allora inesplorato nella cui storia era tuttavia radicata attraverso ricordi di famiglia. Cogliendo quasi in tempo reale questo momento della storia dell'Europa, Akerman si accorse inoltre che poteva cogliere, nello stesso tempo, altri episodi della storia del XX secolo che, con uguale e forse ancora più tragica intensità, avevano segnato indelebilmente storie ed esperienze. L'Olocausto, riemergeva come memoria culturale inscritta nel tempo. Memoria e storia sono così profondamente interconnesse in D'Est. Il saggio affronta il linguaggio artistico di Akerman attraverso alcune scene e immagini realizzate nel film.
Davanti al silenzio degli altri: le immagini/parole di Chantal Akerman / Subrizi, Carla. - STAMPA. - 1(2015), pp. 143-158. [10.13133/978-88-98533-52-7].
Davanti al silenzio degli altri: le immagini/parole di Chantal Akerman
Carla Subrizi
2015
Abstract
Il saggio analizza il film di Chantal Akerman D'Est, riconducendone le forme e le caratteristiche stilistiche all'epoca che segue la fine della Guerra fredda e la caduta del Muro di Berlino. Il saggio legge un film e la storia dell'arte dell'Europa, dopo il 1989.Dopo la caduta del Muro di Berlino, Kathy Albreich e Michael Tarantino (poi divenuti curatori del Museum of Fine Arts di Boston) offrirono a Akerman l'opportunità di realizzare una installazione sul tema 1989: The Unification of the European Union. Questo invito sollecitò in Akerman l'idea di realizzare un lungo viaggio in un territorio da lei fino ad allora inesplorato nella cui storia era tuttavia radicata attraverso ricordi di famiglia. Cogliendo quasi in tempo reale questo momento della storia dell'Europa, Akerman si accorse inoltre che poteva cogliere, nello stesso tempo, altri episodi della storia del XX secolo che, con uguale e forse ancora più tragica intensità, avevano segnato indelebilmente storie ed esperienze. L'Olocausto, riemergeva come memoria culturale inscritta nel tempo. Memoria e storia sono così profondamente interconnesse in D'Est. Il saggio affronta il linguaggio artistico di Akerman attraverso alcune scene e immagini realizzate nel film.File | Dimensione | Formato | |
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