Il linguaggio omissivo del legislatore

L’aggettivo che il Prof. Guido Alpa ha scelto per denotare una delle caratteristiche del linguaggio del legislatore oggi particolarmente evidente ha un connotato negativo. Tuttavia – sostiene l’Autore – gli aggettivi o le formule alternative non avrebbero reso il senso del suo assunto, che non riguarda un comportamento intenzionale, volto ad esprimere nella formula normativa una fattispecie sintetica, quanto piuttosto una scelta dipesa da incuria, sciatteria o, addirittura, da una ambiguità voluta. Non si tratta dunque di un problema di lacune o di completezza del testo ma un problema di redazione del testo che si risolve nell’interpretazione del testo. Anzi, nel conflitto di interpretazioni. Sì che se il legislatore fosse stato più attento il problema non si sarebbe posto. Attraverso brillanti esempi, l’Autore mostra così la fondatezza del proprio pensiero.